Mais sugli scudi con Dekalb
Mais da granella o da insilare? Dekalb propone Field Shield per il primo e Silo extra per il secondo. Due soluzioni sviluppate per massimizzare le prestazioni degli ibridi di mais
In tema di maiscoltura sono poche ma buone le regole auree da seguire e altrettanto pochi ma buoni i risultati che si deve mirare a ottenere. In tal senso Dekalb ha sviluppato non solo genetiche moderne e produttive, progettate per dare il meglio in funzione degli specifici profili di missione, bensì ha anche messo a punto soluzioni mirate, atte a massimizzare le rese finali della coltura.
Due i differenti brand sviluppati, ovvero Field Shield e Silo Extra. Il primo è un programma che ha permesso di sviluppare e selezionare ibridi utili a ottimizzare la produttività del campo in ogni condizione possibile, con piante in grado di coniugare resistenza agli stress e un potenziale produttivo elevato.
Con Silo Extra, invece, gli agricoltori trovano le migliori risposte quando vogliano investire in mais da trinciato per l'alimentazione degli animali, oppure per la produzione di biogas. Quando si tratta della digeribilità della fibra, della resa sulla sostanza secca e del contenuto in amido, tutte qualità dei mais da trinciato, entrano infatti in scena gli ibridi Silo Extra, ideali per chi produce latte e biogas.
Quando invece si desideri seminare una coltura dall'elevata tolleranza agli stress e alle malattie e che sia funzionale al portafoglio di semine con adeguato profilo di rischio, a guadagnarsi la luce dei riflettori sono gli ibridi della gamma Field Shield, inclusiva di soluzioni capaci di ottimizzare la produttività in ogni condizione possibile grazie anche alla protezione alla coltura dovuta ad Acceleron.
Acceleron è un nuovo tipo di concia delle sementi tramite il biostimolante B-360, capace di stimolare la germinazione delle spore delle micorrize. B-360 invia infatti un segnale alle radici che quindi divengono maggiormente predisposte ad accogliere il fungo. Il tutto a vantaggio della virtuosa interazione fra le radici e questi preziosi microrganismi terricoli.
Gli ibridi per ogni esigenza
Quattro le differenti condizioni di coltivazione identificate per il mais, caratterizzate tutte da differenti profili di rischio imprenditoriale.
Nella Condizione A il rischio deriva dal potenziale allettamento causato da un insufficiente sviluppo dell'apparato radicale, ma anche dalla presenza sulla spiga di funghi come Gibberella e Fusarium, o di elmintosporiosi e sulla foglia. In tal caso devono essere prescelti ibridi come della gamma Field Shield:
Diversi e minori i fattori di rischio per le rimanenti tre condizioni, denominate B, C e D. In tali casi, maggiore risulta la possibilità per l'operatore di scegliere l'ibrido che meglio si confà alle specifiche situazioni di campo, ad esempio per quanto riguarda la classe Fao.
Quando la produzione sia pianificata per la produzione di trinciato, invece, gli ibridi vanno scelti nell'ambito del programma denominato Silo Extra, garanzia di massima digeribilità delle fibre da parte delle bovine, nonché una percentuale di sostanza secca e di amido elevati.
Gli ibridi più idonei alle specifiche esigenze andranno quindi scelti fra i seguenti:
- DKC5911 (vera news entry, assicura ottime produzioni, massima qualità e adattabilità in ogni ambiente, anche in elevate condizioni di stress. Stabile e produttivo può essere seminato anche in secondo raccolto);
- DKC6492 (classe 600, ideale per gli areali della Pianura Padana e adatto alle seconde semine. Ottimo vigore di partenza e duplice attitudine da trinciato e da granella);
- DKC7107 (classe Fao 700 a pianta alta e possente, con elevato stay green e spiga globosa. Tollerante al Fusarium, risulta ideale per terreni fertili dove riesce ad esprimere tutta la sua potenzialità produttiva.