Calabria, "il kiwi va raccolto a metà ottobre per venderlo meglio"

L'appello di Coldiretti Calabria ai coltivatori della piana di Rosarno - Gioia Tauro, dove si trova la gran parte dei 2765 ettari di coltivazioni della regione di questo frutto

Calabria, "il kiwi va raccolto a metà ottobre per venderlo meglio" - Plantgest news sulle varietà di piante

Kiwi, una precoce raccolta potrebbe incidere negativamente su sapore e serbevolezza dei frutti

Fonte immagine: © Darenlot - Adobe Stock

Negli ultimi tempi si registra in Calabria l'avvio di una raccolta precoce del kiwi, coltura di estrema importanza per la regione, che ha avuto significative performance negli ultimi anni. Di particolare rilievo nel territorio della Piana di Rosarno - Gioia Tauro, dove si trova concentrato il 90% degli impianti regionali, circa 2.500 ettari quasi tutti in produzione. Altri 265 ettari di impianti sono presenti nelle altre province.

Ma Coldiretti Calabria lancia un appello a tutti gli attori della filiera: per un buon raccolto occorre attendere metà ottobre, altrimenti si rischiano prezzi troppo bassi. Un rischio da non correre, visto che la coltivazione del kiwi garantisce reddito ed occupazione per il territorio della Piana di Rosarno - Gioia Tauro dove la resa per ettaro è tra i 300 ed i 350 quintali (dati Agenzia regionale sviluppo agricolo della Calabria).

“Quest’anno- dichiara Mimmo Cannatà, dirigente della Coldiretti - il prodotto è senza dubbio di qualità con una flessione nella produzione. E’ di capitale importanza però, individuare il momento giusto per la raccolta del frutto del kiwi per mantenere le caratteristiche organolettiche complessive per non disperdere il lavoro fatto in campo dagli agricoltori".

"E’ risaputo che i frutti raccolti troppo precocemente – commenta Cannatà - siano poco idonei alla conservazione, perché perdono la loro consistenza e sono meno saporiti. Rispettare i tempi, la stagionalità è insomma cruciale. Invece sta accadendo che molto in anticipo si sta raccogliendo il kiwi per poi essere avviato all'immissione in commercio".

"Ma questo significa - è la considerazione del dirigente Coldiretti - quasi farci del male da soli e di fatto procedendo in questo modo dequalifichiamo il nostro kiwi verso i consumatori finali".
"Il nostro kiwi
– rivendica – ha proprietà incredibili e l’appello alla filiera, soprattutto ad intermediari senza scrupoli è di interrompere questa pratica che ci danneggia, altrimenti dovremo poi fare anche i conti con i prezzi bassi".

La normativa comunitaria prevede - Reg. CE 1673/2004 - che il frutto debba raggiungere almeno i 6,2 gradi Brix per il prodotto condizionato, ovvero predisposto per la commercializzazione. Una raccolta troppo anticipata, che non permette di far raggiungere correttamente al prodotto gli standard qualitativi ottimali, rischia di pregiudicarne la qualità e l’immagine sul mercato."Per questi motivi - sottolinea Cannatà - chiedo che gli organi preposti svolgano i necessari controlli".

"Bisogna raccogliere i frutti con grado di maturazione idoneo – osserva ancora Cannatà - ed uno dei sistemi più usato per determinare l’epoca del distacco dei frutti è la determinazione dei gradi Brix con l’ausilio del rifrattometro che misura il grado zuccherino ottimale per iniziare la raccolta che oscilla tra i 6,5 e 8,5 gradi Brix, valori soglia entro i quali si deve raccogliere e di solito tale concentrazione zuccherina si raggiunge dalla metà di ottobre in poi".

Autore: Mimmo Pelagalli

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