Suolo: inaugurata la prima pedoteca in Italia

Il Crea ha inaugurato, il 6 dicembre 2022, la banca dati vivente tra le prime nel mondo per quantità di campioni conservati

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I campioni di suolo conservati nella pedoteca sono della più diversa natura e derivano da moltissimi usi del suolo (Foto di archivio)

Fonte immagine: © Wirestock - Adobe Stock

"La Pedoteca Nazionale che oggi inauguriamo ha pochi eguali al mondo: in Europa ne esistono altre 4, ma quella del Crea può vantare il massimo quantitativo di campioni conservati. Ad oggi sono custoditi 32.612 campioni di suolo provenienti da tutta Italia, ma questo numero è in continua crescita, grazie ai progetti dei ricercatori del Crea e degli altri Enti di Ricerca che con essi collaborano. A questi campioni se ne possono aggiungere un altro migliaio, provenienti da uno dei primi studi del suolo, condotto tra gli anni '30 e i primi anni '50 del secolo scorso. Insomma, un patrimonio scientifico unico nel suo genere, che potrà dare importanti risposte sulla gestione agronomica della seconda metà del '900 e che attirerà numerosi qualificati ricercatori italiani e stranieri" introduce così Carlo Gaudio, presidente del Crea, alla cerimonia di inaugurazione della pedoteca.

 

La cerimonia si è svolta il 6 dicembre 2022 presso l'azienda sperimentale di Fagna (Firenze), in occasione della Giornata Mondiale del Suolo 2022, che si celebra nella settimana del 5 dicembre.

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Un enorme banca dati vivente, che custodisce migliaia e migliaia di campioni di suolo, totalmente differenti l'un l'altro, fisicamente, chimicamente e anche prelevati in luoghi geograficamente lontani fra loro.

 

In foto, campioni di suolo conservati

In foto, campioni di suolo conservati

Fonte foto: Crea

 

Si tratta di un patrimonio di conoscenze e di dati relativi al suolo, una risorsa talvolta ancora misconosciuta e sottovalutata, ma dal valore inestimabile, attraverso cui passano la sicurezza alimentare, la tutela degli ecosistemi e il contrasto al cambiamento climatico.

 

Proprio per tutelare una risorsa così fragile e per diffondere sempre più la cultura del suolo, il Crea con il suo centro di ricerca Agricoltura e Ambiente, ha inaugurato la prima pedoteca in Italia, fra le poche esistenti al mondo.

L'evento, che ha visto la partecipazione di Federico Ignesti, sindaco di Scarperia e San Piero, e Paolo Omoboni sindaco di Borgo San Lorenzo. Ha coinvolto gli studenti degli Istituti Comprensivi di Scarperia e San Piero e di Borgo San Lorenzo in laboratori interattivi guidati dai ricercatori e finalizzati ad una più profonda comprensione dell'universo suolo.

 

A fare gli onori di casa, oltre a Giuseppe Corti, direttore del Crea Agricoltura e Ambiente, anche Carlo Gaudio presidente del Crea e Stefano Vaccari, direttore generale Crea.

 

La pedoteca

È tra le prime nel mondo per quantità di campioni di suolo conservati: 32.612 campioni, custoditi in appositi contenitori plastici in quantità variabili tra 100 grammi e 1 chilogrammo e provenienti da 13.156 scavi pedologici effettuati in Italia. Al momento ne sono esposti circa 5.500.

 

I campioni di suolo conservati sono della più diversa natura e derivano da moltissimi usi del suolo (agrari, forestali, naturali). Sono già stati caratterizzati fisicamente, chimicamente e anche geograficamente.

 

I campioni di suolo sono totalmente differenti l'uno dall'altro

I campioni di suolo sono totalmente differenti l'uno dall'altro

Fonte foto: Crea

 

Tali informazioni costituiscono un database - in parte pubblicato sul sito di Zenodo lo scorso mese di settembre - disponibile per tutti i ricercatori che ne facciano richiesta e che avranno, quindi, l'opportunità non solo di accedere ai dati condivisi, ma anche di studiare i suoli già caratterizzati dai ricercatori italiani, prendendone una piccola porzione per svolgere ulteriori analisi non ancora effettuate.

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"L'inaugurazione della pedoteca è solo il punto di partenza per nuove progettualità - ha spiegato Giuseppe Corti, direttore del Crea Agricoltura e Ambiente - intendiamo, infatti, attraverso i campioni conservati, valutare e definire la reale diminuzione di sostanza organica del suolo, mettendola a confronto con nuovi campionamenti che saranno effettuati nei luoghi di precedenti prelievi".

 

"Ma abbiamo anche in mente - conclude Corti - di utilizzarli per studiare la radioattività naturale dei suoli d'Italia, strumento conoscitivo al momento assente alla scala di dettaglio alla quale possiamo arrivare con i campioni custoditi in pedoteca".

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