Reportage

Actinidia, come cambia la sua coltivazione?

Dal convegno "L'actinidia al tempo del cambiamento climatico" del 19 marzo 2019 della Soi-Società ortoflorofrutticola italiana tante le novità sul nuovo modo di coltivare kiwi in Italia

Actinidia, come cambia la sua coltivazione? - Plantgest news sulle varietà di piante

Cambia il clima e cambia la coltivazione del kiwi. Sostenibilità è la parola chiave, assieme a qualità e pezzatura

Fonte immagine: © Darenlot - Adobe Stock

Il clima sta cambiando, in un modo che non ha precedenti da diversi millenni. E questo è oramai confutato da tantissimi studi scientifici autorevoli. Questo sta portando ad un surriscaldamento dell'intero sistema climatico globale, con conseguenze sia dal punto di vista ambientale che umano. Senza dimenticare che anche l'agricoltura subirà forti ripercussioni.
Il Pnaac-Posse National Alumni Advisory Council ha ipotizzato che l'Italia è uno dei Paesi più vulnerabili. Ecco alcuni elementi legati alla produzione agricola che potrebbero subire modifiche: aumento dei costi di produzione, alterazione della crescita delle piante e della loro produzione, aumento delle perdite produttive, variazione dell'estensione e della localizzazione delle aree produttive, riduzione della dimensione dei frutti, aumento delle malattie, incremento delle richieste irrigue, fenomeni climatici estremi.

Ma cosa sta succedendo in modo particolare nella coltivazione dell'actinidia? Per rispondere a questa domanda il 19 marzo 2019 si è tenuto a Latina un convegno dal titolo 'L'actinidia al tempo del cambiamento climatico' organizzato dal gruppo di lavoro actinidia della Soi-Società ortoflorofrutticola italiana, coordinato dal Prof. Cristos Xiloyannis dell'Università della Basilicata.

Per scaricare le presentazioni dei relatori dell'evento actinidia di Latina puoi visitare il sito dell Soi.

 
Varietà di kiwi verde Boerica, della Geoplant Vivai

Nuove varietà di kiwi potranno aiutare l'actinidia a combattere i problemi legati al cambiamento climatico
(Fonte foto: © Geoplant Vivai-www.geoplantvivai.com)


"L'actinidia - spiega Christos Xiloyannis a Plantgest.com - è una pianta generosa, ma questo cambiamento climatico la sta sicuramente mettendo in difficoltà. La coltivazione dell'actinidia è sempre più difficle ed il mercato ha equilibri dinamici Gli aspetti più critici in questo momento sono l'acqua, le malattie delle piante e la nutrizione. Per quanto riguarda l'aspetto idrico il problema è dato sia dalla carenza che dall'eccesso. Dal punto di vista nutrizionale le alte temperature tendono a mineralizzare più velocemente la sostanza organica e gli elementi nutritivi. E per le malattie il problema è dato dalla presenza sempre più forte di nuove avversità biotiche ed abiotiche a cui le piante, ed il produttore, non sono capaci di controbattere. Per questo motivo l'actinidia deve essere gestita al meglio attraverso una sempre più attenta tecnica di coltivazione e di una maggiore innovazione varietale"

Anche Guglielmo Costa, dell'Università di Bologna, è sulla stessa lunghezza d'onda. "Il tema acqua rischia di diventare per l'actinidia il motivo della contrazione produttiva in Italia. Porterà a selezionare aree e tecniche migliori per permettere di garantire produttività e qualità".

 

Coprire per proteggere

Per riuscire a preservare al meglio la produzione delle piante di actinidia e la sostenibilità del frutteto diventa importante proteggere l'impianto attraverso coperture antipioggia, antigrandine, antivento ed antinsetto. "Coprire il proprio impianto è strategico - spega Giuliano Donati, tecnico di Granfrutta Zani durante l'intervento - sia per limitare i danni legati al clima che per preservarlo dalla presenza d'insetti e batteri, Psa in primis". L'intervento invece di Sauro Graziani, tecnico di Agrintesa, ha permesso d'approfondire le tematiche legate all'uso di diversi colori nelle reti antigrandine e nei teli antipioggia, che possono modificare fortemente il microclima dell'area sottostante alla copertura.

