Il finocchio italiano conquista il mondo

L'Italia è il primo produttore mondiale e l'interesse continua a crescere: dalla tavola alla bottiglia, dalla Puglia a Londra. AgroNotizie ha intervistato Mauro Gallerani di HM.Clause e Ciro Paolillo della Paolillo Srl

Il finocchio italiano conquista il mondo - Plantgest news sulle varietà di piante

Il finocchio è stata la settima orticola più consumata in Italia nel 2016

Fonte immagine: ©Wmaster890-IStockPhoto

Il finocchio è stata la settima orticola più consumata in Italia nel 2016 dopo patata, pomodoro, insalata, zucchina, carota e cipolla. E' quanto emerge dal rapporto Coldiretti pubblicato a febbraio 2017 durante la giornata agrumi made in Italy. Ed il trend è in costante aumento sia nel Bel Paese che in Europa. Inoltre l'Italia è il Paese dove questa orticola è più diffusa a livello mondiale, con 17mila ettari investiti ed una produzione di circa 370mila tonnellate. Con questi dati rappresenta oltre l'80% del mercato globale.

L'esportazione però interessa, ogni anno, circa 25mila tonnellate di finocchio (il 10% del totale), indirizzate principalmente verso Francia e Svizzera. Le regioni più importanti per questo ortaggio sono Puglia (da cui proviene circa il 30% del raccolto nazionale), Campania (18%), Lazio (11%), Sicilia (9%), Marche (9%), Abruzzo (5%), Calabria (4,5%) ed Emilia Romagna (4%).
 
 

FINOCCHIO

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Numeri consistenti che identificano il finocchio come vera eccellenza del made in Italy.  Ma come sta andando questa stagione? "Dal punto di vista produttivo - spiega Mauro Gallerani, responsabile sviluppo Italia per HM.Clause - è sempre difficile fare previsioni sul finocchio, visto il suo forte legame con l'andamento climatico. Al momento evidenziamo la possibilità di avere qualche mancanza di materia prima in pieno inverno (mese di febbraio) con successive ripercussioni commerciali nel mese di maggio (periodo di raccolta dei Tardivi di Sarno). Per contro ci sarà buona offerta in aprile ed una notevole offerte in giugno. Come tutti gli anni sarà difficile avere finocchi di alta qualità nei mesi più caldi (luglio-settembre)".

E' però un prodotto dalle incredibili potenzialità, anche all'estero. "L'aumento d'interesse sul finocchio è veramente notevole - spiega Ciro Paolillo, responsabile commerciale della Paolillo Srl -, soprattutto nel periodo estivo. Questo grazie anche all'innovazione varietale che ha creato nuove e più performanti varietà dal punto di vista qualitativo. Anche i Paesi europei ne richiedono sempre di più, in primis Francia e Germania. Questo porterà di conseguenza all'aumento delle superfici coltivate".
 
Ecco un fiore di finocchio, orticola molto consumata in Italia
Nel finocchio l'innovazione varietale è una leva importantissima
(Fonte foto: ©Ulleo - Pixabay)
 

Innovare per crescere

In questo contesto quindi l'innovazione varietale svolge un ruolo importante, come sempre più spesso in ambito ortofrutticolo. Una vera e propria leva per aprire nuove opportunità. "I parametri dove ci siamo concentrati di più - continua Gallerani - sono rivolti a migliorare sia il comportamento in campo che quello qualitativo del prodotto.
Andiamo nello specifico. Sul comportamento in campo stiamo lavorando su: capacità di adattarsi alle differenti condizioni climatico-ambientali e colturali, migliorare la tenuta in campo al momento della maturazione di raccolta, maggiore omogeneità di sviluppo e maturazione dei grumoli, aumento della resistenza genetica alle principali patologie fogliari e del grumolo.
Sulla qualità del prodotto sono fondamentali la forma rotonda, il colore bianco e la turgescenza dei grumoli. Ormai parametro di confronto importantissimo è la cicatrice radicale che deve essere sempre più piccola. Importante è anche la capacià di mantenere la conservazione della turgescenza in campo ed in lavorazione. Non dimentichiamo la qualità gustativa legata alla turgescenza, all’aroma e alla dolcezza delle guaine".

 
Confezione di finocchio della Paolillo Srl, azienda campana leader nel settore
Una confezione di finocchio della ditta Paolillo Srl
(Fonte foto: ©Paolillo Srl)
 

Il finocchio non solo da mangiare

Il finocchio si conferma un prodotto versatile e per questo motivo stanno aumentando i consumi non solo da fresco e da cotto, ma anche da trasformato e con una certa trasversalità. Ed il suo futuro potrebbe essere in bottiglia. Su questo fronte l'azienda Paolillo ha realizzato alcune interessanti novità.
"Al Bellavista Expo di Londra di luglio - continua Paolillo - abbiamo portato nuovi prodotti, allo scopo di aumentare le opportunità commerciali nel settore del finocchio. La prima è un centrifugato fresco tutto bere e da gustare. Il successo è stato grande e Londra ne è stata conquistata. Il secondo il finocchio baby snack. Invece a Tutto Food di Milano a maggio avevamo già portato il sorbetto ed i macarons a base di finocchio".
 

Quali novità per HM.Clause?

"Nel 2017 - conclude Gallerani - abbiamo presentato due importanti novità: Guttuso F1* e Michelangelo F1*Guttuso F1* è una varietà adatta alle coltivazioni autunnali precoci (raccolte di fine settembre-ottobre al Fucino e Nord e di ottobre-metà novembre al Centro-Sud). Possiede una buona tolleranza alla salita a seme che permette la coltivazione in quei periodi indicati normalmente difficili. Apporta una gran omogeneità di calibro e forma rotonda ed una eccellente turgescenza e colore bianco nettamente superiore all’esistente del periodo. Il fogliame è vigoroso e coprente che lo protegge dal calore e forte illuminazione del periodo permettendo una eccellente qualità dei pomi/grumoli nel periodo caldo autunnale. La varietà anticipa Leonardo F1 di 20-30 gg con qualità analoga o migliore.
Michelangelo F1* è una varietà invernale (raccolte al centro Sud da fine dicembre a fine febbraio) che affianca Tiziano F1* (riferimento del periodo).  Michelangelo F1* ha una cicatrice radicale ancora più piccola di Tiziano F1* con qualità analoga o migliore. La principale caratteristica di Michelangelo F1* è quella di essere rotondo, bianco ed iper-turgido già in fase giovanile rendendo possibile la raccolta già in fase giovanile (a 300-350 g del prodotto lavorato) ma se si attende può essere raccolto a piena maturazione (a 550-600 g del prodotto lavorato) ed in tutte le fasi intermedie rendendolo molto plastico nell’utilizzazione in base alle richieste del mercato. La flessibilità di utilizzazione della varietà è un punto molto importante per valorizzare il prodotto. Altro punto innovativo di Michelangelo F1* è l’aumento della resa di lavorazione dal grezzo al prodotto pronto per la vendita del 10% dall’esistente".


"Per il 2018 ci sono altre novità in vista. Ci apprestiamo infatti a posizionare un’importante novità per la coltivazione primaverile-estiva (raccolte di metà maggio-metà aprile al sud e da fine maggio a tutto giugno al Nord e Fucino) che è siglata Clx4309 F1*. Quest’anno sarà fortemente campionata per una ampia valutazione e promozione per l’introduzione commerciale per l’anno solare 2019".

 
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Autore: Lorenzo Cricca

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