Reportage

Fragola, tra nuove varietà e problemi da risolvere

Il trend produttivo e di consumo è positivo, ma la situazione di mercato e le problematiche agronomiche (es. fumigazione) non aiutano. Plantgest inoltre presenta le Liste varietali 2018 del gruppo di lavoro coordinato dal Crea-Ofa Forlì

Fragola, tra nuove varietà e problemi da risolvere - Plantgest news sulle varietà di piante

Nel 2018 gli ettari coltivati sono 3.640, in linea con quelli del 2017

Fonte immagine: © Agronotizie

La fragola italiana in genere sta vivendo un periodo di ripresa, dopo alcuni anni di difficoltà. Sono diversi gli aspetti che hanno determinato questo trend positivo: in primis il miglioramento varietale e la messa a punto di nuove tecniche produttive che hanno permesso d'ampliare il calendario di maturazione, avere maggiori standard qualitativi e produrre frutti più adatti al mercato ed alla differenziazione commerciale.

I consumi interni sono in crescita. Nel 2017 sono stati acquistati dagli italiani circa 90 mila tonnellate di fragole, +3% sul 2016. Se guardiamo il periodo 2007-2017 la crescita è di circa il 30%. Nel 2018 si dovrebbe avere conferma di questo trend. Anche dal punto di vista produttivo la situazione è tendenzialmente in ripresa: i dati pubblicati dal Cso di Ferrara dicono che nel 2018 gli ettari coltivati sono 3.640 ed in linea con quelli del 2017, se guardiamo però i dati del 2006 la crescita è di circa l'11%. Guardando i dati nel dettaglio si nota però un'Italia a due velocità: un Sud, il 70% della produzione, in crescita ed un Nord, il 30% della produzione, in calo. La Basilicata è la prima regione con oltre 900 ettari, seguita dalla Campania con 850 ettari e dalla Sicilia e Veneto con 312 ettari cadauno.

Da segnalare che oggi oltre l'80% della fragolicoltura italiana è viene coltivato in coltura protetta, con diverse tipologie di tunnel. Il pieno campo rimane ancora usato principalmente al Nord, con l'areale romagnolo in testa.

In base ai dati Fao al mondo nel 2016 sono stati coltivati 401.862 ettari per una produzione di 9.118.336 tonnellate: +26% per superfici e +38% per quantità prodotta rispetto al 2010. La Cina è il principale produttore con 3.793.864 tonnellate su una superficie di 141.024 ettari. L'Italia è al 13esimo per superfici: nell'unione europea è preceduta (in ordine decrescente) da Polonia, Russia, Germania, Turchia, Ucraina, Spagna e Biolorussia.

 
Fragole appena raccolte pronte per essere consumate

La fumigazione chimica rimane la tecnica più efficace, ma al momento non ci sono sostanze attive alternative a quelle revocate
(Fonte foto: ©AgroNotizie)
 

Fumigare per sopravvivere

Uno dei grandi temi agronomici della fragolicoltura intensiva è legato ai fenomeni di stanchezza del terreno. In realtà le cause di questo fenomeno sono più soggette ai patogeni radicali e del colletto presenti nel terreno (ad esempio Pythium spp.Phytophthora spp.Verticillium spp., Rhizoctonia spp. e Fusarium spp.), dalla presenza di nematodi ed erbe infestanti.
La tecnica più efficace per contrastare questo fenomeno è la fumigazione del terreno (o disinfezione) con prodotti chimici distribuiti prima dell’impianto. Nel passato il principio attivo più usato è stato il bromuro di metile, che assicurava ottimi risultati a basso costo. Dal 2011 è però stato revocato il suo uso nell'Unione Europea. Si è poi passati ad usare prodotti alternativi come l’1,3 Dicloropropene (1,3-D) e la cloropicrina. Anche essi però successivamente revocati.
Per l'1,3 D ad oggi esistono in Italia tre prodotti commerciali che hanno ottenuto l'autorizzazione all'uso eccezionale su fragola dall'1/06/2018 al 28/09/2018: D-D-Soil X, Geoclean VIII, Telone II 2018, Telone EC 2018, Condorsis II 2018, Condorsis EC 2018, Digeo X. Per la cloropicrina al momento non sono state mai state date autorizzazioni all'uso eccezionale.
"Senza deroghe all'uso della cloropicrina - ha spiegato in un comunicato Luca Braia, assessore all'agricoltura della Regione Basilicata - la coltura è a rischio in tutta Italia, ed in particolare nel metapontino. L’allarme sul rischio di tracollo del settore, lanciato da Francesco Nicodemo coordinatore del 'comitato fragola' istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole, è alto e preoccupante. Non dimentichiamo che i nostri principali competitor, Spagna in primis, hanno già dato il via libera all’utilizzo della cloropicrina per la stagione in corso. La nostra Regione, tramite il presidente reggente della Giunta regionale Favia Franconi, ha chiesto al ministro per la Salute, Giulia Grillo, di autorizzare la cloropicrina quale fumigante per combattere i parassiti nei terreni coltivati a fragola nella campagna 2018-2019".

