Una tecnica agronomica sempre più diffusa nei sistemi di agricoltura rigenerativa per creare una pacciamatura stabile, mantenere il suolo fresco e umido e migliorare la fertilità
Se mettiamo a confronto un oliveto tradizionale, con sesto d'impianto ampio e alberi di elevate dimensioni, con un oliveto superintensivo con più di 1.200 piante ad ettaro disposte in filari, risulta che l'impronta idrica, a parità di olive prodotte, è più bassa nell'oliveto ad altissima densità
Cosa sono e perché aumentano resilienza e biodiversità? Ne parliamo con il genetista Salvatore Ceccarelli, che per anni ha sperimentato il miglioramento genetico partecipativo ed evolutivo. Un metodo per campi che si evolvono con i cambiamenti climatici, ormai diffuso in tutta Italia e particolarmente utile per chi pratica biologico