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Mais, innovare per crescere

Negli ultimi 20 anni il calo produttivo in Italia è stato superiore al 50% mettendo in crisi il settore, che rimane comunque alla base di tante eccellenze agroalimentari del made in Italy. Le innovazioni tecniche e tecnologiche possono risultare determinanti nel rilancio della maiscoltura

Mais, innovare per crescere - Plantgest news sulle varietà di piante

Sono tante le novità legate al miglioramento varietale e agronomico che stanno permettendo alla coltivazione del mais di ritrovare la luce dopo anni di buio

Fonte immagine: © Adege - Pixabay

A fine gennaio si è tenuta la Giornata del mais 2021, organizzata dal Crea-Centro Cerealicoltura e Colture Industriali di Bergamo. Un momento di confronto per il settore maidicolo, che negli ultimi anni è stato colpito duramente. "I prezzi bassi, le difficoltà sanitarie del prodotto stoccato, le rese inferiori rispetto ai nostri competitor non hanno aiutato il mais in generale e chi questa coltura la produce - ha spiegato Gianmichele Passarini di Cia, durante il suo intervento -. Una pianta che rimane comunque alla base di tante eccellenze agroalimentari del made in Italy. E questo aspetto deve essere tenuto bene a mente". Leggi su AgroNotizie l'articolo che fa il resoconto della giornata: 'Mais, una coltura più sostenibile di quanto si pensi' scritto da Barbara Righini.

In venti anni la produzione si è di fatto dimezzata: da 1,1 milioni di ettari del 2000 si è passati ai 600mila ettari del 2020 (fonte dati Istat). Dati che di fatto evidenziano una calo della produzione ed un conseguente aumento dell’import (il tasso oggi di autoapprovvigionamento è al 50% mentre nel 2000 era del 100%): dalle circa 10 milioni di tonnellate del 2000 alle 6,5 milioni di tonnellate del 2020. Oggi rispetto al 2019 il trend è leggermente migliorato. "Un contributo a questa leggera ripresa - viene indicato in un comunicato stampa del Crea -, ed al possibile ulteriore sviluppo futuro, è stato assicurato dall’intensificarsi delle attività di ricerca e sperimentazione che hanno portato ad ottenere importanti innovazioni tecniche e tecnologiche: ad esempio l'uso di una maiscoltura di precisione ed allo sfruttamento delle nuove tecnologie genetiche per un miglioramento varietale più puntuale e performante. Fondamentale è anche l’attenzione da parte delle politiche agricole comunitarie, come dimostra la recente misura a sostegno della filiera del mais per oltre 8 milioni di euro".

Tra i temi centrali di questo appuntamento annuale la sostenibilità ambientale. Aspetto che per quanto riguarda la produzione di granella di mais è fortemente legato all'uso della fertilizzazione azotata e degli agrofarmaci per la difesa alle principali malattie biotiche. Un altro elemento essenziale per la crescita delle rese è la qualità sanitaria della granella: qui le condizioni meteoclimatiche favorevoli della scorsa stagione hanno consentito di ottenere raccolti di buona qualità e sanità, con livelli di fumonisine ed aflatossine inferiori rispetto alle annate precedenti. "Connettere la sostenibilità ambientale alla competitività ed alla remunerazione per le aziende - ha affermato Nicola Pecchioni, Direttore del Centro di cerealicoltura e colture industriali - è la chiave per il futuro della maiscoltura italiana. Questa coltura ha già una straordinaria efficienza fotosintetica ma dobbiamo lavorare attraverso lo studio e l’applicazione delle nuove tecnologie affinché si vinca la sfida di coniugare genetica e tecniche agronomiche per garantire un’alta produttività e un basso impatto ambientale".

 
Ibrido di mais Dekalb DKC6808 classe 600
DKC6808 è il nuovo ibrido di Dekalb per la produzione di granella con classe 600
(Fonte foto Dekalb)
 

Innovare per rinnovare

Quindi l'innovazione rappresenta la leva necessaria per far si che la coltivazione del mais si rinnovi e permetta all'agricoltore di vincere le sfide della sostenibilità ambientale, agronomica ed economica. Il tutto funzionale alle esigenze del mercato. "Sono tante le innovazioni che oggi stanno permettendo alla coltivazione del mais di alzarsi di livello - spiega Chiara Pagliarin, Grower and Channel Manager Mais di Bayer -. La prima novità dal punto di vista agronomico riguarda l'adeguata densità di semina: ogni ibrido vuole la sua in base anche al tipo di terreno, alla tecnica di coltivazione ed all'obiettivo produttivo che si vuole raggiungere. In questo modo è possibile spingere gli ibridi di mais al meglio delle loro performance produttive e qualitative. E tutto questo è possibile grazie a Dekalb® Smart, inserendo pochi dati su smart.dekalb.it. Prove pluriennali condotte ed esperienze di pieno campo con agricoltori ci permettono di affermare che la corretta densità di semina determina un incremento delle rese fino a 10 q/ha".  

