Le tecniche applicate alle serre e alle colture protette - 2° parte

Con Silvio Fritegotto, aspettando il convegno del 13 febbraio 2018 a Bologna, focus sui condizionamenti attuabili per migliorare le condizioni colturali in serra e l'automazione delle coltivazioni in ambiente protetto

Le tecniche applicate alle serre e alle colture protette - 2° parte - Plantgest news sulle varietà di piante

Bologna, 13 febbraio 2018

La gestione sostenibile delle serre sarà protagonista dell'appuntamento in calendario il prossimo 13 febbraio a Bologna: il convegno "Serra 2.0: clima ed input tecnici per una serra sostenibile. Innovazioni per una gestione sostenibile della serra nell'ambiente mediterraneo". L'evento, di cui AgroNotizie è media partner e Soi è partner, è coorganizzato da Giorgio Prosdocimi Gianquinto con Silvio Fritegotto e si terrà nell'aula magna del dipartimento di Scienze agrarie dell'Università di Bologna. Nell'attesa è possibile leggere alcuni estratti dagli articoli di approfondimento di Silvio Fritegotto sui condizionamenti attuabili per migliorare le condizioni colturali in serra e sull'automazione delle coltivazioni in ambiente protetto.
 

Condizionamenti

I condizionamenti utili al miglioramento delle tecniche colturali e al conseguente incremento sia qualitativo che quantitativo della produzione, riguardano gli aspetti climatici e ambientali. Esistono molteplici tecniche e tecnologie che consentono di attuare tali condizionamenti, di seguito una panoramica di quelle più direttamente coinvolte nella coltivazione in serra.
 

Riscaldamento del terreno

Si attua allo scopo di diminuire la differenza di temperatura che esiste tra aria e terreno nel periodo freddo e per favorire la germinazione dei semi o la radicazione di talee. Il riscaldamento del terreno può coprire fino al 25% del fabbisogno di calore. Il riscaldamento avviene a mezzo di tubi in cui circola l’acqua a 35-40 °C in tubi da 20 mm posti nel ghiaietto. Allo scopo si utilizzano anche tubi o piastre radianti a vapore e resistenze elettriche.
 

Riscaldamento dell’aria

E' attuata nel periodo invernale mediante i classici sistemi ad acqua calda, a tubi o a piastre, ad aria calda, a raggi infrarossi. Movimenti convettivi sono generalmente sufficienti ad uniformare la temperatura all’interno della serra.
 

Raffreddamento dell’aria

Si ottiene indirettamente facendo assorbire calore all’acqua (attraverso lo scorrimento sul tetto o per evaporazione) o all’aria (per ventilazione). Il raffreddamento evaporativo si basa sull’assorbimento di energia nel cambiamento dallo stato liquido a quello di vapore che ò pari a 82.400 kilojoule/kg di acqua evaporata.
I sistemi più diffusi che si basano sul raffreddamento ad acqua sono denominati: cooling system fog system.
Il fog system, (sistema a nebbia), produce delle goccioline d’acqua di ridottissime dimensioni che vengono ottenute forzando l’acqua a pressioni molto elevate dentro a degli ugelli con fori molto piccoli. Il fog può essere ottenuto anche con delle speciali ventole o piccole turbine che frammentano il getto d’acqua in minutissime goccioline.

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Automazione delle coltivazioni in ambiente protetto

La possibilità di dotare le serre di strumentazione con elevate capacità di elaborazione rende sempre più attuale l'automazione anche se questa innovazione implica cambiamenti non sempre sostenibili, specie in aziende piccole.

Per impostare l'automazione delle principali fasi di coltivazione in serra devono essere presi in esame dei parametri specifici da controllare e operare delle scelte tecnologiche in termini di strumentazione e sensoristica.

Per esempio, il controllo delle aperture per la ventilazione di una serra. I parametri da misurare sono: 
 • temperatura e umidità interne; 
 • velocità e direzione del vento; 
 • presenza di pioggia.

I comandi di apertura devono poter essere dati in modo alterno sui due lati destro e sinistro della serra.

In condizioni normali (bassa umidità, vento debole e assenza di pioggia), gli sportelli sono aperti e chiusi solo in funzione della temperatura ambiente.
In genere, se il vento supera la prima soglia d'intervento, gli sportelli vengono chiusi completamente, quindi riaperti limitando l'ampiezza di apertura a valori programmabili.

Un ritardo, programmabile in minuti (da 0 a 99 minuti), consente di mantenere chiusi i portelloni in caso di vento a raffiche in modo da evitare continue aperture e chiusure; lo stesso dicasi per il ritardo pioggia, programmabile in minuti, utile in caso di pioggia intermittente.

In caso di pioggia se l'umidità supera il valore programmato gli sportelli possono aprirsi di una quantità limitata secondo il normale programma di deumidificazione.

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