Carota Daucus carota subsp. sativus

Carota - Plantgest.com
Descrizione della pianta
La carota, Daucus carota, è una pianta erbacea originaria del Medio Oriente. Appartiene alla famiglia delle Ombrellifere o Umbelliferae (così chiamate per la forma ad ombrello delle loro infiorescenze). Ci sono però alcuni esperti che ritengono che sia originaria della Cina. Sicuramente era già conosciuta in epoca ellenistica e romana, non tanto come ortaggio da consumo ma come pianta medicinale o come cibo per gli animali. 

Un'altra curiosità: in origine la carota era di colore viola, come ci indicano testimonianze provenienti da siti archeologici dell'antico Egitto. Il colore arancione venne selezionato nel 1720 in Olanda, grazie ad una mutazione genetica. La varietà ottenuta era il risultato di un processo di miglioramento genetico, allo scopo di facilitarne la coltivazione. Il colore arancione però non fu casuale: venne ottenuto appositamente dai ricercatori olandesi, in omaggio alla loro casa reale.

In Italia le prime notizie certe di carote prodotte per usi domestici risalgono al 1700. Nel 1900 viene inserita tra le colture industriali, espandendosi principalmente nelle regioni del centro-sud Italia.

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Due sono i principali gruppi a cui appartengono al genere Daucus: carote dell'Est e carote dell'Ovest. Le carote dell'Est, dette anche antocianiche, presentano radici prevalentemente di forma forcuta, fioritura annuale che termina con la produzione del seme, e con prodotti di pigmentazione dal rosso porpora al nero. Rientrano in questo gruppo le specie spontanee diffuse prevalentemente nei climi semitropicali e temperati. 

Le carote dell'Ovest, ricche di carotenoidi, hanno radici generalmente pigmentate di arancione, di forma affusolata liscia e sono biennali con fioritura al secondo anno (mentre durante il primo si sviluppa la radice che rappresenta la parte edule). Le cultivar appartenenti a questo gruppo sono quelle comunemente utilizzate come ortaggio.

Nelle carote comunemente coltivate la radice è fittonanate e carnosa. Da essa, durante il secondo anno, si differenzia un solo stelo ramificato con numerose ombrelle da cui sbocciano fiori ermafroditi fertili e sterili, maschili e maschili sterili, di colore bianco raggruppati in ombrellette che, una volta impollinati, producono frutti e semi costituiti da acheni doppi, aromatici e provvisti di aculei che serviranno per la produzione.

Le varietà di carote si differenziano per il diverso grado di dolcezza e di rapporto tra corteccia e cuore che ne determina la consistenza più o meno croccante, fibrosa e legnosa.



 
Presenta certe esigenze dal punto di vista del terreno. Predilige infatti quelli sabbiosi o strutturalmente di medio impasto tendenzialmente sciolti, con buon drenaggio, fertili, con buona presenza di sostanza organica e calcio, pH compreso tra 5,5 e 6,8, ricchi di microelementi.

I terreni da evitare sono: quelli ricchi di scheletro, quelli compatti e soggetti al ristagno idrico, quelli limosi prediposti alla creazione di crosta superficiale, quelli con pH troppo acido e troppo basico.

E' pianta neutrodiurna. Ha necessità di sole o, al limite, di mezz'ombra. Risulta sensibile agli sbalzi termici, in particolare alle gelate. Deleterie sono le temperature sotto i 6° gradi, soprattutto in prossimità della maturazione.
Come tutti gli ortaggi da radice anche la carota risulta sensibile agli stress idrici. Per questo motivo è necesssario apportare corretti valori idrici, che influenzano tra l'altro l'attività fotosintetica e l'accumulo di zuccheri. 

La quantità di acqua d'apportare non è elevatissima. i periodi più critici sono quello post-semina (quando l'umidificazione del terreno facilita la germinazione dei semi e l'emergenza delle piantine) e quello estivo (quando le temperature sono molto alte, l'acqua è sicuramente necessaria sia per far continuare lo sviluppo dei fittoni sia per facilitarne la penetrazione nel terreno). 

Indicativamente si possono ipotizzare, in condizioni normali, volumi di 1500 m3/ettaro all'anno distribuiti in 3-4 turni. La tecnica irrigua maggiormente diffusa è quella per aspersione mediante rotoloni semoventi, ranger o pivot, impianti fissi e semifissi con miniaspersori. Si stanno diffondendo queli che si avvalgono della manichetta. Alla salinità la carota risulta tollerante fino a valori di 3 mS/cm e, in particolare nei confronti del boro, sopporta valori fino a 2 ppm.
La carota è consigliata seguire una coltura da rinnovo sarchiata, come ad esempio pomodoro, patata, pisello. Può seguire anche altre colture come frumento, radicchio e melone. 

