Campagna bieticola 2024: stagione influenzata dal cambiamento climatico

Le elevate temperature e le abbondanti precipitazioni hanno pesato sulle performance produttive delle piante, alcune scelte attuate durante la coltivazione hanno però consentito di mitigare i danni. In arrivo indennizzi e novità per la prossima stagione

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Stabilimento di lavorazione e trasformazione della barbabietola da zucchero a Minerbio (Bo) di Coprob - Italia Zuccheri

Fonte immagine: Coprob - Italia Zuccheri

I fenomeni climatici estremi continuano ad avere un impatto pesante sull'agricoltura e, nonostante i continui sforzi volti ad incrementare, in modalità resiliente, le difese da parte degli imprenditori agricoli del territorio, numerose filiere produttive restano periodicamente vittima delle ripercussioni più gravi degli eventi meteorici che incidono pesantemente sulle campagne stagionali e le relative rese. È il caso della campagna bieticola di quest'anno, caratterizzata dall'incidenza di molteplici fattori idroclimatici che ne hanno per lo più condizionato l'andamento.

 

L'avvio della campagna aveva generato inizialmente un cauto ottimismo, ma l'arrivo di una prolungata ondata di calore, nell'estate più calda di sempre (fonte: Copernicus Climate Change Service Unione Europea), unita alle continue e distruttive precipitazioni autunnali nel comprensorio produttivo, hanno pesato inevitabilmente sulle performance, anticipando anche la conclusione della stessa raccolta.

 

A fronte di questo scenario, non certo roseo, alcune scelte mirate, modulate secondo la necessità contingente da parte della Cooperativa Coprob-Italia Zuccheri, realtà produttiva consolidata in otto regioni che unisce 7mila aziende agricole, di cui 4mila soci, e che hanno come riferimento logistico di lavorazione gli stabilimenti di Minerbio (Bo) e Pontelongo (Pd), hanno comunque contribuito a mitigare parzialmente le ripercussioni sugli standard produttivi abituali anche per questo 2024.

 

"È stata nei fatti una stagione veramente penalizzata dal maltempo in tutte le sue fasi temporali - ha commentato Luigi Maccaferri, presidente di Coprob-Italia Zuccheri - nonostante gli sforzi collettivi della Cooperativa per fare il meglio possibile in corso di lavorazione, tenendo conto dello scenario climatico negativo, abbiamo mantenuto il livello produttivo che, ad ogni modo, non può ritenersi soddisfacente".

 

La produzione conclusiva infatti si attesta a quota 145mila tonnellate prodotte a fronte delle 155mila dello scorso anno. Un dato questo che è frutto di una primavera piuttosto limitante in Veneto e solo in parte favorevole in Emilia Romagna, dove molteplici aree produttive hanno subìto estesi allagamenti a causa dei fenomeni estremi. E sul quale hanno inciso pesantemente, dopo le elevatissime temperature estive, anche i violenti fenomeni precipitativi e alluvionali dell'autunno che non hanno consentito alla Cooperativa di prolungare oltremodo, come da consuetudine, le tempistiche per il conferimento del prodotto in stabilimento.

 

"Andiamo comunque da subito incontro alle necessità dei soci, soprattutto quelli che hanno maggiormente subìto i danni più gravi alle loro coltivazioni, con indennizzi e, come ulteriore novità importante, presenteremo, già nei prossimi giorni all'interno delle assemblee itineranti dei nostri soci, la nuova programmazione per la prossima campagna bieticola con novità rilevanti sia in ambito agricolo che commerciale" conclude Maccaferri.

 

Sulle nuove prospettive interviene Moreno Basilico, direttore generale di Coprob: "La nostra Cooperativa è improntata ad una costante ricerca di efficienza dei nostri stabilimenti produttivi attraverso un processo di ingegnerizzazione delle fabbriche, con una proporzionale razionalizzazione dei costi di gestione ed infine puntando su una sostanziale svolta energetica all'insegna della sostenibilità: un percorso virtuoso che abbiamo intrapreso convintamente all'insegna dell'ottimizzazione sotto ogni profilo. Fondamentali sono anche le certificazioni che ci consentono di offrire ed ampliare la nostra gamma e la qualità della nostra filiera tutta italiana. Tutte possibilità – conclude il direttore Basilico – molto concrete che andranno a soddisfare il consumatore, l'utilizzatore industriale e professionale. Oggi le produzioni di zucchero in Italia sono in grado di soddisfare appena un 10% del consumo interno, l'innovazione del grezzo di barbabietola introdotta a partire dal 2017, seguita nel 2019 dalla versione bio, sta però incontrando interesse sui mercati esteri d'oltralpe".

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