Reportage

Mirtillo, la crescita è top

In aumento consumi e superfici in Italia e in Europa. Dal 12 al 14 novembre 2018 a Trento la conferenza europea Blueberry. Plantgest ha intervistato Lara Giongo di F.Mach per capire presente ed futuro di questa specie

Mirtillo, la crescita è top - Plantgest news sulle varietà di piante

Oggi sono circa 700 gli ettari coltivati in Italia per una produzione complessiva di circa 3mila tonnellate

Fonte immagine: © FreePhotos - Pixabay

Negli ultimi dieci anni l'interesse in Italia verso il mirtillo è cresciuto. Da produzione di nicchia si è passati a coltivazione su larga scala. Questo trend positivo è dovuto principalmente alla costante crescita dei consumi, motivata dalle indubbie proprietà nutraceutiche che inseriscono il mirtillo nella top ten dei super food perfetti per un'alimentazione salutistica. Dal 2012 al 2017 in Italia sono cresciuti con un tasso annuo dell'8%. 

Se c'è chi li mangia ci deve essere poi qualcuno che li produce. E così molti agricoltori si sono avvicinati a questa coltivazione, sia alla ricerca di un reddito integrativo e sia alla ricerca di un’alternativa alle produzioni di massa. Oggi sono circa 700 gli ettari coltivati nel Bel Paese (ad esempio 481 in Piemonte, 105 in Veneto e 100 in Trentino Alto-Adige) per una produzione complessiva di circa 3mila tonnellate. L'import è però ancora molto forte visto le circa 5mila tonnellate annue che entrano in territorio italiano, con un incremento rispetto al 2010 del 272%. Se volete avere ulteriori informazioni sul mirtillo come opportunità di reddito, potete guardare il Video Reportage di Plantgest sul mirtillo pubblicato a fine agosto: Mirtillo, opportunita per il futuro.

 
Frutti di mirtillo gigante o americano: pianta appartenente ai piccoli frutti

Dal 2010 ad oggi l'incremento dell'import di mirtilli è cresciuto del 272%
(Fonte foto: ©AgroNotizie.it)

Visto questo interesse dal 12 al 14 novembre 2018 la coltura del mirtillo è stata protagonista a Trento della conferenza europea Blueberry, evento promosso e organizzato da Fondazione Edmund Mach in collaborazione con Cif-Consorzio Innovazione Frutta e Cooperativa Sant’Orsola. Un momento per tecnici, ricercatori ed operatori del settore di tutto il mondo per parlare a 360° sulla coltura del mirtillo: dalla genetica alla qualità, dal post raccolta alla difesa, passando attraverso produzione e commercializzazione. La redazione di Plantgest.com, mediapartner dell'evento, ha conclusione della conferenza ha intervistato Lara Giongo della Fondazione Edmund Mach, co-organizzatrice della manifestazione assieme a Luca Lovatti (Cif) e Gianluca Savini (Sant'Orsola).

Qual è lo stato di salute del mirtillo in Italia?
"Se per stato di salute intendiamo il mercato, questo è decisamente vitale - spiega la Giongo -. E a fare da traino è proprio il valore salutistico di questo frutto, considerato superfrutto per l'elevato contenuto in antiosdidanti. Rispetto ad altri Paesi europei e mondiali il consumo in Italia è ancora piuttosto basso, anche se la crescita è decisamente alta in termini percentuali. Se però guardiamo quanto sta capitando intorno a noi le proiezioni di crescita sono veramente importanti. Negli ultimi cinque anni le superfici coltivate sono aumentate, soprattutto nel nord Italia. Anche nel sud Italia comunque gli agricoltori si stanno avvicinado a questa specie, permettendo di fatto d'ampliare notevolmente la finestra di offerta di prodotto nazionale sul mercato".

 
Frutti di mirtillo gigante o americano: pianta appartenente ai piccoli frutti

Qualità del frutto e shel-life i due parametri su cui si concentra l'innovazione varietale
(Fonte foto: © Fondazione Mach)


Su quali parametri si sta concentrando l’innovazione varietale? E per il futuro?
"Sul breve-medio periodo gli sforzi all'interno della Fondazione Edmund Mach si stanno concentrando sulla qualità del frutto (texture, sapore, aroma ed aspetto del frutto) e sulla shelf-life del prodotto. Altro obiettivo importante è rappresentato dalla definizione di nuovi materiali rifiorenti, che possano adattarsi a climi a basso fabbisogno in freddo e diventare così facilmente manipolabili in un'ottica di programmazione della coltura (aspetto in cui ancora la qualità del frutto può fare la differenza). Negli Stati Uniti d'America uno degli obiettivi principali del breeding è rappresentato dall'attitudine del mirtillo alla raccolta meccanica".

Come la meccanizzazione e la tecnologia stanno cambiando la coltivazione del mirtillo?
"La coltivazione del mirtillo sta cambiando in molte zone d'Europa: già in diverse aree la coltivazione in vaso è acquisita come pratica ordinaria di coltivazione (quella più tradizionale è il cespuglio). In suolo, in particolare in impianti di grandi dimensioni, la meccanizzazione è utilizzata sebbene ancora non sia ottimale il rapporto tra l'offerta tecnologica e la qualità per il fresco, poiché spesso riferita a varietà non completamente idonee. Sicuramente passi importanti sono inoltre stati fatti in termini di selezione del prodotto e di packaging".

 
Mirtillo o piccolo frutto, esempio di impianto a cespuglio

La qualità del prodotto passa anche dalla qualità della pianta
(Fonte foto: © Fondazione Mach)



Qual è il rapporto tra mirtillo e certificazione vivaistica?
"Oggi ci si affida ancora ad una certificazione volontaria per avere materiale sano e di qualità: certamente un consolidamento della filiera di certificazione europea (come da legge dell'UE) e quella proposta recentemente dal Civi e dal Mipaaft come 'Sistema Qualità Italia' potranno fare la differenza in un mercato così in crescita, in cui il valore della qualità della pianta può essere una prima garanzia di reddito per il produttore".

Parliamo di fertilizzazione. In che modo si sta evolvendo nel mirtillo?
"Più che la fertilizzazione fine a se stessa sta certamente evolvendo la conduzione fuori suolo, la scelta dei substrati da torbe a cocco e dei vasi più idonei. Proprio la fertilizzazione nella coltura fuori suolo assume un'importanza fondamentale e deve essere regolata in modo preciso per quanto riguarda gli apporti nutritivi".  

Come vede il futuro prossimo del mirtillo made in Italy?
"Credo che il futuro del mirtillo sarà sempre più orientato verso la qualità e la professionalizzazione. Una coltivazione che crescerà sia nel nord Italia che nel sud Italia, grazie alle aziende storiche che implementeranno le superfici ma anche grazie a nuovi players che decideranno d'investire in questo piccolo frutto. Senza dimenticare che i consumi sono destinati a crescere ulteriormente".

Per ulteriori informazioni puoi leggere anche l'articolo su AgroNotizie: Mirtillo, tutto gira intorno a lui.


 

Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata

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