2017
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Come fare per…
Ciliegio, il futuro è oggi
I Salvi Vivai ti spiegano i segreti del nuovo impianto ad alta densità e compatto. Guarda il video tutorial prodotto da AgroNotizie
L'ortofrutta italiana vive un momento di trasformazione, visto le esigenze del mercato e della produzione. Una delle colture che più sta cambiando pelle è il ciliegio dolce. Da questo punto di vista le ciliegie devono essere più buone, grosse e belle: sono in questo modo è possibile ottenere più reddito. Senza dimenticare che contemporaneamente è necessario rendere la coltivazione più performante e meno costosa.
"Il ciliegio è in grande crescita - spiega Silvia Salvi, direttore dei Salvi Vivai - e si integra molto bene con la necessità di specializzazione che l'agricoltura necessita. I Salvi Vivai negli ultimi anni hanno investito molto sull'innovazione varietale, tecnologica ed agronomica. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare un 'sistema ciliegio' che permetta al frutticoltore di essere più competitivo e sostenibile".
Il risultato di questo lavoro è 'il ciliegio senza scale'. “Le piante sono compatte - spiega Michele Giori, responsabile tecnico di Salvi Vivai - e semplici da gestire, soprattutto in fase di raccolta e potatura. L'altezza massima è di 1,70 metri e gli internodi sono corti e numerosi. E' proprio da questi internodi che partiranno numerosi e ravvicinati rami laterali su cui si lavorerà con la potatura per generare tanti rami laterali e tante gemme di un anno da cui produrre frutti.
Internodi corti su piante di ciliegio dei Salvi Vivai (Fonte foto: ©AgroNotizie)
"Vengono usati portinnesti nanizzanti - continua Giori - come il Gisela®5 e il Gisela®6, che riducono il vigore senza danneggiarne la produzione. Inoltre si ha un’entrata in produzione più rapida già al secondo anno d’età. La piena produzione si ha al 4° anno, per una durata media di circa 10-12 anni. La produzione complessivamente è alta ma non non esagerata, 12-15 tonnellate per ettaro. La qualità però è altissima, così come il mercato richiede. I parametri su cui si è puntato sono sapore (18° Brix), pezzatura (> 28 mm di calibro per oltre il 90% del totale) ed aspetto attraente".
"Molto importante - conclude Giori - è stato individuare varietà adatte a questo sistema: Rita*, Regina, Ferrovia, Kordia, Sweet Aryana™ PA1UNIBO* Sweet Lorenz™ PA2UNIBO*, Sweet Gabriel™ PA3UNIBO*, Sweet Valina™ PA4UNIBO*, Sweet Saretta™ PA5UNIBO*. Da segnalare come grazie a questi impianti la quantità di ciliegie raccolte da un operaio medio siano passate da 14 kg per ora a 20 kg per ora. Per quanto riguarda la densità d'impianto si passa dalle 800/1000 piante per ettaro utilizzate per impianti tradizionali alle 5000/6000 piante per ettaro. Grazie a questa tecnica di gestione è possibile utilizzare reti di copertura monofila multifunzionali, avere una migliore illuminazione dell'impianto ed una migliore efficacia dei trattamenti chimici riducendo l'impatto ambientale".
"Il ciliegio è in grande crescita - spiega Silvia Salvi, direttore dei Salvi Vivai - e si integra molto bene con la necessità di specializzazione che l'agricoltura necessita. I Salvi Vivai negli ultimi anni hanno investito molto sull'innovazione varietale, tecnologica ed agronomica. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare un 'sistema ciliegio' che permetta al frutticoltore di essere più competitivo e sostenibile".
Il risultato di questo lavoro è 'il ciliegio senza scale'. “Le piante sono compatte - spiega Michele Giori, responsabile tecnico di Salvi Vivai - e semplici da gestire, soprattutto in fase di raccolta e potatura. L'altezza massima è di 1,70 metri e gli internodi sono corti e numerosi. E' proprio da questi internodi che partiranno numerosi e ravvicinati rami laterali su cui si lavorerà con la potatura per generare tanti rami laterali e tante gemme di un anno da cui produrre frutti.
Internodi corti su piante di ciliegio dei Salvi Vivai (Fonte foto: ©AgroNotizie)
"Vengono usati portinnesti nanizzanti - continua Giori - come il Gisela®5 e il Gisela®6, che riducono il vigore senza danneggiarne la produzione. Inoltre si ha un’entrata in produzione più rapida già al secondo anno d’età. La piena produzione si ha al 4° anno, per una durata media di circa 10-12 anni. La produzione complessivamente è alta ma non non esagerata, 12-15 tonnellate per ettaro. La qualità però è altissima, così come il mercato richiede. I parametri su cui si è puntato sono sapore (18° Brix), pezzatura (> 28 mm di calibro per oltre il 90% del totale) ed aspetto attraente".
"Molto importante - conclude Giori - è stato individuare varietà adatte a questo sistema: Rita*, Regina, Ferrovia, Kordia, Sweet Aryana™ PA1UNIBO* Sweet Lorenz™ PA2UNIBO*, Sweet Gabriel™ PA3UNIBO*, Sweet Valina™ PA4UNIBO*, Sweet Saretta™ PA5UNIBO*. Da segnalare come grazie a questi impianti la quantità di ciliegie raccolte da un operaio medio siano passate da 14 kg per ora a 20 kg per ora. Per quanto riguarda la densità d'impianto si passa dalle 800/1000 piante per ettaro utilizzate per impianti tradizionali alle 5000/6000 piante per ettaro. Grazie a questa tecnica di gestione è possibile utilizzare reti di copertura monofila multifunzionali, avere una migliore illuminazione dell'impianto ed una migliore efficacia dei trattamenti chimici riducendo l'impatto ambientale".
Guarda il video-tutorial dove Salvi Vivai ti spiega che cos'è il nuovo 'Sistema ciliegio' (Fonte video: © Plantgest)
Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata