Mais a taglia bassa, la rivoluzione arriva dal Messico

I ricercatori Bayer hanno messo a punto in Messico varietà di mais a taglia bassa che promettono di rivoluzionare il mondo maidicolo. Meno allettamenti, più densità di semina e migliore produttività

Mais a taglia bassa, la rivoluzione arriva dal Messico - Plantgest news sulle varietà di piante

Le varietà di mais Vitala sono caratterizzate da una taglia bassa (Foto di archivio)

Fonte immagine: © surachat - Adobe Stock

Quando ad inizio Novecento Nazareno Strampelli selezionò le prime varietà di frumento a taglia bassa fu una piccola rivoluzione per il mondo agricolo. Piante più basse mostravano una minore propensione all'allettamento e migliori performance produttive, in quanto l'energia della pianta non era più impegnata nella crescita in altezza quanto nel riempimento delle cariossidi. Ad un secolo di distanza qualcosa di simile sta accadendo anche nel mondo del mais.

Nell'ambito del Future of farming dialogue 2020, una serie di eventi in streaming a livello globale organizzati da Bayer Crop Science, è stato annunciato lo sviluppo di una nuova generazione di ibridi di mais a taglia bassa, denominata Vitala. Piante alte anche un metro in meno rispetto a quelle convenzionali, che offrono indubbi vantaggi agronomici.

Ad elencarli è stato Manuel Bravo, presidente e ceo di Bayer in Messico, che ha spiegato come piante caratterizzate da taglia bassa abbiano una minore suscettibilità all'allettamento. Una caratteristica molto apprezzata da Bernardo de la Vega, agricoltore messicano della regione di Sinaloa, che ha sempre avuto a che fare con questo problema. In Messico infatti quella del mais è una coltura invernale che deve fare i conti con venti forti e anche con temperature minime basse. Condizioni a cui le varietà Vitala sono più adattabili.

Bravo ha poi ricordato gli altri vantaggi: maggiore densità di semina significa maggiore produttività e migliore uso delle risorse. Oggi nella regione di Sinaloa, dove la tecnologia Vitala è stata messa a punto, si piantano circa 110mila piante per ettaro. Con le nuove varietà si potrà arrivare ad un incremento del 40%. E avendo meno biomassa per singola pianta la quantità di fertilizzanti o di acqua distribuiti non cambierà. Anzi, grazie al supporto di strumenti digitali, come Climate FieldView, la gestione degli input sarà ancora più precisa. In altre parole, sostenibile.
 
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Le nuove varietà allo studio, è bene dirlo, sono state ottenute mediante processi tradizionali di breeding. Come spiegato da Kelly Gillespie, R&D corn and soy crop efficiency portfolio manager, Bayer si sta muovendo su due binari. Da un lato mettere a punto varietà a taglia bassa, attraverso incroci tradizionali, da destinare a mercati in cui la legislazione Ogm è più penalizzante, come l'Europa. Dall'altro sviluppare varietà Ogm destinate al mercato statunitense e non solo.

Per quanto riguarda il mercato italiano, ed europeo in generale, le nuove varietà di mais garantiscono ottime performance anche se insilate e hanno un profilo nutrizionale e digestivo favorevole per gli animali. Tuttavia per vedere in campo le varietà selezionate in Messico con la tecnologia Vitala dovremo attendere ancora qualche anno.

Manuel Oyervides Garcia, advanced plant breeding, genetics, seed business and Ag productivity & sustainability consultant, ha messo l'accento sul tema della sostenibilità in quanto le varietà di mais a taglia bassa hanno bisogno di meno input produttivi, richiedono meno spazio (in termini di suolo coltivato) e permettono una produttività elevata a tutto vantaggio della sostenibilità ambientale.

Autore: Tommaso Cinquemani

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