Frutticoltura e difesa dalle gelate: scegliere il sistema antibrina più adatto

Tecniche a confronto per prevenire le gelate tardive: ventilazione, irrigazione e sistemi a combustione e ad energia. Il libro "Antibrina in frutticoltura" fornisce indicazioni operative per massimizzare l'efficienza di un sistema antibrina

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La copertina del libro

Fonte immagine: FrostGuard

La frutticoltura deve fare i conti con gli effetti del cambiamento climatico, in particolare le avversità legate alle precipitazioni, alla siccità e alle temperature. In particolare, una delle principali difficoltà per gli agricoltori oggi è la protezione degli impianti dalle gelate tardive primaverili: sono sempre più frequenti, difficili da prevedere e con dinamiche microclimatiche molto localizzate, oltre ad essere tra le cause più impattanti sull'economia aziendale.

 

Il limite dell'approccio tradizionale

Gli investimenti in sistemi antibrina sono cresciuti enormemente, ma spesso senza una reale valutazione energetica preventiva della loro efficacia. I metodi di valutazione utilizzati oggi da molti agricoltori e tecnici sono inefficaci; si affidano a soglie di temperature standard, modelli descrittivi usati impropriamente come previsionali, misure strumentali strettamente dipendenti da una corretta taratura degli strumenti in dotazione.

 

Questo genera inefficienza dei mezzi presenti in azienda, con accensioni non ottimali degli impianti, sprechi idrici ed energetici, fino a una mancata protezione reale.
 

"Antibrina in frutticoltura": l'idea alla base del libro

Il volume "Antibrina in Frutticoltura" nasce da oltre 20 anni di misure in campo, simulazioni e modellazione fisica ed energetica.

 

L'obiettivo non è descrivere gli impianti e i sistemi antibrina, ma stabilire quando, dove e perché funzionano davvero; fornire ad agricoltori e tecnici gli strumenti decisionali, le conoscenze fisiche e tecniche per poter gestire in modo consapevole un sistema energetico complesso come un sistema antibrina, adattandolo alle esigenze e alle caratteristiche del singolo impianto frutticolo - esistente o in fase di progettazione - per ottenere il rendimento massimo dall'impianto.

 

I temi trattati con rigore scientifico

Il volume descrive approfonditamente la teoria che regola i processi di raffreddamento ed integra valutazioni fisico-meteorologiche con l'osservazione sul campo, comparando tra loro sistemi attivi come:

  • ventole antibrina (con analisi del flusso d'aria, dell'altezza di aspirazione e dell'angolo d'inclinazione), come confrontare l' efficienza delle ventole;
  • irrigazione soprachioma e sottochioma (con diverse portate orarie e strategie di avvio/spegnimento), metodologie di switch on/off per risparmio idrico;
  • stufette a pellet, bruciatori mobili, sistemi a infrarossi;
  • impianti fogger e sistemi ad ala gocciolante continua come sistema passivo di difesa o di integrazione ad altri sistemi.

I diversi sistemi antibrina vengono analizzati nel manuale prendendo in considerazione alcuni parametri: energia erogata (Watt), volume d'aria da difendere, struttura del frutteto e dinamica reale della gelata.
 
Occorre tenere presente, però, che non esiste un sistema che funziona sempre, ma la stessa portata d'acqua o la stessa ventola possono essere efficaci in una situazione e totalmente insufficienti in un'altra. La forma di allevamento, l'altezza della chioma, la densità, il tipo di suolo e la ventilazione notturna cambiano completamente l'efficacia reale.

 

Il volume raccoglie simulazioni a più altezze e confronti calati a contesti specifici; analizza, ad esempio, quanto cambia la difesa antibrina passando da 2 a 4 metri di altezza della chioma, considerando non solo la temperatura a 2 metri di altezza, ma anche a 5 centimetri, 50 centimetri, 1 metro, 2 metri e oltre. Queste diverse valutazioni sono fondamentali per comprendere dove si formano i danni e perché spesso la temperatura "ufficiale" non rappresenta il danno reale sul fiore o sul germoglio.

 

Come prevedere la gelata: i parametri da conoscere

Un impianto antibrina funziona solo se l'energia fornita (acqua, aria, combustione) è maggiore dell'energia che il frutteto perde verso l'atmosfera. Nel libro, ogni sistema viene tradotto in Watt reali per ettaro e confrontato con le perdite radiative tipiche delle gelate primaverili. Questo permette di definire il "limite fisico di difesa" di ogni impianto.
 
Viene, inoltre, introdotto il concetto di "memoria secca dell'atmosfera", come indicatore del potenziale di raffreddamento radiativo notturno. Questo approccio consente di leggere la gelata prima che si manifesti. 

 

Il valore accademico e scientifico del manuale

Il libro è un manuale tecnico operativo unico nel panorama italiano ed europeo per ampiezza di analisi comparative. Si rivolge ai tecnici delle Organizzazioni di Produttori, ai progettisti di impianti antibrina, a frutticoltori strutturati, ad assicurazioni e consorzi di difesa, e soprattutto può essere utile a chi sta valutando se fare grandi investimenti in azienda.

 

Il volume si apre con la prefazione del dottore Davide Vernocchi, presidente di ApoConerpo ed è recensito anche dal professore Stefano Poni dell'Università Cattolica di Piacenza e dal professore Luigi Mariani dell'Università di Brescia, membro dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo).

 

Il libro in pillole

Titolo: "Antibrina in frutticoltura"
Editore: Pasquale D'Arco Editore
Pagine: 241
Prezzo: 70,00 euro
Pubblicazione: 2025
 

Il libro "Antibrina in frutticoltura" è acquistabile online sul sito www.antibrinainfrutticoltura.it, oppure prenotabile su WhatsApp al numero +39 320 6252038.

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