Belle storie, dal vivaio al produttore, targate Salvi Vivai

L'azienda Straberry a Milano e la comunità di San Patrignano, queste le esperienze più recenti che l'azienda vuole raccontare

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Salvi Vivai: belle storie che partono dal vivaio e arrivano al produttore

Salvi Vivai lavora da anni per proporre ai propri clienti un prodotto sano, di qualità e soprattutto certificato, ed è bello poter condividere le belle storie che partono e nascono con le piantine di fragole prodotte dall'azienda ferrarese. Tra le tante esperienze avute negli anni in tutto il mondo, due sono le storie tra le più recenti che si vuole raccontare e che attraversano l'Italia e fanno tappa a Milano e a San Patrignano.

La prima è quella di 'Straberry', un'innovativa azienda alle porte di Milano, fondata da Guglielmo Stagno d'Alcontres, capace di farsi riconoscere nel capoluogo lombardo per le sue "Apicar" colorate che vendevano fragole e frutti di bosco a Km0.

La collaborazione tra Salvi Vivai e Straberry nasce 6 anni fa quando l'azienda milanese ha deciso di puntare ancora più in alto per fare in modo che le proprie fragole siano riconosciute non solo per essere a Km0, ma anche per la loro insuperabile qualità.
Straberry ha avviato il suo processo produttivo affiancandosi a Salvi Vivai per la scelta varietale e per la consulenza agronomica, non dimenticando di investire su risorse qualificate e giovani.

"Il percorso avviato con Guglielmo – afferma Carlo Guerra, responsabile produzione di Straberry - è iniziato proprio valutando insieme le migliori varietà di fragole presenti sul mercato e sperimentate in diversi paesi europei. Abbiamo avviato insieme anche una selezione di giovani laureati in agraria appassionati al settore e all'innovazione e con loro si è avviato un percorso di formazione interna all'azienda, fondamentale per la sua crescita ed espansione. Insieme abbiamo sperimentato e fatto crescere l'azienda che in 5 anni da 15mila piante è arrivata a coltivarne 550mila".

"La scelta varietale è ricaduta inizialmente su Clery, Sibilla e Aprica per la loro qualità in termini di sapore, dolcezza, resistenza e shelf life. Poi negli ultimi anni abbiamo aggiunto le rifiorenti Murano e Vivara per coltivazioni fuori suolo e in idroponica. Con queste varietà coltivate sia a pieno campo che in serra ho una produzione che ormai copre quasi tutto l'anno e può così garantire al mercato una continuità temporale e di altissima qualità. Questo mi ha permesso anche di affacciarmi timidamente alla grande distribuzione organizzata, che ha iniziato ad apprezzare il mio prodotto" conferma Guglielmo Stagno d'Alcontres.
 
Apecar Straberry
Da sinistra: Andrea Landi - dottore agronomo responsabile colture pieno campo, Guglielmo Stagno d'Alcontres - titolare azienda Straberry, Carlo Guerra - Salvi Vivai e Francesco Mattalia - dottore agronomo responsabile colture idroponiche

Un'altra bella storia che vale la pena raccontare è quella di San Patrignano, il più importante centro antidroga di tutta Europa che ospita oltre 1.300 ragazzi afflitti dalle dipendenze e dall'emarginazione e li aiuta a ritrovare la propria strada attraverso un cammino di recupero.
Oggi i ragazzi accolti in questa comunità sono impegnati nel recupero di se stessi attraverso un impegno quotidiano che si basa soprattutto sulla formazione professionale e lo studio.

Un'attività molto apprezzata nella comunità è proprio quella agricola. "In pochi anni da 15 ragazzi siamo passati a ben 74 persone impegnate nelle attività agricole di San Patrignano. Dai vivai delle piante ornamentali, alla coltivazione degli ulivi, all'orto ed ora da 4 anni alle fragole - afferma Pino d'Acquisto responsabile settore coltivazioni - L'incontro con Salvi Vivai è avvenuto attraverso Carlo Guerra che, da subito, è stato accettato nella nostra comunità e con il suo modo ha conquistato i ragazzi, formandoli perché imparassero a produrre le migliori fragole del mondo".

Pino racconta che per i ragazzi della comunità lavorare le fragole è una doppia prova: quella di imparare un lavoro e quella di resistere alle tentazioni. Infatti sono state poste regole ferree durante la raccolta del frutto. Tra queste quella di non poterne mangiare neppure uno durante la raccolta o la lavorazione. Questa regola, durissima per chiunque si trovi nel mezzo di un meraviglioso campo di fragole, rappresenta la resistenza alle tentazioni, dunque si inserisce a pieno titolo nel percorso terapeutico e di riscatto di queste persone.

Veramente sorprendente vedere l'amore e la passione che vengono riposti in questo lavoro. Questo progetto è in ampliamento, già le prime fragole si ritrovano in qualche supermercato proprio con l'etichetta San Patrignano e visto il successo si pensa proprio a far crescere questa coltivazione.
 
Raccolta fragole San Patrignano

Due esempi, questi, di "belle e buone pratiche" che fa piacere condividere per raccontare l'importanza della qualità dei prodotti per costruire partnership affidabili e vincenti.

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