Ri-sorgo, per un futuro al top

Il sorgo piace a consumatori e produttori: il trend mondiale è in crescita. Intervista a Ermes Tartarini di RV - Venturoli. A novembre a Milano il 2° Convegno europeo del sorgo

Ri-sorgo, per un futuro al top - Plantgest news sulle varietà di piante

Il sorgo è il quinto cereale al mondo per importanza e l'Italia è il primo produttore in Europa

Fonte immagine: © ToppyBaker - IStockPhoto

Il sorgo è considerato il quinto cereale al mondo in ordine d'importanza commerciale dopo mais, riso, grano e orzo. Nel mondo nel 2016 sono stati coltivati 44.771.056 ettari per una produzione di 63.930.558 tonnellate: rispetto al 2010 +6,15% per superfici e +6,06% per quantità.

I maggior produttori a livello mondiale sono gli Stati Uniti con 15.158.170 tonnellate, seguiti da Nigeria con 6.939.335 tonnellate, Sudan con 6.466.000 tonnellate, Messico con 5.005.837 tonnellate ed Etiopia con 4.752.096 tonnellate. In Europa la produzione nel 2016 è stata di 1.245.047 tonnellate (+12% rispetto al 2015) su una superficie di 400.232 ettari (+14% rispetto al 2015). L'Italia è il primo Paese europeo con 313.788 tonnellate, seguita da Ucraina, Francia, Spagna, Romania e Bulgaria. (Fonte dati Faostat)
 

SORGO

Scopri la nuova pianta su Plantgest. Oggi presentiamo il sorgo.

Questi dati dimostrano che il sorgo è una pianta importante. Ma non gli fanno piena giustizia, visto le sue innate peculiarità che gli permettono di abbinare aspetti agronomici particolarmente interessanti ad ottimi risultati economici.

Per fare il punto sulla situazione nel nostro Paese abbiamo chiesto ad Ermes Tartarini, responsabile tecnico di RV - Venturoli, di spiegarci meglio tendenze ed opportunità.
"In Italia la superficie è ancora limitata, pur essendo il primo Paese produttore in Europa, e concentrata in alcune aree" spiega Ermes Tartarini, responsabile tecnico di RV - Venturoli, azienda bolognese che commercializza sementi e frumenti ibridi. 
Tuttavia, riporta Tartarini, "E' una coltura primaverile molto interessante visto l'alto reddito che è in grado di creare. La resa produttiva non è alta ma di contro è semplice da coltivare, è molto rustica e non è molto costosa".

Tartarini passa poi ad analizzare nel dettaglio i fattori principali che hanno determinato e determineranno in futuro il successo di questa coltura: "Basso costo iniziale d'impianto, bassi costi di gestione (ad esempio non deve essere irrigato), mercato con trend decisamente positivo, assenza di gravi problematiche fitosanitarie (ad esempio privo di micotossine), la non necessità di essiccazione della granella in post-raccolta, la facilità di coltivazione, lo scarso bisogno di concimazioni. In campo ha bisogno di pochi trattamenti fitosanitari. Una vera e propria pianta sostenibile, sia dal punto di vista economico che ambientale". 
 
Semi di colza per granella
Il sorgo potrebbe sostituire il mais nel futuro, grazie alle sue peculiarità intrinseche
(Fonte foto: © Vijayanarasimha - Pixabay)
 

Sorgo vs mais

Da diversi anni si registra una progressiva disaffezione verso il mais da parte di molti agricoltori italiani. La produzione è passata dall'autosufficienza raggiunta tra la fine degli anni Novanta e il primo decennio degli anni Duemila ad una netta dipendenza dall'estero.
"Le principali cause - continua Tartarini - sono determinate dalle sue problematiche fitosanitarie e dagli alti costi di produzione. E le condizioni climatiche degli ultimi anni stanno aggravando la situazione già precaria. Il sorgo invece non ha questi problemi e può rappresentare una valida alternativa alimentare. La sua composizione chimica infatti è estremamente interessante da un punto di vista nutrizionale, poiché la granella essiccata contiene molta fibra, proteine, lipidi e soprattutto carboidrati ma, essendo priva di glutine, può essere utilizzata anche dai celiaci". 
Il suo futuro quindi è roseo. Sarà però necessario migliorarne la resa ad ettaro, che al momento non è altissima (circa 90-95 quintali/ettaro), in grado di fornire garanzie produttive concorrenziali con il mais ed affinare la tecnica di coltivazione.
 