 
Kiwi giallo Jingold Jintao nuova varietà di actinidiaI

In Nuova Zelanda la produzione del kiwi giallo ha superato quella del verde, ed anche in Italia il trend è uguale
(Fonte fonte: © Jingold - www.jingold.com)
 

Agricoltura di precisione

Oltre all'innovazione varietale anche l'innovazione tecnologica potrà aiutare l'actinidia nel suo percorso di sopravvivenza. "Da alcuni anni abbiamo sviluppato diverse esperienze di agricoltura di precisione e di bilanci idrici e nutrizionali personalizzati per le singole aziende - spiega Marco Mastroleo, gruppo irrigazione e concimazione di Apofruit -. L'approccio che abbiamo avuto ha portato alla riduzione dei consumi ed al miglioramento della qualità della frutta. Questo tipo d'informazione sarà disponibile su un portale tecnico di proprietà della Cooperativa". "Anche la nostra realtà frutticola si sta muovendo verso una coltivazione sostenibile dell'actinidia - commenta Fenis Girardi, tecnico di Salvi-Unacoa -. Ad esempio abbiamo fatto diverse esperienze in tema di gestione delle variabili ambientali attraverso tecniche agronomiche come baulature, frangivento ed immagini satellitari".

 

Ecco Nuove malattie 

Tante sono le nuove fitopatie emergenti, che hanno limitato la produzione del kiwi made in Italy negli ultimi anni e che potrebbero rappresentare nemici letali per l'actinidia nel prossimo futuro. "La moria del kiwi - spiega Lorenzo Tosi, dell'Agrea di Verona - è comparsa in Italia nel 2012 e ha colpito più del 60% dei frutteti veneti. La causa principale sembra essere legata all'acqua in eccesso che di fatto rende difficile, assieme alla contemporanea presenza di terreni tendenzialmente destrutturati, un drenaggio adeguato. Diventa così importante, prima dell’impianto, un'adeguata sistemazione del suolo (ad esempio baulature), l'uso di sonde per misurare la quantità d'acqua nel terreno e un buon apporto di sostanza organica finalizzato a migliorare la struttura del terreno".
"La Cimice asiatica o Halyomorpha halys è arrivata nel nostro Paese nel 2012 - dice Lara Maistrello, ricercatrice dell'UniMoRe -. Prima si è insediata in Emilia-Romagna e poi si è diffusa in tutto il nord Italia. Si tratta di un fenomeno estremamente preoccupante a livello europeo e mondiale. Una calamità che potrebbe seriamente mettere in difficoltà diverse coltivazioni agrarie e le loro economie. Questi insetti si nutrono di qualsiasi cosa produca frutti e semi. In particolare adorano pere, pesche, kiwi, mele, albicocche, mais, soia, girasole, nocciole, olive e agrumi. L'insetto si sta diffondendo verso il centro e il sud Italia. Combatterla al momento è impossibile. La sua lotta è principalmente legata all'uso di trattamenti insetticidi autorizzati e da un'adeguata gestione colturale, che in alcuni areali sta rivoluzionando la coltivazione di alcune piante".
 


Il kiwi rosso sta suscitando interesse da parte del cosumatore
(Fonte foto: © Vivai F.lli Zanzi - www.vivaizanzi.it)
 

Qualità e pezzatura

Tema dominante della giornata è stata anche la qualità che, secondo Xiloyannis, è sempre più apprezzata sul mercato, non solo in termini di pezzatura, forma ed estetica ma anche in termini nutraceutici come sostanza secca (e quindi zuccheri), contenuto in calcio, vitamine e sali minerali. "Il dualismo tra quantità e qualità - spiega Andrea Grassi di Apofruit - non esiste. Oggi è strategico avere un giusto equilibrio tra la quantità e qualità, che permettono così di fare reddito. I fattori che permettono questo equilibrio variano però in base ai singoli territori ed ai loro climi di produzione. I tecnici devono comprendere questi meccanismi. La qualità è un insieme di molti fattori: aspetto estetico, pezzatura, conservabilità, gestione della conservazione, qualità dell'ambiente, qualità percepita. Quest'ultimo aspetto è molto legato alla capacità di dimostrare quello che si fa in campagna attraverso la comunicazione e l'informazione".

La coltivazione del kiwi giallo sta negli ultimi anni crescendo molto. In Nuova Zelanda nel 2018 la produzione del giallo ha superato quella del verde, situazione che sta per avvenire anche in Italia. Ecco le varietà di kiwi giallo presenti in Plantgest: Dorì® AC1536*Jingold® Jintao* dell'azienda Jingold di Cesena, Jynyan* dell'azienda Jingold di Cesena, Soreli® Ac171.76*Zespri® SunGold Zesy002* (Gold3).
Si segnala anche l'interesse del mercato e degli agricoltori per varietà di actinidia a frutto rosso o bicolore. Ecco le varietà di kiwi giallo presenti in Plantgest: Dong Hong*
Oriental Red®
dell'azienda Jingold di Cesena, Enza Red® RS1* (Red Sun 1) e HFR18* dei Vivai F.lli Zanzi di Ferrara.

Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata

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