Siccità, le Marche chiedono l'attivazione del fondo di solidarietà

La regione ha richiesto gli aiuti compensativi per la grave carenza idrica. Colpito tutto il settore agrozootecnico. Per l'olivicoltura fino a -50% la produzione; per mais e ortive riduzioni di reddito per i maggiori costi di irrigazione

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Siccità, gravi perdite di produzione e di reddito nelle Marche

Fonte immagine: © Matteo Giusti - AgroNotizie

La regione Marche ha chiesto al ministero delle Politiche agricole l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale per far fronte ai danni causati dalla siccità.

Come ha sottolineato l'assessore regionale all'Agricoltura Anna Casini, la siccità si aggiunge alle forti criticità determinate dal terremoto, dalle eccezionali nevicate di gennaio e dalle gelate di aprile.

I danni registrati e che si stanno prospettando, come ha spiegato l'assessore, creano notevoli difficoltà alla ripresa produttiva dei singoli settori che, se non adeguatamente compensati, potrebbe costringere molti imprenditori a ridurre o abbandonare le coltivazioni.

Per tanto sono stati richiesti gli aiuti compensativi a favore delle imprese agricole per il perdurare di questa situazione di carenza idrica che si protrae da parecchi mesi.

L’osservatorio permanente sugli usi idrici, istituito presso l’autorità di distretto idrografico dell’Appennino centrale, nella riunione del 13 luglio scorso, ha certificato per Lazio, Umbria e Marche una condizione di severità idrica alta.

Secondo le rilevazioni condotte dalla giunta regionale sul territorio marchigiano, si conferma un quadro di estrema preoccupazione per le imprese agricole, con rilevanti percentuali di perdite rispetto alla media triennale.

Si stima che il girasole subirà una perdita di produzione del 35-40% e le foraggere una diminuzione di produzione anche fino al 45%.

Cali di produzione previsti anche per la viticoltura, tra il 30 e il 40% per l'olivicoltura con perdite fino al 50% della produzione.

Per altre colture a rischio è la redditività, con il mais per cui si prevede una perdita di reddito del 30% a seguito dei maggiori costi di irrigazione, e per le ortive da pieno campo che potranno registrare anche esse una perdita di reddito del 30%.

Perdite di redditività anche anche per il settore delle vacche da latte, con una contrazione del reddito di circa il 30%.

E sempre nel settore zootecnico ci sono problemi in montagna per l’abbeveraggio degli animali al pascolo: i terremoti del 2016 e 2017 hanno spostato l’assetto delle falde, con conseguenti ripercussioni sugli approvvigionamenti idrici zootecnici.

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