Irrigazione sostenibile: il kiwi giallo che non ti aspetti

Ridurre gli input, ottimizzare le rese e aumentare la qualità dei frutti in Jintao e Jinyan: ecco i risultati del Progetto Innova.Kiwi di Jingold

Irrigazione sostenibile: il kiwi giallo che non ti aspetti - Plantgest news sulle varietà di piante

Il consumo di kiwi a polpa gialla è in forte espansione grazie alle sue caratteristiche organolettiche molto apprezzate dai consumatori (Foto di archivio)

Fonte immagine: AgroNotizie®

I kiwi gialli Jintao e Jinyan dell'Azienda Jingold Spa sono stati protagonisti del Progetto "Innovazione ed efficientamento della filiera del kiwi giallo nella Regione Emilia-Romagna Innova. Kiwi". Il Progetto è stato finanziato dall'Unione Europea nell'ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 ed ha valutato gli effetti di un uso più efficiente dall'acqua di irrigazione in kiweto con lo scopo di creare una guida per tecnici e agricoltori per ottimizzare le rese, migliorare la qualità dei frutti e ridurre gli input.

 

"Questo è stato un progetto corto perché è durato solo 18 mesi. In 18 mesi però penso che abbiamo ottenuto dei buoni risultati e quindi, già da questa campagna, li stiamo già applicando con i produttori" spiega Cristina Fabbroni, responsabile tecnico di Jingold.

 

I risultati sono stati presentati giovedì 9 maggio 2024 alla 41esima edizione di Macfrut in un workshop dedicato a cui hanno partecipato Stefano Anconelli del Canale Emiliano Romagnolo (Cer), Luigi Manfrini dell'Università di Bologna, Daniele Orazi di Intertek e Stefano Predieri del Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Bioeconomia (Cnr-Ibe) di Bologna.

Leggi anche Kiwi verde, rosso e giallo: fratelli sì, ma diversi

Fertirrigazione di precisione in kiweto

"All'interno del Progetto abbiamo cercato di mettere a punto le tecniche di irrigazione e di concimazione per ottimizzare la resa e la qualità delle produzioni" spiega Stefano Anconelli, direttore tecnico del Cer.

 

Nello specifico per applicare una fertirrigazione di precisione nelle varietà gialle si è utilizzato il modello Dss Irriframe, adattato per impianti microirrigui, e controllato dal sistema di irrigazione Irrinet realizzato dal Cer: "In pratica abbiamo voluto testare il nostro modello, quindi tararlo per le cultivar Jintao e Jinyan facendo delle prove di irrigazione - entra nel dettaglio Anconelli -. Restituendo quello che ci diceva il Dss Irriframe, ovvero la tesi irrigua 100%, abbiamo voluto vedere cosa succedeva riducendo di un 30% e aumentando di un 30% l'acqua in funzione delle maggiori esigenze idriche nella fase finale del ciclo". Sono state fatte anche delle prove per valutare l'assorbimento di acqua dal terreno in modo da creare la "ricetta" fertirrigua corretta.

 

A fine stagione i tecnici hanno confrontato i dati di raccolta e i dati qualitativi misurati per capire in che modo le tre tesi irrigue hanno influenzato la resa e la pezzatura dei kiwi.

Per la resa in Jintao la tesi Irriframe ha prodotto un 22% in più rispetto alla tesi sovrairrigata e un 16% in più rispetto alla tesi non irrigata, confermandosi perciò la scelta migliore.
Per la resa su Jinyan la tesi irrigata standard ha registrato 300 quintali di prodotto commerciale, la tesi sovrairrigata non ha prodotto nessun incremento produttivo, mentre con la tesi sottoirrigata la pianta ne ha risentito con un 25-26% in meno di produzione.

 

Per la pezzatura su Jintao non si sono registrate grandi differenze nelle tre tesi irrigue, questo perché durante la stagione 2023 la varietà ha avuto problemi di impollinazione e ha prodotto poco. Per Jinyan le differenze sono state più marcate: la tesi sovrairrigata ha prodotto frutti di maggiore pezzatura ma con un contenuto di sostanza secca più basso (al di sotto del 16%). La tesi Irriframe di riferimento ha mantenuto pezzature commercialmente adeguate e con un contenuto di sostanza secca al di sopra del 16%.

 

Per i parametri come sostanza secca e pezzatura il Cer ha applicato poi delle tariffe di listino: "La tesi di riferimento Irriframe è stata quella che ha ottenuto la migliore Produzione Lorda Vendibile con un incremento importante, sia dando meno acqua sia soprattutto non servendosi della tesi a maggiore volume di irrigazione".

