Mandorle, nel 2020 il raccolto cresce di oltre il 4%

Anche gli investimenti nello scorso anno sono cresciuti sul 2019 in Italia (+1,1%), concentrati per il 91% in Sicilia. Al Sud molte le aree vocate dove - con rese per ettaro elevate - è prevedibile incrementare ulteriormente la produzione di questo Prunus

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Il mandorleto della Sicilia cresce soprattutto in provincia di Caltanissetta, con 500 ettari in più messi a coltura nel 2020

In Italia torna la coltivazione del mandorlo, anche perché il mercato di questo frutto tira, come riportato recentemente da AgroNotizie. E ormai gli incrementi produttivi e di investimento si possono misurare di anno in anno. Secondo l'Istat tra il 2019 e il 2020 in Italia la coltivazione del mandorlo è cresciuta passando da 52.039 a 52.646 ettari incrementando le superfici investite di 607 ettari (+1,17%). Un dato apparentemente basso, che in realtà nasconde ristrutturazioni importanti, fatte di nuovi impianti e tagli di vecchi frutteti. La produzione di mandorle raccolte in Italia è passata dai 773.002 quintali del 2019 agli 805.164 quintali del 2020, segnando un incremento consistente (+4,16%) trascinato anche da una maggiore richiesta di mercato.
 

Sicilia, nel 2020 il 91% della crescita del mandorleto Italia

Ecco dove crescono gli investimenti. È in Sicilia che si osserva il maggiore passo in avanti: 553 ettari in più nel 2020, che portano il mandorleto dell'isola a 31.465 ettari e che da solo vale il 91,10% dell'incremento annuo nazionale di coltivazione di questa legnosa. Una crescita tutta siciliana a sua volta concentrata prevalentemente in una sola provincia - Caltanissetta - dove i mandorleti nel 2020 crescono di 500 ettari sul 2019 portando la produzione raccolta a 75mila quintali, rispetto agli appena 31.150 quintali del 2019. Segno che su questo territorio della Sicilia interna si è verificato un vero risveglio dell'interesse su questa coltivazione, con un aumento della produzione raccolta che sicuramente è in parte dovuta ad un maggior lavoro impiegato sugli investimenti già produttivi. E a Caltanissetta la resa si è attestata nel 2020 a 15 quintali per ettaro, un dato che può aver indotto ad ampliare le coltivazioni, anche se non è da primato assoluto, e comunque inferiore, per esempio, a quello di Enna e Messina, attestate a 16 quintali ad ettaro.

Più in generale, la Sicilia con 31.465 ettari coltivati a mandorlo, nel 2020 ha raccolto - secondo l'Istat - 503.845 quintali di mandorle. È la regione con la più alta produzione di questo Prunus in Italia - il 62,58% delle mandorle italiane sono siciliane nel 2020 - e la maggiore produzione si registra in provincia di Agrigento con 130.200 quintali raccolti nel 2020 da impianti disseminati su ben 10mila ettari. Qui la resa è attestata a 13,02 quintali per ettaro. È quindi sì la provincia con la produzione più elevata, ma non quella con la maggiore produttività. Infatti, in provincia di Siracusa, nel 2019 si sono raccolti 123.500 quintali di mandorle, ma su soli 5.200 ettari investiti per una resa di ben 23,75 quintali ad ettaro, che è la maggiore resa dell'isola.
 

Puglia, il secondo polo produttivo non cresce

Il secondo polo produttivo italiano per le mandorle è la Puglia, che vede un incremento di appena 10 ettari nel 2020 sull'anno precedente, pervenendo a 19.585 ettari. La produzione della Puglia, nel 2020, che pure ha risentito di grandine e gelate, è stata di 276.255 quintali. Qui la provincia con una maggiore produzione assoluta raccolta è Bari, che nel 2020 segna 165.800 quintali, ed è la prima provincia d'Italia. Ma tale raccolto è stato ottenuto da ben 12.900 ettari investiti per una resa inferiore ai 13 quintali ad ettaro, un dato viziato anche dall'arrivo di 100 ettari in più rispetto al 2019, con piante quindi troppo giovani per essere già tanto produttive.

In Puglia, la seconda provincia per produzione raccolta è Brindisi che nel 2020, con 3.800 ettari investiti, ha spuntato 55.000 quintali con una resa di 14,47 quintali ad ettaro: in questo caso sono stati eliminati in un solo anno 100 ettari di mandorleto, cui si accompagna una perdita di raccolto secca di 15mila quintali. In questa regione le rese per ettaro maggiori sono a Taranto (40 quintali) dove da 500 ettari si ottengono ben 20mila quintali di prodotto.

Alla luce di questi dati è possibile affermare che nel Mezzogiorno vi sono importanti possibilità di incremento della produzione di mandorle, anche legate ad impianti più efficienti e produttivi, ma in areali diversi da quelli dal passato, dove la coltivazione veniva individuata su terreni più marginali.

Autore: Mimmo Pelagalli

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