Spergola, la riscoperta dell'antico vitigno reggiano

Genetica, terroir e ampelografie del vitigno autoctono, al centro dell'appuntamento "Re e Regina Spergola" tenutosi lo scorso 30 settembre a Scandiano (Re)

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Un momento del convegno

La Rocca del Boiardo in Scandiano è stata la cornice del convegno "Re e Regina Spergola", tenutosi lo scorso 30 settembre. Grazie allo spunto offerto dall’Associazione italiana sommelier, delegazione di Reggio Emilia, ad inizio 2017 è nato un percorso di riscoperta e approfondimento monograficamente dedicato alla Spergola, antichissimo vitigno autoctono reggiano.

Il delegato provinciale Palombella Gaetano, con il coordinamento della sommelier Giulia Bianco, ha guidato un gruppo di sommelier capace di individuare e credere nelle potenzialità di questo vitigno. La divulgazione della cultura del vino è alla base del concept associativo Ais, ma questo progetto ha superato di gran lunga ogni rosea aspettativa.

Mesi di lavoro in cui ogni sommelier coinvolto ha messo a disposizione le proprie conoscenze e la propria professionalità andando oltre le proprie soggettività. È stato proprio questo a dare struttura al percorso: le differenze tra i vari sommelier hanno arricchito i contenuti culturali degli studi, storici, tecnico-scientifici, sociologici e organolettici, dando vita ad un approfondimento senza precedenti atto non solo alla comprensione dell’universo spergola ma alla condivisione e alla sinergia con le aziende viticoltrici portando tutto ad un livello superiore dove associazione, produttori, istituzioni e interi territori hanno coniugato le forze per perseguire un obiettivo comune mettendo a disposizione esperienze diverse.

Partendo dai vitigni e dalla loro genetica, toccando con mano quelli che sono tutti i terroir e le ampelografie in tutte le zone dove la Spergola viene coltivata, si è proseguito con diverse e meticolose visite nelle otto aziende che aderiscono alla compagnia della spergola, si è appurato come è determinante il fattore umano di interpretazione del vitigno, condividendo anche gli approcci sul mercato e legati alla sfera del marketing, si è continuato con analisi organolettiche scrupolose sottoponendo le diverse tipologie a più di 30 sessioni degustative effettuate e coordinate da oltre 30 sommelier degustatori, coinvolgendo gli stessi produttori in alcune di queste sessioni inducendo confronti e riflessioni.

Durante gli approfondimenti della mattinata, moderata da Gianni Montanari, si sono avvicendati diversi relatori. Il sommelier Mario Gherpelli, attraverso un attento e preciso contributo storico, ha riportato alle origini della presenza del vitigno Spergola sul territorio reggiano. Il sommelier Flavio Spotti ha introdotto i terroir e le zone maggiormente vocate dove sono insediati i vigneti con un coinvolgente percorso fotografico. Ha proseguito la dottoressa Fontana parlando della genetica e dei cloni legati al vitigno e ha concluso il professore Attilio Scienza che è riuscito a coniugare aspetti filosofici a dati scientifici legati alla preservazione e all’unicità del vitigno Spergola entusiasmando la platea.

I lavori si sono chiusi con una carrellata di degustazioni di diverse tipologie di Spergola guidate dal sommelier Romeo Catellani. A latere si preannuncia la raccolta totale del lavoro effettuato nei mesi precedenti che verrà reso fruibile attraverso una pubblicazione presto disponibile. Tutto si è concluso all’insegna della convivialità con un banco d’assaggio di Spergola per tutti i partecipanti.

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