2017
10
Zafferano made in Friuli Venezia Giulia
Iniziativa del dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell'Università di Udine. Il 13 e 14 marzo prossimi due seminari per spiegare tecnica colturale, proprietà e primi risultati delle sperimentazioni

I due seminari si terranno il 13 e 14 marzo 2017
Lo zafferano, la spezia più preziosa, sarà protagonista di due seminari organizzati dall'Università di Udine il 13 e 14 marzo prossimi dato il crescente interesse per la coltivazione di questa pianta, per le sue proprietà e per la tecnica colturale che i ricercatori dell'Ateneo friulano hanno studiato nell'ambito del progetto Habitat.
Il progetto Habitat
Per capire le migliori condizioni pedoclimatiche per produrre uno zafferano di qualità superiore, grazie alla varietà di ambienti che la regione offre, il dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine, in collaborazione con Aurum Julii, ha dato vita al progetto Habitat. L’obiettivo è valutare la risposta quanti-qualitativa di tre varietà di bulbi di zafferano coltivato in ambienti pedoclimatici diversi. L’esperimento si svolge in sette campi prova: a Polcenigo (media altitudine), Tramonti (terreno argilloso), Sauris (montagna), Basiliano (media piovosità), Carso triestino (terreno arido), Fossalon – Grado (terreno limoso), Artegna – Magnano (zona morenica). Attualmente la produzione mondiale di zafferano si attesta sulle 178 tonnellate l’anno, la maggior parte provenienti da Iran, India, Grecia, Marocco, Spagna e Italia.
Le caratteristiche
Lo zafferano, prodotto dagli stigmi di Crocus sativus, di qualità ha proprietà salutistiche nettamente superiori a quelle di altri prodotti naturali. La parte pregiata sono i tre stimmi del fiore. Durante il periodo della fioritura (ottobre e novembre) i fiori vengono raccolti ogni mattina ancora chiusi. Gli stimmi vengono separati dai petali manualmente e poi essiccati, rigorosamente in giornata, per preservarne la qualità. In pratica, un processo ad altissima intensità di manodopera.
La storia
Lo zafferano è una pianta molto antica che veniva usata dai medici egizi per preparare droghe medicamentose già 1500 anni prima di Cristo. Da sempre simbolo di raffinatezza e ricchezza, compare nella Bibbia, nei poemi omerici e nei papiri egizi. Gli imperatori romani ne facevano frequente uso. Marco Polo racconta di contrattazioni che avvenivano a peso d’oro o di Zafferano. Il suo nome deriva dal persiano “za’faran”, che significa oro, e, nello stesso tempo, anche splendore, saggezza. L’habitat originale è stato il Mediterraneo, dove si coltiva da 3500 anni.
- Il primo seminario, su “Lo zafferano: tecnica colturale e aspetti qualitativi”, si terrà lunedì 13 marzo, dalle 13.30 alle 15.30, nell’aula 5 del polo scientifico dell’Ateneo (via delle Scienze n 206).
- “Risultati sperimentali sullo zafferano: sfide e prospettive” è invece il tema del secondo incontro, martedì 14 marzo, dalle 10.30 alle 12.30, nella sala conferenze del polo di via Sondrio n 2/a a Udine.
Il progetto Habitat
Per capire le migliori condizioni pedoclimatiche per produrre uno zafferano di qualità superiore, grazie alla varietà di ambienti che la regione offre, il dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine, in collaborazione con Aurum Julii, ha dato vita al progetto Habitat. L’obiettivo è valutare la risposta quanti-qualitativa di tre varietà di bulbi di zafferano coltivato in ambienti pedoclimatici diversi. L’esperimento si svolge in sette campi prova: a Polcenigo (media altitudine), Tramonti (terreno argilloso), Sauris (montagna), Basiliano (media piovosità), Carso triestino (terreno arido), Fossalon – Grado (terreno limoso), Artegna – Magnano (zona morenica). Attualmente la produzione mondiale di zafferano si attesta sulle 178 tonnellate l’anno, la maggior parte provenienti da Iran, India, Grecia, Marocco, Spagna e Italia.
Le caratteristiche
Lo zafferano, prodotto dagli stigmi di Crocus sativus, di qualità ha proprietà salutistiche nettamente superiori a quelle di altri prodotti naturali. La parte pregiata sono i tre stimmi del fiore. Durante il periodo della fioritura (ottobre e novembre) i fiori vengono raccolti ogni mattina ancora chiusi. Gli stimmi vengono separati dai petali manualmente e poi essiccati, rigorosamente in giornata, per preservarne la qualità. In pratica, un processo ad altissima intensità di manodopera.
La storia
Lo zafferano è una pianta molto antica che veniva usata dai medici egizi per preparare droghe medicamentose già 1500 anni prima di Cristo. Da sempre simbolo di raffinatezza e ricchezza, compare nella Bibbia, nei poemi omerici e nei papiri egizi. Gli imperatori romani ne facevano frequente uso. Marco Polo racconta di contrattazioni che avvenivano a peso d’oro o di Zafferano. Il suo nome deriva dal persiano “za’faran”, che significa oro, e, nello stesso tempo, anche splendore, saggezza. L’habitat originale è stato il Mediterraneo, dove si coltiva da 3500 anni.