Mele, in calo la produzione europea

A causa delle gelate dei mesi scorsi si stima una diminuzione del 21% rispetto al raccolto consuntivo dello scorso anno. Ad essere maggiormente colpite sono Polonia e Italia seguite da Francia, Germania e Benelux

Mele, in calo la produzione europea - Plantgest news sulle varietà di piante

Conseguenze meno negative dovrebbero esserci per il Sud dell'Europa

Fonte immagine: © Johanna Mühlbauer - Fotolia

In occasione del Prognosfruit, quest'anno a Lerida, in Spagna, i produttori melicoli europei si sono riuniti per presentare e commentare le previsioni di produzione di mele per la stagione entrante. 

Le stime di produzione per il 2017 prevedono uno dei raccolti di mele in Europa più bassi di sempre che dovrebbe assestarsi su 9.343.000 tonnellate. Si stima così una forte diminuzione, del 21%, rispetto al raccolto consuntivo dello scorso anno, che ammontava a 11.779.000 tonnellate, ma anche rispetto alla media degli ultimi anni.

A causa delle forti gelate primaverili che hanno colpito l'Europa il 20 ed il 21 di aprile e poi ancora il 10 e l'11 maggio, la produzione ha subito danni sia in termini di volume che di qualità.

Si prevedono riduzioni consistenti nei maggiori paesi produttori: in Polonia si registra un calo del 29% che porterebbe la produzione a 2.870.000 tonnellate, in Francia, con una diminuzione dell'8%, il raccolto dovrebbe essere di poco al di sotto del 1.400.000 tonnellate, ed in Italia, dove la perdita stimata è del 23%, la produzione sarebbe tra le più basse di sempre a 1.757.000 tonnellate.

Tra i paesi maggiormente colpiti ci sono la Germania, con una perdita stimata del raccolto al 46% e una previsione di produzione di 555mila tonnellate, il Belgio e l'Olanda con un calo stimato della produzione rispettivamente del 68% e del 26%.

Per il secondo anno consecutivo sono state duramente colpite l'Austria, dove la produzione prevista è ancora lontana dalla media degli anni precedenti, e la Slovenia, dove il raccolto è stato praticamente azzerato.
L'Ungheria, invece, sembra non aver subito conseguenze dall'ondata di gelo che ha colpito l'Europa, con una produzione superiore del 26% a quella della scorsa stagione, ma vicina al potenziale di questo paese.

Conseguenze meno negative dovrebbero esserci per il Sud dell'Europa, dove a parte la stima di aumento produttivo del 19% per il Portogallo, si registra segno meno anche per Grecia (-10%) e Spagna (-4%).

In generale quindi la quota di mele destinate al consumo fresco sarà di circa il 20% inferiore a quella dello scorso anno e alla media degli anni precedenti, con una quota di raccolto che verrà destinata alla trasformazione ancora difficile da stimare, ma decisamente superiore al normale.


L'andamento varietale

In Europa dovrebbero calare praticamente tutte le varietà, dalle tradizionali alle nuove: per la Golden Delicious ci si aspetta un calo del 18% con una produzione sotto i 2 milioni di tonnellate, per la Red Delicious del 9% e per la Gala del 3%.
Dovrebbero scendere anche Fuji del 2%, Granny Smith del 9% e Jonagold del 44%. Si stima segno negativo anche per Cripps Pink (-2%), Braeburn (-28%) e nuove varietà con un -15%. 


La situazione italiana

Dando uno sguardo alla situazione italiana è prevista una produzione in calo significativo rispetto a quella della scorsa stagione (23%) e a quella media degli ultimi anni. Per il 2017 infatti si stima un raccolto di 1.756.776 tonnellate

Il Trentino è sicuramente la zona produttiva più duramente colpita dove ci aspetta un calo superiore al 60%. Anche alcune aree dell'Alto Adige hanno subito danni con un calo produttivo del 7% rispetto alla scorsa stagione. 

Infine, seppur in misura inferiore e a macchia di leopardo, tutte le regioni produttrici italiane, dalla Valtellina al Piemonte passando per il Veneto ed il Friuli, con l'eccezione della sola Emilia Romagna, hanno subito danni rilevanti e per loro si prevede un calo produttivo generale del 17%.


Le prospettive per la stagione 2017-2018

Il volume di mele disponibile nella zona comunitaria, dopo tre anni consecutivi di raccolte record, si riduce drasticamente. Il calo è netto e colpisce tutti gli Stati europei, in modo particolare i due principali produttori, Polonia e Italia, ma anche Francia, Germania e Benelux.

E' presumibile che, vista la disponibilità inferiore di prodotto, i prezzi saliranno rispetto a quelli delle non entusiasmanti stagioni precedenti e, vista la mancanza di prodotto in Europa, è probabile che le vendite dei produttori Ue si concentreranno più sul continente e meno verso i paesi terzi.

Autore: G R

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