Fornita da Nuove varietà in frutticoltura a cura di I.Valmori e pubblicato da Edagricole e Terra e Vita
Pianta di origine italiana ottenuta da E. Bellini nel 1970 presso l'Istituto sulla Propagazione delle Specie Legnose del CNR e l'Istituto di Coltivazioni Arboree (oggi Dipartimento di Ortoflorofrutticltura) dell'Università degli Studi di Firenze. Albero alquanto rustico, di vigore elevato, portamento regolare e piuttosto assurgente e grande produttività costante. Tali caratteristiche riescono a garantire su piante adulte in piena produzione un'adeguata pezzatura dei frutti anche in annate di eccessiva carica. Matura molto precocemente (si raccoglie infatti circa un mese prima di Stanley) ed è adatta per diversi ambienti soprattutto per quelli del Centro-Sud. Frutto medio o medio-grosso, rotondo-oblungo con buccia violacea scura e ricca di pruina. Polpa gialla molto consistente, di buone qualità gustative e spicca. Dobbiamo ...
Pianta di origine italiana ottenuta da E. Bellini nel 1970 presso l'Istituto sulla Propagazione delle Specie Legnose del CNR e l'Istituto di Coltivazioni Arboree (oggi Dipartimento di Ortoflorofrutticltura) dell'Università degli Studi di Firenze. Albero alquanto rustico, di vigore elevato, portamento regolare e piuttosto assurgente e grande produttività costante. Tali caratteristiche riescono a garantire su piante adulte in piena produzione un'adeguata pezzatura dei frutti anche in annate di eccessiva carica. Matura molto precocemente (si raccoglie infatti circa un mese prima di Stanley) ed è adatta per diversi ambienti soprattutto per quelli del Centro-Sud. Frutto medio o medio-grosso, rotondo-oblungo con buccia violacea scura e ricca di pruina. Polpa gialla molto consistente, di buone qualità gustative e spicca. Dobbiamo anche ricordare che presenta una buona tenuta di maturazione sulla pianta e notevole resistenza alla manipolazioni.
Per il produttore sapere le differenze fra le piante a radice nuda e le piante in vaso è fondamentale per pianificare al meglio l'entrata in produzione del frutteto e per scegliere un prodotto idoneo alle proprie esigenze colturali
Le certificazioni fitosanitarie, oltre al passaporto, servono al vivaista per attestare che il materiale vegetale prodotto in azienda sia esente da organismi nocivi da quarantena, apportando così un valore aggiunto al prodotto finale