 
Un momento della raccolta della fragola un un tunnel del cesenate

L'innovazione varietale e tecnica sono al centro dello sviluppo della fragolicoltura italiana e mondiale
(Fonte foto: ©AgroNotizie)
 

Ad ognuno la sua varietà

Di seguito la lista 2018 prodotta dal progetto Liste di orientamento varietale. "L'attività - spiega Gian Luca Baruzzi, coordinatore del gruppo fragola - è in essere dal 1993. Ad oggi però non vive più dei finanziamenti ministeriali. Abbiamo però deciso di proseguire comunque l'attività di sperimentazione, ma su base volontaria delle singole unità operative. Per cercare così di dare seguito al prezioso lavoro fatto nel corso degli anni, a supporto della fragolicoltura italiana. Il coordinamento è sempre del Crea-Ofa Forlì, che ha potuto operare grazie alle piante offerte dai costitutori delle singole varietà o dai detentori dei diritti di moltiplicazione. I dati prodotti per questa stagione sono il risultato del lavoro condotto nel biennio 2016-2017 da 11 Unità operative su 16 campi sperimentali sparse in 10 regioni italiane".

Per le caratteristiche pomologiche ed agronomiche delle singole varietà è possibile consultare la banca dati di Plantgest.
Ecco le varietà per ambienti meridionali:
- Campania: Florida Fortuna®*, Melissa*, Sabrina*, Candonga® Sabrosa*;
- Basilicata: Melissa*, Sabrina*, Candonga® Sabrosa*, Jonica*, Nabila*, Charlene*;
- Calabria: Jonica*, Sabrina*, Marisol*;
- Sicilia: Florida Fortuna®*;
- Sardegna: Melissa*, Flavia*; Nabila*, Flaminia*, Rabida*;

Ecco le varietà per ambienti centro settentrionali:
- In Alto Adige per unifere in pieno campo a coltivazione tradizionale: Elsanta, Darselect*, Arosa*;
- In Trentino per unifere fuori suolo in coltura protetta autunnale-primaverile: Elsanta, Darselect*;
- In Trentino per rifiorenti fuori suolo in coltura protetta estiva: Capri*, Murano*, Ischia*, Portola*;
- In Piemonte per unifere in coltura protetta tradizionale: Alba-NF 311*, Brilla*, Sugar Lia-Lia*, FragolAurea® NF 149*, Clery*, Joly*, Aprica*, Arosa*, Argentera*;
- In Piemonte per rifiorenti in coltura protetta estiva: Portola*, San Andreas*;
- In Veneto in coltura protetta tradizionale: Garda*, Aprica*, Eva*;
- In Veneto in coltura protetta autunno-primaverile: Eva*;
- In Emilia-Romagna per unifere in pieno campo in coltura tradizionale: Alba-NF 311*, Brilla*, Tecla*, Clery*, Joly*, Sibilla*, Argentera*;
- In Emilia-Romagna per unifere in coltura protetta per coltivazione tradizionale: Alba-NF 311*, Brilla*, Clery*;
- Nelle Marche per unifere in pieno campo e per coltivazione tradizionale: Alba-NF 311*, Romina*, Asia-NF 421*, Sibilla*, Cristina*;
- In Emilia-Romagna e Marche per rifiorenti in coltura protetta per coltivazione estiva: Monterey*;
 

Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata

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