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Mais, come massimizzare rese e produzione

Il mais è possibile coltivarlo in primo o secondo raccolto. In entrambi i casi è importante la scelta dell'ibrido e la corretta gestione agronomica. Dekalb ci spiega come coltivare mais in seconda raccolta al top

Mais, come massimizzare rese e produzione - Plantgest news sulle varietà di piante

Miglioramento genetico, innovazione tecnologica e gestione agronomica ottimale i segreti della coltivazione del mais

Fonte immagine: © Adege - Pixabay

La seconda parte di marzo è stato il momento ideale, in questo 2020, per le semine del mais in prima coltura (o mais in prima raccolta). In linea generale le semine primaverili del mais vanno eseguite infatti il prima possibile. Questo per evitare nascite non troppo ritardate ed irregolari. L'epoca di semina negli ultimi anni è anticipata di qualche settimana (erano prime settimane di aprile), a causa di primavere sempre più precoci (ma poi con gelate tardive) ed inverni caldi. In questo caso il mais impiega circa 15 giorni ad emergere dal terreno.

C'è però possibilità di poter effettuare mais in seconda coltura, seguendo una coltura a raccolta precoce ed assumendo così il ruolo di coltura intercalare: ad esempio dopo il taglio di un erbaio (semina a fine maggio); dopo orzo da insilamento, o pisello (la prima decade di giugno), oppure dopo frumento (ai primi di luglio). In questi casi la temperatura è alta e le nascite avvengono dopo 8-10 giorni o anche meno.
Per cercare di approfondire meglio il tema del mais a semine tardive o in secondo raccolto abbiamo chiesto a Chiara Pagliarin di Dekalb di rispondere ad alcune domande e di portarci, mano nella mano, all'interno di questo mondo.

 
DKC6092, ibridi di mais di Dekalb ottimo per il secondo raccolto e semine tardive
DKC6092, nuovo ibridi di mais di Dekalb ed ottimo per il secondo raccolto
(Fonte foto: © Dekalb)
 

Il potere della semina

"Sono prossime le semine di mais in seconda raccolta - spiega Chiara Pagliarin - e per ottenere un'ottimo risultato produttivo e di reddito è molto importante partire da una buona genetica, e per questo suggeriamo ad esempio gli ibridi DKC6752, DKC5830, DKC6092. Crediamo che gli ibridi Dekalb possano massimizzare le rese se affiancati da un’adeguata tecnica agronomica. La densità di semina è una soluzione 'per tutti', utile per massimizzare rese e ritorno dell’investimento. Ogni agricolore può cambiare l’ingranaggio della sua seminatrice ed adattare la densità di semina: ibrido per ibrido, appezzamento per appezzamento, livello produttivo per livello produttivo. Chi dispone di moderne seminatrici (ad es. elettriche), può adottare per la propria azienda la semina a Vsr-Rateo variabile, per massimizzare i profitti, m2 per m2".

Per approfondire il tema della densità di semina guarda questo articolo che parla di Dekalb® Smart Planting. Da segnalare che gli ibridi di mais in secondo raccolto hanno un ciclo colturale più corto ed è necessario essere tempestivi nella loro semina dopo aver lavorato il terreno (per non far perdere la giusta umidità, e qui la tecnica del no tillage o semina su sodo può essere massimizzante).

 
DKC7084, mais FAO 700 perfetto per produzioni di massa eccezionali
DKC7084, mais FAO 700 perfetto per produzioni di massa eccezionali
(Fonte foto: © Dekalb)
 

Mais, tecnologia a servizio

"L'innovazione tecnologica è molto importante, sia per il mais in seconda raccolta che nel mais in genere. Anche per Dekalb è fondamentale introdurre nelle aziende agricole delle innovazioni tecnologiche digitali: ad esempio la piattaforma Climate FieldView che permette di monitorare ed analizzare la coltura in un modo nuovo, rendendo visibile l’invisibile. Le innovazioni tecnologiche sono determinanti per aumentare le produzioni e gestire al meglio i fattori che la determinano.
Grazie ad un software proprietario, Climate FieldView fornisce immagini satellitari che aiutano ad identificare le zone del campo in cui il mais sta lavorando meglio e dove invece è sottoposto più a stress. Con queste informazioni è possibile intervenire con gli input agronomici mirati (ad es. concimazione ed irrigazione), per ottenere così il massimo da ogni appezzamento"
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Innovazione varietale e mais

Diversi sono i parametri su cui il miglioramento genetico del mais si stà focalizzando allo scopo d'ottenere ibridi che permettano di ridurre al minimo le perdite di raccolto e massimizzare la resa delle colture. In quest'ottica sono diversi i punti su cui si sta lavorando: migliori rese produttive, elevate qualità dei prodotti raccolti, piante resistenti ai principali parassiti ed alle principali malattie biotiche ed abiotiche, efficienza nell'uso dei nutrienti, elevata resa in biomassa, miglioramento del contenuto energetico e piante più performanti per gestione agronomica e produttiva.
"Per aumentare il profitto delle aziende - conclude Pagliarin - è fondamentale conoscere l’interazione tra genetica e tecnica agronomica. Da quasi 10 anni in Dekalb analizziamo la relazione tra ibridi e densità di semina. In questo modo è possibile conoscere nel dettaglio ogni singola varietà e capire a quale densità, e per ogni livello produttivo, si massimizzino rese e profitti. Nel 2020, inoltre, Dekalb ha aggiunto un’ulteriore componente alle sperimentazioni: l’interfila. In questo modo, per ogni singolo ibrido, saremo in grado di definire la miglior densità di semina, in funzione del livello produttivo e dell’interfila. Tra le principali novità di questo 2020 suggeriamo DKC6092, DKC6492, DKC6980, DKC7084".

Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata

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