Melone, il 2017 ha il vento in poppa

Intervista a Antonio Benelli dell'Azienda agricola Don Camillo su varietà, produzione e mercati. Per approfondimenti sul melone guarda il nuovo sito Plantgest

Melone, il 2017 ha il vento in poppa - Plantgest news sulle varietà di piante

Cresce la produzione italiana di melone, nel 2015 è stata di 632.759 tonnellate mentre nel 2017 dovrebbe superare le 650 mila

Fonte immagine: © vencav - Fotolia

La produzione 2016 di melone in Italia è stata in forte crescita. E per il 2017 è previsto un ulteriore aumento dei volumi, che conferma il crescente interesse del mercato verso questo frutto. I meloni, assieme alle angurie, rappresentano infatti i frutti maggiormente consumati nei mesi di luglio ed agosto dalle famiglie italiane.

In base ai dati Fao nel 2014 (gli ultimi disponibili) nel mondo sono state prodotte 29.626.335 tonnellate di melone: prima tra tutte la Cina con 14.752.900 tonnellate. Seguono poi Turchia (1.707.302 tonnellate), Iran (1.476.801 tonnellate), Egitto (1.049.849 tonnellate), India (1.034.008 tonnellate), Kazakistan (914.682 tonnellate), Usa (787.630 tonnellate), Spagna (750.154 tonnellate), Marocco (736.546 tonnellate) e Guatemala (643.879 tonnellate). L'Italia è 'solo' alla 12° posizione con 560.344 tonnellate.

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La produzione in Italia

In Italia nel 2015, se si guardano i dati Istat, si sono prodotte 632.759 tonnellate di meloni su una superficie di 24.797 ettari: 3.298 in serra ed i restanti 21.498 in campo aperto.
Rispetto al 2014 si registra una flessione dell'1% sulle superfici coltivate ma un aumento della produzione dell'8%. La Sicilia detiene la leadership produttiva con 171.573 tonnellate su una superficie di 9.227 ettari. Seguono poi la Lombardia con 96.549 tonnellate (su 3.509 ettari), la Campania con 64.677 tonnellate (su 1.358 ettari), la Puglia con 48.520 tonnellate (su 1.449 ettari) e il Veneto con 47.927 tonnellate (su 1.519 ettari).

"Il 2017 è stato fino ad oggi un anno positivo per noi - spiega Andrea Benelli, amministratore delegato dell'Azienda agricola Don Camillo -. La resa per ettaro è stata elevata, grazie alle condizioni climatiche che tutto sommato sono state buone. I nostri prodotti sono coltivati in terre vocate (Sicilia, Campania, Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia) e sottoposti a pochi ed essenziali trattamenti. Il risultato è un prodotto genuino.
In Italia sono in coltivazione circa mille ettari mentre in Senegal circa 80 ettari. Quest'ultimo areale ci permette di avere una produzione nel periodo di fine febbraio ed inizio aprile, dove iniziano i consumi in Italia ma dove sarebbe impossibile avere una prodotto made in Italy".

 

 
"Per quest'anno - continua Benelli - i consumi sono stati soddisfacenti, a parte una flessione alla fine di giugno ed inizio luglio quando l'arrivo della bassa pressione ha portato temporali e calo termico. I prezzi sono stati soddisfacenti fino alla fine di giugno e ora sono calati del 30% circa.
Nel 2016 la produzione complessiva di melone è stata di 32.330 tonnellate, della sola tipologia retato. Mentre nel 2017 si prevede una produzione totale di oltre 36 mila tonnellate, divise tra 33mila di retato e 3mila di liscio. Il nostro mercato è all'80% quello italiano.
Tra i Paesi esteri dove esportiamo i nostri meloni abbiamo: Svizzera, Germania, Olanda, Austria. Stiamo esportando piccole quantitativi anche a Dubai, ma al momento gli elevati costi di trasporti ed il lungo viaggio per nave ne limitano l'invio".

 

Cresce l'interesse per il liscio

"Quest'anno - conclude Benelli - abbiamo iniziato la produzione del melone liscio, un prodotto non molto sviluppato in Italia. La scelta è legata alle esigenze del mercato: il consumatore vuole un melone molto dolce ed aromatico. La tipologia liscia va in questa direzione. Il vero problema è la ridotta conservabilità. Per garantire la qualità al consumatore è quindi necessario una certa lavorazione e gestione, che però aumenta i costi di produzione".

Autore: Lorenzo Cricca

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