2020
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Video e documentari
Ciliegio, una pianta che si rinnova
Le superfici coltivate a piante di ciliegio in Italia sono in aumento, grazie alla crescita della domanda ed alla necessità degli agricoltori di ricercare nuove opportunità di reddito. L'innovazione e la tecnologia hanno dato una spinta positiva. Il video reportage di Plantgest vi spiega cosa serve per coltivare il ciliegio
Il ciliegio è una pianta in grande fermento e crescita, sia come mercato che come superfici coltivate. Questo trend positivo è da ricercarsi nelle grandi novità tecniche, tecnologiche e varietali che sono state introdotte negli ultimi anni. L'Italia è oggi uno tra i principali produttori mondiali: con i suoi 29.156 ettari e le sue 114.798 tonnellate è al quinto posto (dati Faostat, 2018). In totale al mondo nel 2018 sono stati coltivati 432.314 ettari e prodotte 2.547.944 tonnellate di ciliegie dolci, da differenziarsi da quelle acide: la leadership è della Turchia che rappresenta il 25% della produzione totale di ciliegie (639.564 tonnellate su 84.087 ettari). Oggi le Regioni di maggiore importanza in Italia sono Puglia, Campania, Emilia-Romagna, Veneto e Trentino Alto-Adige.
Il ciliegio può rappresentare una valida opportunità per i frutticoltori italiani, intenti nel sostituire le specie frutticole non più economicamente sostenibili e redditizie, pesco in primis. Per raggiungere questi importanti risultati di reddito e di posizione di mercato l'impianto va studiato nei minimi dettagli: dalla scelta dell'ambiente e della tecnica di coltivazione fino alla valutazione del mercato e della promozione, passando per la varietà e per il portinnesto. I costi di partenza sono elevati ma la produzione inizia già al 2°-3° anno (al 5°-6° in un impianto più tradizionale) ed è elevata e costante nel tempo. Per fare reddito comunque è necessario avere ciliegie grosse (calibro 28 mm e oltre), di un bel colore rosso scuro brillante, dal buon sapore dolce ed aromatico, sode e croccanti.
Non dimentichiamo che oggi è sempre più facile trovare impianti di ciliegio intensivi o superintensivi, con una densità di piante che vanno da circa 2.500-3.000 ad ettaro (alta densità) fino a oltre 6mila ad ettaro (altissima densità): mentre in passato andavano da 500 a 1.500 ad ettaro. Un bel passo in avanti per l'ottimizzazione dei costi e per la ricerca della redditività. E tutti con piante basse e facilmente gestibili da terra.
Ma cosa serve per coltivare il ciliegio al meglio? Cosa è necessario fare per puntare su una produzione di ciliegio di qualità e sostenibile? Come scegliere la varietà migliore? Da dove si deve partire per realizzare un buon impianto di ciliegio? E come difendersi dalle principali avversità, Drosohila suzukii e cracking in primis? La redazione di Plantgest.com ha chiesto a produttori di ciliegie dell'Emilia Romagna ed a tecnici del settore di raccontarci le loro esperienze. Guarda il video Reportage dal titolo 'Ciliegio, innovazione e tecnologia' sul canale YouTube di Plantgest per trovare le risposte a queste domande, ed a tante altre.
Il ciliegio può rappresentare una valida opportunità per i frutticoltori italiani, intenti nel sostituire le specie frutticole non più economicamente sostenibili e redditizie, pesco in primis. Per raggiungere questi importanti risultati di reddito e di posizione di mercato l'impianto va studiato nei minimi dettagli: dalla scelta dell'ambiente e della tecnica di coltivazione fino alla valutazione del mercato e della promozione, passando per la varietà e per il portinnesto. I costi di partenza sono elevati ma la produzione inizia già al 2°-3° anno (al 5°-6° in un impianto più tradizionale) ed è elevata e costante nel tempo. Per fare reddito comunque è necessario avere ciliegie grosse (calibro 28 mm e oltre), di un bel colore rosso scuro brillante, dal buon sapore dolce ed aromatico, sode e croccanti.
Non dimentichiamo che oggi è sempre più facile trovare impianti di ciliegio intensivi o superintensivi, con una densità di piante che vanno da circa 2.500-3.000 ad ettaro (alta densità) fino a oltre 6mila ad ettaro (altissima densità): mentre in passato andavano da 500 a 1.500 ad ettaro. Un bel passo in avanti per l'ottimizzazione dei costi e per la ricerca della redditività. E tutti con piante basse e facilmente gestibili da terra.
Ma cosa serve per coltivare il ciliegio al meglio? Cosa è necessario fare per puntare su una produzione di ciliegio di qualità e sostenibile? Come scegliere la varietà migliore? Da dove si deve partire per realizzare un buon impianto di ciliegio? E come difendersi dalle principali avversità, Drosohila suzukii e cracking in primis? La redazione di Plantgest.com ha chiesto a produttori di ciliegie dell'Emilia Romagna ed a tecnici del settore di raccontarci le loro esperienze. Guarda il video Reportage dal titolo 'Ciliegio, innovazione e tecnologia' sul canale YouTube di Plantgest per trovare le risposte a queste domande, ed a tante altre.
Il video è stato prodotto da Plantgest.com e realizzato da Barbara Righini e Alessandro Piccolo con la collaborazione di Geoplant Vivai, Fomet ed Apofruit e con la partecipazione del Distal dell'Università di Bologna, Consorzio della ciliegia di Vignola Igp e Consorzio fitosanitario della Provincia di Modena. Un ringraziamento ad Az. Agr. Bartolotti Davide (Fusignano-RA), Az. Agr. Nobili Nadia (Vignola-MO), Az. Agr. Innocenti Oddo (Cesena-FC), Az. Agr. Redorici Roberto (Vignola-MO), Az. Agr. Cavedoni Bianca e Remo (Vignola-MO), Az. Agr. Pasolini & C. (Montiano-FC) e Az. Agr. Giusti Emilio (Vignola-MO). Infine per il reperimento dei dati economici e produttivi si ringraziano Istat, Ismea, Distal-Unibo, Faostat e Turkstat. Per ulteriori approfondimenti scopri la pagina dedicata al ciliegio dolce.
Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata