Reportage

Il kiwi è sempre più globale

Ecco le principali novità emerse dall'edizione 2017 di Agri Kiwi Expo 2017: dai dati produttivi all'innovazione varietale, dal mercato alle avversità

Il kiwi è sempre più globale - Plantgest news sulle varietà di piante

Il kiwi in Italia dopo uno stop di qualche anno è in ripresa

Fonte immagine: © megastocker - Fotolia

Il kiwi è frutto dal nome esotico ma è a tutti gli effetti una vera eccellenza del made in Italy. Il suo panorama varietale è cambiato negli anni affiancando alla tradizionale Hayward, varietà a polpa verde, nuove varietà che allargano il calendario di maturazione e introducono nuove tipologie. In primis il kiwi a polpa gialla e quello a polpa rossa o bicolore. Un deciso cambiamento dovuto alle mutevoli esigenze del mercato, al cambiamento climatico ed alla diffusione della Psa-Pseudomonas syringae pv actinidiae.

La Psa ha avuto un duro impatto sull'agricoltura italiana ma il problema è stato fin da subito preso sul serio, mettendo in prima fila le competenze scientifiche e non altri aspetti. In questo modo è stato possibile contenerne la diffusione. Ma attenzione non si deve abbassare la guardia. 

La redazione di Plantgest ha seguito l'evento Agri Kiwi Expo che si è tenuto dal 22 al 24 settembre 2017 a Cisterna di Latina (RM). Ecco alcuni degli aspetti più interessanti che sono emersi. Partiamo dai dati diffusi dal Cso-Centro servizi ortofrutticoli sulle superfici e sulle produzione. L'andamento degli ultimi anni è stato di contrazione sia sugli ettari coltivati che sui volumi prodotti. Oggi però il trend è in aumento

Le parole d'ordine di questo rilancio in Italia sono: capacità di convivere con la batteriosi, qualità del prodotto, promozione, comunicazione, innovazione varietale e ricerca di nuovi sbocchi di mercato. Quello che ancora manca però è l'organizzazione di filiera.
 
Il kiwi verde è stabile mentre cresce il giallo
(Fonte foto: ©Nata Vkusidey - Fotolia)
 

Il kiwi in Italia e dintorni

Nel 2017 sono stati coltivati in Italia 24.800 ettari, +2% rispetto al 2016: 21mila ettari di kiwi verde (costanti rispetto al 2016) e 3.800 di kiwi giallo (in aumento rispetto rispetto al 2016). 
Di contro però si segnala un calo della produzione commercializzabile del 14%, con un volume che si attesta sulle 390mila tonnellate. Se per il verde il calo è importante sul giallo la produzione è in aumento. Questo perchè le gelate primaverili e la siccità estiva hanno danneggiato il kiwi verde, mentre il giallo ha tenuto di più oltre ad aver aumentato le superfici coltivate. "Per il 2017 - spiega Moreno Armuzzi, marketing manager di Jingold - ci aspettiamo un incremento di kiwi Jingold® Jantao* molto importante. Due i principali motivi: buona resa produttiva, anche in presenza del caldo e della siccità estiva, ed entrata in produzione dei nuovi impianti, visto che negli ultimi tre anni sono stati piantati almeno 100 nuovi ettari all'anno".


I dati sono comunque in linea con le previsioni produttive dell'intero emisfero nord che ipotizzano un calo dei volumi commercializzabili del 5%, per un totale di oltre 700mila tonnellate. Anche per l'emisfero sud, che ha concluso la sua stagione produttiva, si evidenzia un calo del 15% circa con volumi che si sono fermati a circa 640mila tonnellate. Nel nord oltre all'Italia sono in calo la Francia (-8%) e gli Usa (-3%). In aumento il Portogallo (+19%), la Spagna (+15%) e la Grecia (+16%). Probabilmente gli equilibri del settore stanno cambiando. 
Situazione completamente diversa per la Cina che nel 2017 prevede una produzione di oltre 1,3 milioni di tonnellate. Se il buon giorno si vede dal mattino, non è un buon giorno.
 
Il mercato globale vuole un settore con nuove caratteristiche
(Fonte foto: ©Morguefile) 
 

La situazione regione per regione

Netto calo in Piemonte: previste 76.500 tonnellate con un calo del 26% rispetto al 2016. Non è da meno il Veneto dove il calo è del 36%: si è passati da 40mila a 26mila. Tiene l'Emilia-Romagna con oltre 78mila tonnellate, +2% rispetto al 2016. Anche il Lazio non vive giorni felice con una produzione di circa 100mila tonnellate, una flessione del 32%. Tra le altre aree produttive segnaliamo: Friuli +2%, Lombardia -15%, Calabria +5% e Campania +5%.
 


