Corileto: la sostenibilità può essere migliorata
La Fondazione per l'Istruzione Agraria in Perugia ha svolto negli impianti di Tonda Francescana® delle prove di diserbo con un'innovativa macchina che sfrutta il passaggio di energia elettrica. Gli obiettivi: contrastare la concorrenza fra la coltura e le erbe infestanti e diminuire l'utilizzo di erbicidi chimici
Si parla sempre più spesso di sostenibilità delle attività agricole, tesa a orientare le produzioni verso coltivazioni che non alterino gli equilibri ambientali, che riescano a far fronte alle esigenze di cibo della popolazione mondiale e che salvaguardino, per le prossime generazioni, le risorse disponibili nel nostro pianeta.
Tra i settori per i quali la sostenibilità in agricoltura ha maggior ragione di essere applicata sicuramente rientra la frutticoltura. Si tratta di coltivazioni che permangono sul campo per molti anni, con cicli biologici annuali normalmente abbastanza lunghi, pertanto con rischio di esposizione alle avversità molto più elevato rispetto alle colture a ciclo breve.
Gli operatori del settore hanno dimestichezza con le difficoltà da affrontare per far fronte ai patogeni, agli insetti e alle erbe spontanee che emergono in concorrenza con le colture specializzate. Inoltre gli agricoltori che operano sia nell'agricoltura integrata che in quella biologica, devono necessariamente far fronte, oltre alla sostenibilità ambientale anche a quella economica.
Tutti coloro che operano nel comparto agricolo conoscono bene quanti sforzi siano necessari per ottimizzare l'impiego dei fattori della produzione, cercando di razionalizzare i costi per garantire la sopravvivenza dell'impresa e, allo stesso tempo, ottenere prodotti di qualità che il mercato possa apprezzare e remunerare. Per tenere nella giusta considerazione la sostenibilità delle produzioni, i coltivatori devono sempre più indirizzare la loro attenzione verso il risparmio energetico, mentre, allo stesso tempo, si devono impegnare nella riduzione o nell'eliminazione della chimica e sono obbligati, dal mutare delle condizioni climatiche, a un più attento utilizzo delle risorse idriche.
Le tecnologie e le competenze per ottenere tutto questo ci sono già, si tratta di portarle man mano a conoscenza di tutti o almeno di molti, anche contando sugli apporti delle varie esperienze fatte e con il contributo di molteplici professionalità le quali, confrontandosi e agendo in sinergia, possono in breve tempo raggiungere gli obiettivi di sostenibilità che tutti ci auguriamo per l'intera filiera, dal produttore al consumatore.
Tra i comparti frutticoli rientra a pieno titolo anche la produzione di frutta secca: noci, nocciole, pistacchi. Con riferimento, appunto, alle nocciole è emersa l'idea di impiegare in campo un macchinario innovativo, abbinato a una normale trattrice agricola, con il proposito di soddisfare una parte importante dei criteri di sostenibilità prima accennati: l'azzeramento della chimica nel controllo delle erbe spontanee infestanti. Le prove sono state condotte su un corileto della varietà Tonda Francescana®, di proprietà della Fondazione per l'Istruzione Agraria in Perugia. Si tratta, di fatto, della più grande impresa agricola dell'Umbria, visto che si sviluppa lungo la media valle del Tevere su una superficie di quasi 2mila ettari.
Le dimostrazioni in campo hanno messo in evidenza come sia possibile rinunciare all'impiego dei prodotti chimici destinati al controllo delle erbe spontanee, con riferimento in particolare a quelle che crescono lungo la fila, senza per questo aumentare i consumi energetici. Infatti l'utilizzo dei combustibili fossili necessari per l'azionamento della trattrice che traina e dà la potenza necessaria per il funzionamento dell'attrezzatura innovativa equivalgono a quelli che sarebbero, in alternativa, necessari per la distribuzione degli erbicidi chimici.
