Ogm: organismi gravemente massacrati
La prova sperimentale tutta italiana sul riso resistente al brusone è stata distrutta dai soliti attivisti pseudo green. Perché non dobbiamo esserne stupiti
La notizia è di fatto una non-notizia. Più che altro, la distruzione del riso modificato per resistere al brusone era infatti una profezia non scritta, visti i precedenti patiti dalle colture geneticamente modificate. Per lo meno, da quelle nate dagli anni '90 in poi, perché i precedenti ogm ottenuti per irraggiamento e con l'uso di sostanze mutagene l'hanno passata liscia per mancanza di consapevolezza da parte degli integralisti antibiotech.
La cronaca ci ha infatti abituati a siffatte incursioni solo in tempi relativamente recenti, a partire dalle squadracce supposte ecologiste che una dozzina di anni or sono distrussero i campi dimostrativi di Giorgio Fidenato. Squadracce alle quali poi seguirono distruzioni istituzionalizzate portate avanti dalla Guardia Forestale con qualche decreto ministeriale in mano che però all'epoca collideva con le normative europee.
Qualche appiglio cavilloso e via, spazzati pure anni di ricerche all'Università della Tuscia, ove si tentava di sviluppare nuove varietà di colture arboree. Non l'hanno sfangata nemmeno i campi sperimentali di Golden Rice nelle Filippine, distrutti nel 2013. Né sono sopravvissuti alla furia iconoclasta i test francesi del 2014.
Non che gli agrofarmaci siano rimasti intonsi da tali scorribande di esaltati, come quando, sempre in Francia, un gruppo di "attivisti" violò una rivendita di prodotti e imbrattò decine di confezioni di glifosate rendendole invendibili. Fatto per il quale quei soggetti sono finiti sotto processo e hanno cercato in tutti i modi di condizionare i giudici con analisi delle urine realizzate alla bisogna.
Quanto successo a Mezzana Bigli (Pv) a scapito del riso "Ris8ttimo" è quindi solo l'ultima puntata della lunga serie di una caccia alle streghe in cui si usano le motozappe invece delle pire ardenti. Ma sempre una sorta di inquisizione oscurantista rimane.
E non si pensi che sia solo perché viviamo in un mondo evoluto e benestante, reso viziato e capriccioso dalle comodità e dall'abbondanza di cibo. Movimenti antiscientifici si attivarono persino due secoli fa, osteggiando e ritardando di decenni l'uso dei vaccini contro il vaiolo. Malattia oggi estinta grazie proprio a quei tanto vituperati vaccini.
Milioni di morti fece in passato il vaiolo, per giunta in una società povera e debole, quindi supposta pronta e ben disposta a sfruttare l'opera dell'ingegno umano per sfuggire a una malattia capace di realizzare cumuli di cadaveri. Invece, bastò che una minoranza di profeti di sventura si scalmanasse contro quel vaccino per farsi seguire da grandi masse di ingenui facilmente influenzabili. Poi il vaiolo fece altri milioni di morti. A dimostrazione che, come solevano dire gli antichi Greci, gli Dei ci puniscono esaudendo i nostri desideri.
Alla fine il biotech la spunterà contro la disinformazione pseudo ambientalista e contro le ormai note squadracce notturne, così come la spuntò il vaccino antivaioloso. Ma ci vorranno ancora molti decenni prima che gli organismi modificati tramite Tea (Tecniche di Evoluzione Assistita) entrino nei comuni piani di semina italiani. Le zavorre ideologiche non possono infatti vincere per sempre, ma almeno per adesso la stanno spuntando (illegalmente) loro. Purtroppo per tutti. Loro compresi.
Autore: Donatello Sandroni