Kiwi verde VS Kiwi giallo

Il kiwi giallo oggi non è più una novità ma una concreta opportunità. Il mercato ne richiede sempre di più ed il produttore può trarne un maggiore guadagno. Dai dati pubblicati sul Report annuale di Zespri la Plv per il verde in Nuova Zelanda nella stagione 2016/2017 è stata di 53mila dollari neozelandesi mentre quella del giallo di 93mila dollari neozelandesi.
"Se per il giallo sarà una buona annata - continua Armuzzi - sul verde ci sono perplessita. Quest'ultimo infatti non ha reso come ci si aspettava e viene ipotizzato un calo produttivo superiore al 15%. Credo che per il futuro l'aumento del kiwi giallo sarà esponenziale, visto le crescenti difficoltà ambientali e le mutevoli richieste del mercato. Quest'anno avremo anche i primi frutti delle tre nuove varietà presentate al Macfrut 2013: Jinyan* a frutto giallo, Z5Z6* a frutto verde e Donghong* a frutto rosso o bicolore".
 

Un frutto di Jingold® Jintao*
(Fonte foto ©Apoconerpo)
 

Nuove varietà per nuove opportunità

Quali varietà si possono coltivare?
Diamo un'occhiata al panorama varietale e vediamo quali sono le principali novità su cui il frutticoltore può puntare.
Per il kiwi verde, SummerKiwi® Summer 3373*, Green Light®*, Earli Green, Bo-Erica®*, Meris, Z5Z6*, Stekelidis*;
per il kiwi giallo: SunGold® Gold3*, Soreli*, Jingold® Jintao*, Dorì® AC1536*, Jinyan*, R21*, Enza Gold® Skelton A19*;
Per il kiwi rosso: Enza Red® Sun Red 1*, Jingold Red® Donghong*, RK2018*, HFR18*;

 

Kiwi rosso per il futuro

In questo cambiamento rientra il crescente interesse per il kiwi a polpa rossa o bicolore. Già nel 2005 Jaeger e Harker in Nuova Zelanda avevano dimostrato che il consumatore apprezzava questo frutto ed era disposto a pagarne il valore aggiunto.
"E' la grande novità di questo evento - spiega Giampaolo Dalpane di Summerfruit - Gli aspetti positivi sono: frutto attraente, ottimo sapore dolce ed aromatico (oltre i 20 gradi brix), elevato contenuto in sostanza secca (circa il 20%), alto tenore in vitamina C (185 mg/100 g). Inoltre il colore rosso è dato dalla presenza di antociani e polifenoli, sostanze antiossidanti". Gli aspetti limitanti, al momento, possono essere rappresentati dalla suscettibilità alla batteriosi, dalla pezzatura tendenzialmente medio-piccola dei frutti e dalla non prolungata capacità di conservazione.
 
Un esempio di kiwi a polpa rossa
(Fonte foto: ©Summerfruit)
 

Occhio al portinnesto

Il cambiamento climatico sta influenzando la fisiologia dell'actinidia. Questo ha portato al manifestarsi, sopratutto in alcune aree, di diffusi fenomeni di moria delle piante. Questa disfunzione è legata principalmente all'asfissia, al fabbisogno idrico, alla solubilità degli elementi nutritivi ed al bilancio idrico.
Per combatterla si sta pensando all'uso di portinnesti adeguati. La Ceradini Group propone una soluzione: Sav 1*, abbreviazione di Saver. "Speriamo che questo portinnesto - spiega Massimo Ceradini - possa risollevare un comparto ormai al collasso. Da anni viene studiato in Nuova Zelanda senza mostrare problemi legati alla moria. Anche noi lo stiamo sperimentando da anni e in diversi ambienti. Può contare su radici forti e ben sviluppate. È molto resistente sia alla siccità che ai ristagni d’acqua. È adatto a terreni pesanti ed argillosi. La minore vigoria della pianta con internodi più stretti consente anche una maggiore percentuale di gemme a frutto con possibilità di avere rese maggiori".
 

Arguta, il kiwi da mangiare tutto

Cè un'altro kiwi che sta crescendo ma che si discosta dall'aspetto più tradizionale. E' il baby kiwi, o Actinidia arguta: piccolo frutto dalla forma allungata, buccia sottile e colore verde, facile e pratico da mangiare. Ha caratteristiche organolettiche e nutrizionali molto interessanti e può essere mangiato tutto intero senza essere sbucciato, in virtù della sua buccia liscia e priva di peli. Inoltre è ricchissimo di vitamina C. Matura da metà settembre fino alla fine di ottobre. Per gustare tutto il suo sapore, si deve attendere la piena maturazione: solo quando il frutto risulta morbido al tatto, sarà capace di soddisfare anche le esigenze dei palati più pretenziosi e golosi.

 

Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata

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