Toscana, l'aglione e il grano 23 diventano varietà tutelate

Conclusi gli iter per l'iscrizione nel repertorio regionale delle varietà a rischio di estinzione. Prossimamente entreranno anche nell'anagrafe nazionale dell'agrobiodiversità

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Una coltivazione di aglione

Fonte immagine: Toscana - Notizie

L'aglione e il grano 23 entrano nel repertorio regionale della Toscana delle varietà agrarie a rischio di estinzione e proposti per l'iscrizione all'anagrafe nazionale dell'agrobiodiversità, istituita con la legge 194/2015.

A comunicarlo è la regione stessa, dopo la chiusura dei percorsi di riconoscimento delle varietà come a rischio di estinzione. Un percorso durato 3 anni e portato avanti con due progetti finanziati dalla sottomisura 10.2 del Psr tramite l'ente Terre regionali toscane.

L'aglione è una varietà locale che appartiene alla specie Allium ampeloprasum var. holmense, da non confondersi con l'aglio (specie Allium sativum), famoso per la ricetta senese dei pici all'aglione, e già conosciuto come prodotto tradizionale agroalimentare anche a livello nazionale.

Questa varietà è stata salvata da alcuni agricoltori locali della Val di Chiana toscana e umbra. Solo recentemente è stata riscoperta, recuperata e valorizzata dagli agricoltori ed enti locali e dalle loro associazioni e consorzi anche in altre zone della Toscana, in particolare in provincia di Siena, anche se continua a rimanere una varietà a rischio di estinzione.

Il progetto di iscrizione dell'aglione al repertorio regionale e all'anagrafe nazionale è stato realizzato da Qualità e sviluppo rurale Srl tramite l'Università di Perugia e ha permesso di caratterizzare morfologicamente e molecolarmente l'aglione.

A questo lavoro si aggiungono anche altri studi ancora in corso, come quello che sta portando avanti il Gruppo operativo 'Vero aglione della Valdichiana (Vav)' sempre finanziato dal Psr della Toscana e condotto dall'Università di Siena, o lo studio dell'Università di Pisa sui valori nutrizionali e nutraceutici dell'aglione.

Un lavoro, quello sull'aglione, che ha visto anche la collaborazione tra la Regione Toscana e la Regiona Umbria, con il coinvolgimento del 3A - Parco tecnologico agroalimentare dell'Umbria, dimostrando la possibilità e le opportunità di un lavoro condiviso anche tra enti diversi.

Anche il grano 23, dopo 3 anni di lavoro da parte del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa, coordinato dalla professoressa Luciana Gabriella Angelini, è stato iscritto al repertorio regionale toscano e verrà proposto per l'iscrizione all'anagrafe nazionale quale varietà locale a rischio di estinzione della Lunigiana e di alcuni comuni limitrofi del versante ligure.

Conosciuto inizialmente anche con il nome 'Avanzi 3', forse in onore del famoso genetista Enrico Avanzi, agronomo e docente dell'Università di Pisa, è una varietà di frumento tenero perfettamente compatibile con la produzione di prodotti tipici della zona, quali panigacci e testaroli;

I diversi operatori hanno manifestato un forte interesse a recuperare una filiera locale che utilizzi farina di un grano autoctono, tradizionalmente coltivato in diverse zone del comune di Pontremoli e Fivizzano, nonché nelle zone a maggiore altitudine come Zeri.

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