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Peronospora della lattuga, come difendersi?

La Bremia lactucae è l'avversità più pericolosa della lattuga. Plantgest.com individua quali sono le modalità di controllo: buone pratiche agronomiche, varietà resistenti ed uso di fungicidi.

Peronospora della lattuga, come difendersi? - Plantgest news sulle varietà di piante

Nel 2017 l'Ibeb-International Bremia Evaluation Board ha certificato la presenza di due nuove razze di Bremia: BL33 e BL34

Fonte immagine: © Moerschy - Pixabay

La Peronospora è l'avversità più pericolosa della lattuga. Se in presenza di un clima favorevole può assumere uno sviluppo tale da precludere l'intero raccolto. Anche attacchi lievi possono comunque provocare notevoli perdite economiche. 

La malattia è causata dal fungo parassita Bremia lactucae. Nei cespi più sviluppati colpisce le foglie, su cui compaiono macchie traslucide, simili a macchie d'olio, e di dimensioni variabili. Col passare del tempo si inscuriscono e tendono a confluire, provocando il disseccamento dell'intera foglia. Nei cespi ancora immaturi i sintomi sono rappresentati da piccole macchie irregolari acquose di colore grigio, che tendono ad inscurirsi fino a creare areee marcescienti.

In base ai dati Faostat nel 2016 sono stati prodotti 26.779.564 tonnellate di lattuga e cicoria nel mondo per una superficie di 1.223.407 ettari. Il primato è della Cina con 625.115 ettari per una produzione di 14.928.768 tonnellate, seguiti da India, Usa, Spagna, Italia e Turchia. In base ai dati Istat nel 2017 in Italia sono stati coltivati: in pieno campo 156.564 ettari per una produzione di 3.405.033 quintali mentre in coltura protetta 451.896 ettari per una produzione di 1.537.876 quintali. 

 
Cespi di lattuga pronti per essere raccolti

L'Italia è il quinto produttore mondiale di lattuga: al primo posto la Cina
(Fonte foto: © Pexels - Pixabay)


Il controllo della Bremia si fa attraverso l'uso di buone pratiche agronomiche, varietà resistesti, fungicidi autorizzati e piante sane e non stressate durante lo sviluppo.
 

Le buone pratiche agronomiche

Per quanto riguarda le pratiche agronomiche preventive si consiglia quindi l'adozione una rotazione colturale, con intervalli di almeno quattro anni tra due colture successive di lattuga. Inoltre si suggerisce un accurato interramento dei residui colturali, al fine di evitare la soppravvivenza del patogeno sui tessuti vegetali vivi che potrebbero rimanere nel terreno dopo la raccolta.
Altre misure utili, segnalate dai tecnici della Regione Emilia-Romagna, possono essere tutte quelle che hanno lo scopo di limitare il tasso d'umidità atmosferica a livello delle piante: densità d'impianto non eccessive (al massimo 9 piante/m2), coltivazione su prose alte, profondità di trapianto non elevate, accurato drenaggio del terreno, fertilizzazioni azotate equilibrate, adozione dell'irrigazione localizzata sottochioma, effettuare limitate irrigazioni.
 

La genetica aiuta

Può essere di grande aiuto avere varietà che siano naturalmente resistenti a questa patologia. Per raggiungere questo obiettivo i breeder di tutto il mondo hanno inziato negli anni '60 programmi di miglioramento genetico per individuare geni o fattori di resistenza in specie selvatiche, da inserire poi nel patrimonio genetico delle varietà coltivate. Oggi sono disponibili per la coltivazione in Italia alcune varietà dichiarate resistenti alle razze BL 1-32.
 
 
Sintomi di peronospora o bremia su foglia di lattuga

Sintomi di Peronospora o Bremia lactucae su foglie di lattuga
(Fonte foto: © Regione Emilia-Romagna)


L’Ibeb-International Bremia Evaluation Board, dopo una valutazione delle razze di Bremia lactucae effettuata nel 2016 e negli anni precedenti, ha però segnalato a maggio del 2017 la presenza di due nuove razze di Bremia: BL33 e BL34. La prima si è ampiamente diffusa in Francia ed è stata riscontrata anche in Germania, nei Paesi Bassi, nel Regno Unito, in Scandinavia ed in Belgio. Tuttora non si è ancora diffusa nei paesi dell’Europa meridionale. La Bl33EU è simile alla Bl29EU, ma abbatte ulteriori resistenze.
 

L'uso dei fungicidi

Rimane ancora fondamentale l'attuazione di una corretta protezione chimica della coltura, soprattutto in primavera e in autunno. L'intervento deve essere preventivo eseguendo i trattamenti prima delle previste piogge. Gli antiperonosporici attualmente registrati in Italia hanno all'interno sostanze attive che agiscono con modalità di penetrazione e traslocazione diversa all’interno dei tessuti vegetali: quelli di copertura o contatto che rimangono sulla supercie della pianta (ad esempio i rameici), i citotropici o translaminari che penetrano nei primi strati cellulari o riescono ad attraversare la lamina fogliare (ad esempio il cimoxanil) ed i sistemici che entrano nel circolo linfatico della pianta trasferendosi nelle diverse parti della pianta (ad esempio fosetil alluminio). In futuro un'ulteriore razionalizzazione della difesa potrà derivare dall'uso di modelli previsionali e dall'applicazione di sistemi di avvertimento legati a monitoraggi sul territorio.

Ecco l'elenco delle sostanze attive autorizzate in Italia per Peronospora della Cineraria e della Lattuga su lattuga: Ametoctradina, Amisulbrom, Azoxystrobin, Bacicclus amyloliquefaciens plantarum D747, Ceravisane, Cimoxanil, Difenoconazolo, Dimetomorf, Fenamidone, Fluopicolide, Fosetil alluminio, Iprovaòlicarb, Laminarina, Mancozeb, Mandipropamid, Metalaxil, Metalaxil-M, Metam sodio, Metiram, Oxathiapiprolin, Propamocarb, Rame idrossidodi rame, Rame ossicloruro di rame, Rame solfato di rame neutralizzato, Rame solfato tribasico di rame, Zolfo.

Per vedere nel dettaglio quali sono i fungicidi autorizzati in Italia su lattuga e le informazioni sulle singole sostanze attiva guarda su Fitogest.com.

Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata

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