 

Infine, per capire come creare la giusta "ricetta" fertirrigua si sono analizzati campioni di diversi organi per valutarne sia il contenuto di sostanza secca che l'assorbimento di azoto, fosforo e potassio. I risultati hanno mostrato che gli assorbimenti della pianta sono abbastanza allineati con le quote di concimazione che vengono applicate in campo.

 

"Abbiamo inserito nel database Jintao e Jinyan e i loro parametri di assorbimento. Quindi nel consiglio irriguo e fertirriguo del modello adesso è disponibile anche la ricetta di fertirrigazione per il kiwi giallo" conclude Anconelli.

 

Stress idrico: il kiwi giallo risponde meglio

L'ambiente di crescita (microclima) condiziona sulla stessa pianta le fisiologie di risposta di due organi differenti: le foglie e il frutto. Nel Progetto il gruppo di ricerca dell'Università di Bologna con a capo Luigi Manfrini ha quindi osservato il comportamento fisiologico di Jintao e Jinyan alle diverse tesi irrigue (stressato, tradizionale, eccesso irriguo) per caratterizzare le risposte di questi due organi.

 

Per entrambe le cultivar sono stati misurati diversi parametri: la crescita dei germogli, la crescita dei frutti, i potenziali idrici degli organi, l'attività fotosintetica, la conduttanza stomatica e la traspirazione.

 

Per Jintao i risultati dei potenziali idrici nelle foglie non hanno mostrato nessuna differenza nelle tre tesi di irrigazione. Nel frutto invece la tesi stressata ha mostrato dei potenziali idrici maggiormente negativi rispetto agli altri due trattamenti, questo perché il frutto al suo interno ha dei soluti più densi ed applica più forza per attrarre a sé l'acqua per accrescersi. I kiwi stressati, quindi, avevano a fine stagione una quantità di sostanza secca maggiore ma una pezzatura minore e questa caratteristica è meno remunerativa per l'agricoltore.

 

Sulla qualità dei frutti, in particolare sull'accrescimento, si sono notate delle differenze sopratutto a luglio 2023: "Si vedono delle differenze fra il trattamento 100%, 116% e 68% alla metà di luglio, e qui c'è una suddivisone della risposta. Bisogna ancora capire perché il 100% irrigato è quello che cresceva di più rispetto ad un eccesso e a una riduzione" spiega Luigi Manfrini, dell'Università di Bologna. Probabilmente perché la pianta cerca di adattarsi agli stress e usare un sistema di supporto decisionale consentirebbe al frutticoltore di fornire sempre la giusta quantità di acqua, evitando eccessi o difetti.

 

I kiwi stressati poi hanno una colorazione della polpa di un giallo più intenso, rispetto ai kiwi trattati con la tesi sovrairrigata. Interessanti anche i risultati sulla durezza: il trattamento 100% è quello che aveva una consistenza maggiore, il 68% invece è risultato più morbido, mentre il 116% si è attestato più o meno a metà tra i due. Per la sostanza secca le differenze fra le tre tesi sono molto marcate: il trattamento sovrairrigato è quello che ha mostrato una quantità più bassa di sostanza secca rispetto alla tesi tradizionale e a quella stressata che sono quasi uguali fra loro.

 

In conclusione Jintao non ha mostrato particolari alterazioni fisiologiche e per il bilancio economico il Dss Irriframe quindi pone il migliore equilibrio fra pezzatura e qualità del frutto.

 

In Jinyan le alterazioni fisiologiche dovute alla carenza idrica sono ancora meno marcate rispetto a Jintao; inoltre sfrutta bene l'acqua anche in eccesso. Questo si può spiegare con i dati registrati nella tesi sovrairrigata: la pianta lascia gli stomi molto aperti quindi assorbe dal suolo molta più acqua. Questo maggior assorbimento di acqua però non viene compensato da una maggiore attività fotosintetica; quindi, è un "consumo di acqua di lusso" che non si traduce in una produzione maggiore per pianta.


Il bilancio economico a fine stagione svolto dal gruppo di ricerca ha sottolineato anche in questo caso che la quantità di acqua suggerita dal Dss Irriframe porta ad un miglior risultato sia in termini di qualità che di quantità.

 

Post raccolta, gestione ottimale con l'etilene

Il kiwi per essere idoneo al consumo deve subire in post raccolta un processo di maturazione controllata tramite l'uso di un gas, l'etilene. Nel Progetto Innova.Kiwi il Cnr Ibe ha studiato un protocollo con l'obiettivo di valutare l'effetto dell'etilene a diverse concentrazioni sulla maturazione: 50 parti per milioni, 150 parti per milioni, non trattato. Nel dettaglio, sui kiwi trattati e non trattati con l'etilene è stata svolta un'analisi sensoriale (odore di frutto "verde", l'odore di frutto esotico, la succosità, la consistenza), un'analisi con descrittori gustativi (dolce, acido, amaro, salato) e un'analisi degli aromi con un panel di esperti.

