Ciliegio: l'ultima generazione di varietà e portainnesti
Elevata pezzatura e dolcezza dei frutti: ecco cos'hanno in comune Sun Pop, Redstone e Epick®16. Ma ci sono anche due nuovi promettenti portainnesti: Krymsk®5 e Krymsk®6
Novità per la cerasicoltura professionale: i Krymsk® sono una nuova gamma di portainnesti promettenti per la loro tolleranza agli stress ambientali. Presentati a Macfrut 2024 e introdotti in Italia da circa cinque anni adesso sono in fase di valutazione. Novità anche per le varietà: Sun Pop, Redstone ed Epick®16 interessanti per la loro produttività e qualità, e anche queste in fase di valutazione.
L'utilizzo di questi nuovi genotipi, assieme alla conduzione razionale degli impianti, aiuterà i frutticoltori ad arrivare a fine raccolta con rese elevate e ciliegie di alta qualità.
AgroNotizie® in collaborazione con la Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana ha intervistato Paolo Laghi, direttore commerciale di Battistini Vivai di Cesena, azienda specializzata nella produzione di piante fruttifere, sulle peculiarità di queste tre innovazioni varietali e sui due portainnesti Krymsk®5 e Krymsk®6.
La Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana si adopera per sviluppare la cooperazione scientifica e tecnica tra il mondo della ricerca, gli imprenditori ed i professionisti del settore ortoflorofrutticolo interessando con le sue azioni ed attività un ampio settore dell'agricoltura che include le colture arboree da frutto e da legno, le piante ortive, le colture floricole, le piante ornamentali, il vivaismo, i tappeti erbosi e la gestione del paesaggio e la tutela degli spazi a verde, con il fine ultimo di favorirne il progresso e la diffusione.
Krymsk®5 e Krymsk®6: radici tolleranti alla siccità
Nel ciliegio, come in altre drupacee, bisogna optare per un apparato radicale tollerante o quanto meno resistente alla carenza idrica, soprattutto se questa si presenta nel periodo autunno-invernale come quest'anno. Infatti, inverni troppo siccitosi influiscono negativamente sulla fioritura dell'anno successivo e aumentano le probabilità di trovarsi frutti spaccati (cracking).
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In genere i portainnesti più sensibili a questa problematica sono il Gisela 5 e il Gisela 6, che richiedono infatti maggiori attenzioni agronomiche ma sono anche i più utilizzati in cerasicoltura.
Come scritto a inizio articolo, perciò, si stanno valutando i genotipi della nuova gamma Krymsk® , costituiti dalla Stazione Sperimentale di Selezione Krymsk in Russia. Questi recenti portainnesti sono stati selezionati in Crimea, su terreni ricchi di scheletro e mediamente pesanti, in queste condizioni estreme i ciliegi innestati hanno fornito ottime risposte rispetto ad altri genotipi di uguale vigoria. È necessario però osservare come questi si comportano in situazioni diverse da quelle di selezione: ecco perché sono stati allestiti dei campi prova anche in Italia.
Per esempio, Battistini Vivai sta valutando Krymsk®5 e Krymsk®6 che, come vigoria (semi nanizzante e nanizzante) equivalgono rispettivamente a Gisela 6 e Gisela 5. Oppure sempre in Emilia Romagna ci sono i campi prova condotti dal Consorzio Ciliegia Igp di Vignola (Mo).
"Considerando le reazioni ottenute dal portinnesto Krymsk®5 quattro anni fa in occasione di una estate siccitosa, con temperature di 38-42 gradi e scarsa piovosità, il portainnesto si è rivelato non sensibile a queste condizioni climatiche. Tant'è che sia a livello di portainnesto sia a livello della varietà innestata non ha mai avuto un fermo vegetativo; quindi, la gemma apicale è sempre rimasta in vegetazione, sia con poco che con molto vigore" spiega Paolo Laghi, direttore commerciale di Battistini Vivai.
Questi genotipi quindi sopporterebbero meglio le alte temperature rispetto ai Gisella che invece con 33-35 gradi fermano l'accrescimento vegetativo perché entrano in stress.
Un'altra peculiarità che li contraddistingue dai Gisela è lo sviluppo delle radici: "Al momento dell'estirpazione abbiamo valutato la differenza di apparato radicale in rapporto agli altri portinnesti e i Krymsk® hanno evidenziato delle radici molto più sviluppate". Le piante perciò possono esplorare una maggior superficie di terreno e assorbire acqua e le sostanze nutritive che generalmente non sarebbero disponibili con un apparato radicale più superficiale.