Da evitare il ristoppio o l'avvicendamento con altre specie appartenenti alla stessa famiglia (ad es. finocchio e sedano). Meglio anche non farla seguire a Brassicacee (es. cavoli), Liliacee (es. asparago e cipolla), e Chenopodiacee (es. bietola).

La rotazione è importante non solo per ragioni nutrizionali ma soprattutto per evitare la presenza di patogeni terricoli (Sclerotinia sclerotiorum, Rhizoctonia violae), malattie funginee dell'apparato aereo (Septoria carotae) e malattie batteriche (Erwinia caratovora).
E' fondamentale la preparazione del terreno, che deve presentarsi perfettamente livellato per evitare ristagni idrici e fenomeni di asfissia radicale. Inoltre il terreno del letto di semina deve essere finemente sminuzzato, per permettere un buon contatto con il seme.

Generalmente si iniza a fine estate con una buona aratura e con successive buone lavorazioni superficiali. Per quasi tutti gli areali si rileva importante la baulatura, che contribuirà allo smaltimento dell'acqua in eccesso. Dopo la semina, soprattutto in estate e con piccoli appezzamenti, le operazioni colturali proseguono con la pacciamatura del terreno con materiale plastico o con altri materiali.

Nel caso di terreni molto sciolti è necessario compattare il terreno con una rullatura. Le operazioni colturali si concludono con sarchiature meccaniche nell'interfila, fino a quando la vegetazione lo permette. In alcuni casi può rendersi necessario un intervento di rincalzatura per impedire alle radici che fuoriescono dal terreno.  
Richiede terreni con un buon grado di fertilità, indotta prevalentemete dalla presenza di sostanza organica. Questa può essere lasciata dalle colture precedenti oppure apportata tramite concimazione. Quest'ultima è da eseguirsi 3-4 mesi prima della semina. Una quantità media ipotizzabile può essere di 50 t/ettaro. 

Guardiamo quali sono gli asporti, riferiti a 100 kg di piante intere: 0,3-0,5 kg di Azoto, 0,1-0,2 kg di P2O5 e 0,5-0,6 di K2O (evidenziando che la carota è potassofila). 
I semi vengono privati degli aculei prima della semina, oltre che subire poi processi di calibrazione e di pellettazione. Viene coltivata a pieno campo durante tutto l'anno e seminata attraverso seminatrici meccaniche o pneumatiche. I sesti d'impianto da usare variano in base all'areale ed in funzione della destinazione d'uso. 
Indicativamente la carota si raccoglie quando il fittone ha raggiunto circa i 16-20 cm di lunghezza, il diametro è compreso tra i 25 e i 45 mm e l'apice del fittone è perfettamente chiuso. Quella coltivata per esigenze famigliari viene raccolta manualmente secondo le necessità giornaliere. Mentre quella destinata al mercato o all'industria è raccolta con macchine speciali dette scavacarote (trainate o semoventi) che estirpano le radici dal terreno di una, due, tre o quattro file (niumero massimo). Esse provvedono anche allo scollamento (eliminazione dell'apparato radicale). Il prodotto, stoccato in beans, è poi avviato ai centri di raccolta entro breve tempo. Successivamente viene lavorato, cernito, calibrato e confezionato.
La carota è ricca di flavonoidi, pigmenti antiossidanti che agiscono positivamente sul sistema cardiovascolare. E' molto ricca anche di vitamine, vitamina A in primis. E' un alimento prezioso per mantenere in buona salute l'intestino e gli occhi.

 
Contenuto in 100 gr di prodotto
Energia 84 kcal
Acqua 79,7 gr
Carboidrati 18,3 gr
Zuccheri 18,3 gr
Proteine 2,6 gr
Grassi 0,5 gr
Colesterolo 0 gr
Fibra totale 3,1 gr
Vitamina C 2 mg

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Elateridi

Quest'anno ho avuto un forte attacco di ferretti sulle patate (il trattamento fatto con Mokap localizzato alla semina, non ha sortito alcun effetto), il prossimo anno dovrei seminare sullo stesso terreno le carote ma ho il timore che si possa ripresentare lo stesso problema. Qualcuno ha avuto esperienze simili e può darmi qualche consiglio in merito?

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