 

I risultati hanno mostrato che in Jintao il trattamento con etilene ha modificato molto in positivo le caratteristiche del frutto rispetto al non trattato: "Il trattamento con etilene si è rilevato efficace perché intenerisce la polpa e la columella, consentendo un consumo più gradevole. Probabilmente perché il frutto lo percepiamo meno fibroso, più dolce, con meno presenza di aromi come immaturo ed erbaceo e con una presenza maggiore di frutto maturo" spiega Stefano Predieri, ricercatore presso il Cnr Ibe.

 

In Jinyan invece l'effetto è stato minore, questo perché la varietà potrebbe avere meno necessità di essere trattata con etilene rispetto a Jintao. Il trattamento però ha fornito comunque dei risultati interessanti: ha incrementato l'odore di frutto maturo e l'odore di frutto esotico, mentre ha diminuito la consistenza della polpa, della columella e la componente di acido.

 

Grazie a questi risultati è stato possibile per Jingold sviluppare un protocollo di maturazione specifico per queste due varietà in modo da predisporre correttamente il frutto per il consumo e omogeneizzare la maturazione.

 

Un kiwi più sostenibile: l'impressione dei consumatori

All'interno del Progetto Innova.Kiwi è stata svolta un'analisi di mercato da parte di Intertek Italia per capire come i consumatori si approcciano alla sostenibilità e come si immaginano un teorico kiwi a basso impatto idrico. La ricerca di mercato è stata svolta con interviste approfondite a 1.500 consumatori di kiwi, in tutta Italia e in diverse fasce d'età.

 

All'interno del macro gruppo dei consumatori di kiwi sono stati individuati diversi stili di comportamento. Per esempio, uno stile denominato "green", che ammonta al 28%, comprende le persone che mettono in atto comportamenti sostenibili e sono sensibili alla tematica dell'impatto idrico. E per tutti gli stili di comportamento l'importanza della sostenibilità è comunque un tema caldo; infatti, su una scala che va da 1 a 10 questo tema si avvicina al punto 8. In questo caso sono state individuate due percezioni diverse della sostenibilità: l'impatto sulla qualità della vita e l'impatto dato dai cambiamenti climatici.

 

Per la riduzione del consumo di acqua è emerso che questa non viene generalmente associata all'acquisto di un prodotto agricolo, ma bensì ad azioni quotidiane casalinghe (in particolare raccolta differenziata e risparmio energetico). Vi è perciò da parte del consumatore medio una scarsa conoscenza sull'utilizzo dell'irrigazione e l'impatto che questa ha sulla produzione agricola e sull'ambiente.

 

"Con coloro che hanno indicato una tendenza, o comunque sia un'attenzione, siamo andati in profondità per vedere che cosa realmente vuol dire acquistare un prodotto sostenibile. E in particolare il consumatore ad oggi collega la sostenibilità ad un prodotto locale e di stagione" spiega Daniele Orazi di Intertek Italia.

 

Ma invece come viene percepita la sostenibilità nella produzione di kiwi?

L'indagine ha mostrato che per i consumatori è rilevante soprattutto la salvaguardia del suolo e l'assenza di colture intensive. Poi che venga garantita la stagionalità del frutto e che ci sia un minor uso possibile di plastica negli imballaggi. Non è stata invece rilevata una preoccupazione marcata sull'impatto irriguo per la produzione del frutto.

 

E come viene immaginato dal cliente un kiwi a basso impatto ambientale? 

"Quello che è molto interessante, e che si lega un po' anche ad altri ambiti di ricerca che abbiamo fatto, è in relazione a qual è l'aspettativa di come può essere questo frutto. In particolare, si pensa a un kiwi che ha una rugosità superiore e dei valori nutritivi più importanti rispetto al frutto tradizionale, probabilmente perché i consumatori pensano a un concentrato di proprietà nutritive. E anche a un prodotto che possa avere un maggiore sapore, cioè trovarsi un frutto più piccolo e con caratteristiche di intensità del sapore probabilmente elevate" conclude Orazi.

Autore: Chiara Gallo

In questo articolo

Suggerimenti? Pensi che le informazioni riportate in questa pagina siano da correggere? Scrivici per segnalare la modifica. Grazie!

In questa sezione...

I nostri Partner

I partner sono mostrati in funzione del numero di prodotti visualizzati su Plantgest nella settimana precedente

Plantgest® è un sito realizzato da Image Line®
® marchi registrati Image Line srl Unipersonale (1990 - 2024)