Anche il miglioramento genetico in questi anni ha permesso alla coltivazione maidicola di avere una nuova ripresa. "L'attività di breeding di Dekalb - continua Pagliarin - negli ultimi anni per il mais da granella si è concentrata sulle rese produttive, sulla qualità della spiga e sulla sanità della pianta e del prodotto. C'è voluto del tempo per raggiungere questi obiettivi e l'utilizzo a volte delle più avanzate tecniche di miglioramento genetico ma alla fine il risultato è arrivato. Oggi abbiamo 25 ibridi a catalogo e sette sono le nuove sementi per la campagna 2021: un assortimento varietale di qualità per venire in contro alle esigenze di ogni maiscoltore. Dal punto di vista del mais da trinciato la nostra attività di ricerca e sperimentazione oltre agli aspetti di resa e qualità ha cercato di ottenere un'ampia finestra di raccolta: un prodotto che presenti in modo omogeneo e duraturo nell'appezzamento un contenuto di sostanza secca tra il 33% e il 37% da permettere un'elevata qualità del prodotto ed una migliore gestione del cantiere di trinciatura. Tra le varietà più interessanti e nuove - conclude Pagliarin - segnalo DKC6808* (mais da granella), DKC5605* (mais da granella) e DKC7107* (mais da trinciato). Il DKC6808* ed il DKC7107* fanno parte della sfida Dekalb per il 2021: semina i nostri campioni e se trovi un ibrido che produce di più ti rimborsiamo la differenza".


 

DKC7107, l'ibrido adatto per produrre tanta massa e di qualità
(Fonte video canale You Tube di Dekalb)
 

Acqua risorsa preziosa

Anche l'acqua è un tema molto importante nel mais. Si stima che il consumo idrico sia di circa 5.000/6.000 m3/ha per lo svolgimento dell’intero ciclo colturale: un valore abbastanza alto. Ad esempio se una coltura produce 12 t/ha di granella significa che è stata prodotta una massa di pianta di circa 24 t/ha di sostanza secca e pertanto ha avuto necessità di 6000 m3 di acqua e cioè di 600 mm di pioggia. La sua carenza comporta effetti negativi evidenti dal punto di vista produttivo: forti stress portano a riduzioni di resa dell’ordine del 50-60%. Il periodo di grande sensibilità comincia 15-20 giorni prima della fioritura, quando si sviluppano i fiori femminili, e termina 30 giorni dopo la fioritura, già allo stadio di maturazione lattea. Senza dimenticare come un suo più conservativo dell'acqua sia in linea con il concetto di sostenibilità ambientale (minore impronta idrica) ed economica (minori costi di produzione). Il consumo idrico nel mais può variare nel corso della stagione con il variare delle condizioni meteorologiche e degli stadi di sviluppo della coltura. Irrigando in base alle reali esigenze colturali è possibile migliorare l'efficienza agronomica e le prestazioni della pianta mais. E' quindi possibile coltivare meglio e di più con meno acqua. "Grazie alle mappe di consumo idrico della piattaforma Climate Fieldview  l'agricoltore vede, in un particolare appezzamento, il consumo idrico della coltura e quindi può decidere il momento e la quantità più idonei per l'irrigazione. Il tutto attraverso l’affidabilità e la precisione del nostro algoritmo di calcolo e la capacità di trasformare alcuni dati satellitari in una mappa. In base ad alcuni test effettuati  è stato possibile raggiungere incrementi medi della resa pari a 0,75t/ha con risparmi calcolati pari al 17% nello sfruttamento idrico e miglioramenti pari al 17% o più sia nella produttività idrica d'irrigazione sia nell'efficienza dei costi per il carburante. Si segnala un'aumento delle quotazioni sul mais nelle prime settimane del 2021, proseguendo il trend positivo degli ultimi mesi del 2020: dal 20 ottobre 2020 al 19 gennaio 2021 il prezzo del mais ha fatto registrare un incremento del 22%.

Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata

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