Melicoltura, strada in salita per la campagna 2017-2018

Gelate e grandine hanno determinato un pesante calo della produzione nazionale. Ma una risposta al segno meno arriva dall'innovazione con nuove app e startup

Melicoltura, strada in salita per la campagna 2017-2018 - Plantgest news sulle varietà di piante

La varietà che subirà un pesante calo della produzione sarà certamente la Golden Delicious

Fonte immagine: © ZoomTeam - Fotolia

Aumentare la shelf life, migliorare la conservazione naturale della frutta e puntare sulle esportazioni, in attesa di capire quali saranno stati i danni dovuti alla grandine e al maltempo per la campagna melicola in corso.
Sono questi gli obiettivi dei produttori di mele, che nei giorni scorsi a Zevio (Verona) hanno annunciato le previsioni di produzione per la campagna di raccolta 2017-2018, in base elle elaborazioni avanzate da Assomela di Trento e il Cso di Ferrara.

Non ci sono dati definitivi, naturalmente, ma la grandine ha colpito duramente e il segno negativo è pressoché una costante nelle regioni produttrici di mele: -5% in Emilia Romagna, -20% in Veneto, -33% in Lombardia e addirittura -61% in Trentino, dove la produzione risulta compromessa nei frutteti non riparati dalle reti antigrandine. Sembra essersi salvata la produzione melicola in Friuli, proprio per l'utilizzo massivo di reti di protezione.

Vista l'area geografica colpita dalle gelate, la varietà che subirà un pesante calo della produzione sarà certamente la Golden Delicious, per la quale si stima una riduzione di almeno il 36%. Calano praticamente tutte le varietà e tra le tradizionali quelle per le quali si prevedono riduzioni di produzione importanti sono Red Delicious (-20%), Gala e Granny Smith (-14%), Braeburn (-16%) e Renetta del Canada (-80%).
Perdite inferiori sono invece attese per Cripps Pink (-10%) e Fuji (-5%). Scendono di poco (-6%) tutte le cosiddette "altre varietà" che comprendono anche le varietà nuove e club.

La sfida sul piano commerciale si giocherà quindi principalmente sulle esportazioni, anche se le politiche daziarie e altre barriere restringono il campo di azione, in particolare verso il Messico, la Cina, la Russia o l'Australia.
La partita dovrebbe giocarsi entro il perimetro comunitario, quest'anno, per effetto di una minore produzione a livello europeo, causata appunto dall'andamento climatico. Con una più scarsa disponibilità di mele, le rotte commerciali verso i paesi terzi - provvidenziali valvole di sfogo durante le annate di sovrapproduzione - dovrebbero ridursi.

E' ancora prematuro sbilanciarsi sui prezzi della campagna in corso, tuttavia rimane la speranza positiva che sia l'organizzazione del sistema frutticolo italiano sia i volumi inferiori dovuti al maltempo porteranno a un aumento dei prezzi delle mele, con un incremento dei listini rispetto agli scorsi anni.

In attesa di terminare la raccolta e dunque di contabilizzare il quantitativo disponibile alla commercializzazione, in Italia si lavora anche sull'innovazione.
Al centro sperimentale di Laimburg, in Alto Adige, i ricercatori sono al lavoro sulla app "FrudiStor", con l'obiettivo di individuare i danni alle mele in fase di stoccaggio.
Il Consorzio Melinda sca utilizza invece apposite celle sotterranee, in modo da allungare la campagna commerciale fino al prossimo novembre, utilizzando il prodotto stoccato del 2016.

Solo poche settimane fa a Zevio è stato inaugurato un magazzino a temperatura controllata in grado di stivare una massa pari a 600 autotreni di mele, provenienti da tutto il territorio di coltivazione degli associati.
E ancora: in Trentino è stata varata la startup Demetra, che si serve di un prodotto naturale in grado di allungare la conservazione naturale della frutta senza modificare le caratteristiche nutrizionali.
In Alto Adige è in corso una progressiva riconversione dalle varietà a buccia gialla a quelle rosse, mele che incontrano un più elevato indice di gradimento da parte dei giovani consumatori.

Autore: Matteo Bernardelli

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