Differenze fra gli apparati radicali di Krymsk® e Gisela 6
(Fonte: Battistini Vivai)
Hanno un'alta affinità di innesto con molte delle varietà commerciali di ciliegio. Nei futuri impianti per poter scegliere adeguatamente l'uno piuttosto che l'altro è consigliato come sempre mettere in relazione la densità di piante per ettaro con la vigoria del portainnesto.
Per la possibile resistenza e/o la tolleranza alle principali malattie dell'apparato radicale è ancora troppo presto per valutarle, perché al momento i Krymsk® non sono stati coltivati in condizioni tali da evidenziare queste risposte fisiologiche. Stessa cosa per l'influenza o meno sulla produttività e la qualità delle ciliegie.
E per la suscettibilità o meno al cracking? "Questa qualità non è ancora stata riscontrata. Sicuramente può ridurre il problema del cracking derivante dalla siccità autunno-invernale, in quanto la possibilità di trarre dal terreno maggiore umidità, derivante da un maggior sviluppo radicale, consente all'albero alla ripresa vegetativa di trovarsi di fronte a uno stress inferiore" continua Laghi.
Bisognerà quindi aspettare i futuri sviluppi della ricerca sia privata che pubblica per rispondere a questa domande.
Varietà francesi: le premesse fanno ben sperare
Come scritto a inizio articolo il panorama varietale del ciliegio si è ampliato con la recente introduzione di Sun Pop, Redstone ed Epick®16 dell'azienda francese Cot International. In Emilia Romagna tutte e tre sono al momento in fase di osservazione nei campi prova. Vediamo di seguito i caratteri più promettenti riscontrati fino ad ora.
Epick®16
Delle tre varietà è quella più "anziana" perché presente sul mercato già da 4-5 anni. L'albero è a portamento semi espanso e mediamente vigoroso, due caratteristiche che rendono più facile la raccolta. Ha una fioritura precoce come Burlat, autofertile, a maturazione precoce (matura due settimane dopo Burlat).
È una varietà molto produttiva come spiega Laghi: "Quando l'abbiamo vista il primo anno in Francia nei campi sperimentali l'avevamo scartata per un semplice motivo: era talmente produttiva che c'erano più ciliegie che foglie". Gestita in maniera razionale però potrebbe produrre ciliegie di calibro 28-32 millimetri e con 18-19 gradi Brix, quindi ciliegie molto dolci.
Essendo così produttiva il frutticoltore deve prestare particolare attenzione ad eventuali attacchi di Monilia che possono essere favoriti da una bassa aerazione della chioma. Applicando però corrette potature per equilibrare il carico vegeto-produttivo la presenza del fungo patogeno si può contenere.
La conservazione in post raccolta può raggiungere i 30 giorni in cella, per cui è molto adatta ad essere venduta anche nei mercati esteri.
Redstone (o sms 411)
Come la Epick®16 l'albero è a portamento semi espanso e di media vigoria. Ha epoca di raccolta precoce (matura 1 settimana dopo Burlat) e i frutti hanno una pezzatura intorno ai 28-30 millimetri con 18-19 gradi Brix.
Nonostante il suo nome che può portare a pensare a una ciliegia estremamente croccante e quindi molto sensibile al cracking le esperienze spagnole hanno dimostrato che in realtà è una pianta piuttosto tollerante a questa fisiopatia.
Sun Pop
Questa varietà è particolarmente interessante per la produttività elevata, come spiega Laghi: "L'abbiamo visionata in Francia e ci ha stupito. Nonostante fosse coltivata in un campo sperimentale, quindi non con tutte le attenzioni necessarie per esasperare le qualità sia organolettiche che di pezzatura, abbiamo riscontrato un calibro 28-30". Se posta in produzione specializzata secondo Laghi può arrivare a calibri di 32-34 millimetri ed è quindi una varietà sulla quale Battistini Vivai ripone molte aspettative.
È autofertile, con vigoria elevata e a maturazione semi precoce. Le ciliegie hanno un gambo medio-lungo che facilita la raccolta, con buccia e polpa di colore rosso scuro e molto dolci (24 gradi Brix).
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Autore: Chiara Gallo