Assosementi, 5 sezioni a supporto della produzione sementiera nazionale

Cereali, Costitutori, Foraggere, Colture Industriali e Ortive. Sono queste le sezioni in cui si articola Assosementi, l'associazione che riunisce le aziende sementiere italiane

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Assosementi è suddivisa al suo interno in cinque sezioni

Fonte immagine: © Smileus - Fotolia

Il seme è il fondamento dell'agricoltura e Assosementi ha tra gli obiettivi principali quello di assicurarne la disponibilità e la qualità agli agricoltori. Obiettivo principale di Assosementi è la valorizzazione delle produzioni sementiere nazionali, obiettivo che persegue attraverso il supporto alla ricerca e all'innovazione, nonché il sostegno all'impiego di seme certificato per garantire sostenibilità e competitività all'intero settore produttivo.

Ad oggi l'associazione riunisce 149 aziende sementiere suddivise in cinque sezioni sulla base delle colture su cui operano (Cereali, Foraggere, Colture Industriali e Ortive) oltre a quella dei Costitutori.
 

Sezione Cereali

Sono trentasei le aziende sementiere che fanno parte di questo gruppo e che commercializzano specie come frumento tenero e duro, orzo, avena, segale e triticale. Anche il riso è ben rappresentato, con nove aziende che insieme formano il Gruppo Riso, nato proprio dall'esigenza di sviluppare iniziative intorno a questa coltura di cui l'Italia è leader in Europa.

"Tra le nostre attività principali ricordiamo il contrasto all'illegalità, la difesa e valorizzazione del seme certificato e la promozione dei rapporti di filiera, oltre allo sviluppo delle tematiche fitosanitarie", spiega Franco Brazzabeni, presidente della Sezione Cereali.
 
 

Sezione Foraggere

Valorizzare la produzione italiana di seme, supportare l'intesa interprofessionale, contrastare la circolazione di seme di erba medica non certificato e promuovere l'impiego di prati naturali. Sono queste le priorità della Sezione Foraggere, a cui aderiscono quarantadue aziende.

L'intesa interprofessionale, riconosciuta dal Mipaaf nel 2014, ha come scopo quello di sviluppare iniziative finalizzate alla valorizzazione del settore a supporto della moltiplicazione e della commercializzazione della produzione sementiera nazionale. L'intesa poggia sulla collaborazione tra la rappresentanza delle aziende sementiere nazionali (Assosementi) e quella dei produttori agricoli sementieri (Coams).

"Oltre ad essere impegnati nella valorizzazione delle produzioni nazionali attraverso l'applicazione dell'intesa interprofessionale, lavoriamo anche per sostenere la realizzazione di prati naturali: al nostro interno abbiamo infatti formato un gruppo di lavoro per promuovere l'utilizzo di tappeti erbosi naturali oggi minacciati dalla diffusione di quelli sintetici", racconta Roberto Guarnieri, presidente della Sezione Foraggere.
 
 

Sezione Colture Industriali

Mais, sorgo, girasole, soia, barbabietola da zucchero, colza e colture da fibra sono le coltivazioni che ricadono sotto la Sezione Colture Industriali. Ventuno aziende sementiere animano la Sezione che è impegnata nella difesa della pratica della concia, nel favorire l'attività di controllo per la presenza accidentale di Ogm sulle sementi di mais e di soia, nel promuovere le sperimentazioni su girasole e colza e nel supportare l'innovazione varietale.

"Oggi il settore maidicolo italiano sta attraversano un periodo di difficoltà, con una contrazione delle superfici. La nostra Sezione è attiva nel supportare il miglioramento varietale di questa coltura così fondamentale per il made in Italy", spiega Paolo Marchesini, presidente della Sezione. "Anche la soia sta rivestendo un ruolo sempre più importante e oggi l'Italia è il primo paese nell'Unione europea dal punto di vista delle superfici dedicate alla moltiplicazione".
 
 

Sezione Ortive

Quella delle Ortive è la Sezione che raccoglie il numero più alto ed eterogeneo di aziende sementiere, in tutto sessantotto, che operano nel mercato professionale e/o hobbistico. La Sezione ha al suo interno tre gruppi. Orto Wic (Working integrated companies) riunisce venti aziende attive nella ricerca, nella produzione e nella commercializzazione sul mercato professionale. Gli altri due gruppi sono dediti rispettivamente alla moltiplicazione ed alla distribuzione di seme certificato.

"La Sezione è attiva nella valorizzazione dell'attività di moltiplicazione delle sementi da orto e nel supportare progetti per la produzione di seme", spiega Nicola Santini, presidente della Sezione. "Inoltre ci occupiamo di sviluppare tematiche di natura fitosanitaria e regolatoria, nonché contrastare l'illegalità e promuovere la tracciabilità e l'integrazione di filiera".

In Italia sono più di 21mila gli ettari dedicati alla moltiplicazione di seme di specie ortive. Fra le specie più moltiplicate vi sono: ravanello (più di 1.800 ettari), cicorie/radicchio (più di 1.600 ettari), cavoli e cipolle (entrambe con più di 1.400 ettari). Importante la presenza anche delle leguminose con cece e pisello (entrambe con più di 1.300 ettari).

 

Sezione Costitutori

Nel 2009 nasce la Sezione Costitutori che riunisce ventisei aziende impegnate nell'attività di costituzione varietale. La Sezione promuove l'attività di breeding come strumento per innovare il settore agricolo. Collabora con enti di ricerca, come il Crea, nella realizzazione di prove sperimentali e supporta il ministero sugli aspetti normativi. Infine svolge un importante lavoro di rappresentanza dei suoi associati nei contesti europei ed internazionali.

Una delle principali tematiche su cui la Sezione è impegnata è l'accesso e lo sfruttamento delle risorse genetiche, di cui abbiamo parlato approfonditamente in questo articolo. Per garantire una costante innovazione delle varietà, per le aziende costitutrici è infatti di fondamentale importanza poter accedere alle risorse genetiche e per questo Assosementi lavora affinché il Trattato Fao divenga il punto di riferimento per tutte le attività di breeding in campo agricolo.

Un'altra importante tematica di estrema attualità in cui risulta fortemente impegnata la Sezione riguarda il supporto alla ricerca e all'innovazione, intese come motore di una agricoltura competitiva e sostenibile. Si tratta di una tematica che richiede un forte impegno soprattutto dopo la sentenza della Corte di giustizia europea dello scorso 25 luglio in seguito alla quale oggi ogni prodotto ottenuto per mutagenesi viene considerato alla stregua di un Ogm e inquadrato nell'ambito della direttiva comunitaria 2001/18.
In questo modo, di fatto, viene limitata in maniera sostanziale la possibilità di impiego delle nuove tecniche di miglioramento genetico oggi disponibili, fra cui il genome editing. Una sentenza quindi che relega la ricerca europea e le capacità competitive del sistema produttivo comunitario in un ruolo subalterno agli altri sistemi internazionali che hanno invece aperto alle nuove tecnologie. Una decisione contro la quale la Sezione si sta attivamente impegnando.

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