Dalla ricerca nuove proposte

Da anni la RV - Venturoli lavora per migliorare le varietà di sorgo che vengono usate. Anche se in linea generale la ricerca è ancora un po' indietro.
"Un elemento importante è la scelta dell'ibrido giusto per l’ambiente giusto - prosegue Tartarini -, in quanto la risposta all’ambiente può risultare diversa. Per questo è importante che l’agricoltore venga correttamente indirizzato in funzione dei propri obiettivi e delle proprie necessità. La selezione dei nostri ibridi viene effettuata in Francia, dall'azienda Semences de Provence".
 
Campo di sorgo, con in primo piano i panicoli rossi
La ricerca punta su nuovi ibridi ancora più rustici, più specifici per i vari usi e con migliore efficienza nutrizionale
(Fonte foto: © Bybmac0 - Pixabay)

"Per quanto riguarda gli aspetti agronomici la direzione è quella di ibridi sempre più adattabili ad ambienti poco favorevoli, ad esempio dove sia limitata la disponibilità idrica. Diamo un'occhiata al colore della granella: al momento in Italia la richiesta privilegia quelli bianchi, ma si tratta solo di una tendenza, non giustificata da migliori caratteristiche produttive e qualitative rispetto a quelli a granella colorata. In Francia ad esempio si privilegiano quelli rossi o rosa.
All'interno dei sorghi bianchi abbiamo deciso di privilegiare quelli con un prodotto dalla consistenza vetrosa, elevato peso ettolitrico e dall'assenza dei tannini, sostanza che crea problemi di digeribilità e di scarsa efficienza nutrizionale negli alimenti zootecnici ed umani"
.
 

Granella vs trinciato

Fino a poco tempo fa il sorgo veniva prodotto per la granella destinata all'alimentazione umana e zootecnica. Oggi si è aggiunto un nuovo possibile impiego: il sorgo come trinciato.
"Questa pianta produce un’importante massa verde - conclude Tartarini -. Il trinciato che ne deriva è molto valido dal punto di vista qualitativo. Questa soluzione agronomica è sempre più spesso adottata da agricoltori che lo coltivano in secondo raccolto con una semina tardiva. La sua destinazione d'uso è sia per l'alimentazione animale sia per la produzione di biomassa".
 
Alcuni panichi di sorgo, quinto cereale al mondo per importanza
Il 7 e 8 novembre 2018 a Milano si terrà il Secondo convegno europeo sul sorgo
(Fonte foto: © Kathryncox-Pixabay)
 

Il convegno europeo sul sorgo

Sull’onda di questo slancio, nel novembre del 2016, si è tenuto il 1° Congresso europeo sul sorgo a Bucarest in Romania, che si è concluso con un forte appello alla creazione di un organismo interprofessionale europeo. Questo orientamento ha trovato un tempestivo appoggio nella Commissione europea per l'agricoltura, che ha portato lo stanziamento di un budget di 1,17 milioni di euro, di cui 870.000 in fondi comunitari nell’arco di tre anni, per la promozione del sorgo in Europa, a partire dalla primavera del 2017. Siamo dunque di fronte ad un’accelerazione dello sviluppo del settore ed alla conferma dell’interesse che riveste questa coltura. Per maggiori informazioni guarda i video dell'evento e scarica le presentazioni dal sito di Sorghum ID.

Dal 7 all'8 novembre 2018 si terrà a Milano la 2° edizione del Congresso europeo su sorgo. Questo evento è aperto ad un pubblico molto vasto: associazioni professionali e produttori agricoli, ricercatori ed istituti tecnici, operatori nel settore dello stoccaggio e della distribuzione commerciale, amministratori nazionali ed europei, aziende produttrici di sementi e di fitoprotettori e tutti gli attori economicamente coinvolti nella filiera del sorgo.
 
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Autore: Lorenzo Cricca

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