Si tratta di un'innovazione che utilizza un principio semplice e ben conosciuto: il passaggio di energia elettrica, in questo caso scaricata da una serie di elettrodi che agiscono sulle foglie delle malerbe, con una tale intensità da riuscire a devitalizzarne anche le radici. L'effetto non è immediato, ma i risultati si iniziano a intravedere dopo pochi giorni, tanto da ottenere il completo disseccamento di tutte le infestanti erbacee nel giro di una o, al massimo, due settimane. Visto che il trasferimento di energia, dalle foglie alle radici, sfrutta la conducibilità elettrica offerta dai sali minerali contenuti nelle malerbe, l'efficacia della macchina è più evidente sulla vegetazione rigogliosa, mentre risulta più rallentata in quella più adulta o sofferente per altre cause. Nella vegetazione già morta ne viene sconsigliato l'uso, soprattutto in presenza di bassa umidità atmosferica, in quanto le scariche elettriche potrebbero innescare la combustione delle malerbe già completamente secche.
Stato delle malerbe subito dopo il passaggio della macchina
(Fonte: Fondazione per l'Istruzione Agraria in Perugia)
Il macchinario, denominato XPower, è un prodotto AGXtend, marchio after market di CNH Industrial che realizza nuove tecnologie. Si tratta di un potente generatore di energia elettrica trainato e azionato dalla presa di potenza di una trattrice di media grandezza, intorno ai 60-70 kilowatt. Completano l'attrezzatura due applicatori laterali, anteriori o posteriori a scelta, i quali fanno da supporto ad altrettanti gruppi di elettrodi che, mediante un meccanismo idraulico, possono essere calati a contatto della vegetazione o sollevati durante le manovre. Su ciascun lato delle barre è presente un gruppo più interno di elettrodi che possono essere regolati in base alla fascia da diserbare e che rimangono stabili alla distanza prestabilita. Un ulteriore fascio di elettrodi è invece raggruppato sull'estremità mobile di ciascuna delle barre laterali. Questa parte terminale si sposta mediante un tastatore meccanico, così da operare al centro del filare, rientrando ogni qualvolta incontra la pianta utile.
Per ottenere un risultato efficace è consigliabile che la presa di potenza ruoti a circa 480/500 giri al minuto, corrispondenti alla frequenza di 60 Hertz e che la velocità d'avanzamento del macchinario non superi i 2,5/3,00 chilometri orari. Infatti all'aumentare della velocità di avanzamento diminuisce il tempo di contatto tra gi elettrodi e le foglie delle malerbe. È importante che l'intervento venga effettuato nelle prime fasi di crescita delle erbe spontanee, dalla germinazione allo stadio della terza foglia in quanto, in presenza di vegetazione più sviluppata o con alta densità di copertura, si rende necessario ridurre sia la velocità di avanzamento, sia l'intervallo di tempo rispetto alla successiva applicazione.
Applicatori in funzione per il diserbo nella fila
(Fonte: Studio di consulenza "ProVerde")
Come suggerito anche dal costruttore del macchinario, i risultati migliori si ottengono intervenendo fin dall'emergenza delle prime erbe spontanee, senza aspettare che siano troppo cresciute. Questo metodo di diserbo elettrico deve infatti essere considerato come una tecnica di anticipazione e non di recupero a posteriori per condizioni di emergenza. Sempre il costruttore, basandosi su prove scientifiche effettuate su dei vigneti, conferma che l'impatto verso la microfauna del suolo non è assolutamente diverso rispetto a quanto è stato rilevato con il diserbo chimico nelle medesime condizioni.
Per garantire il controllo annuale delle infestanti lungo i filari vengono suggeriti, dopo quello iniziale di primavera, ulteriori 2 interventi. Si tratta di un impegno sicuramente inferiore rispetto a quanto viene normalmente praticato con il diserbo chimico. Nelle varie prove sperimentali effettuate su dei vigneti, così come anche nell'intervento sul noccioleto descritto, non sono stati rilevati danneggiamenti alla vegetazione utile. Per precauzione è comunque consigliabile non intervenire sulle piantagioni al primo o secondo anno in quanto le radici delle piante utili potrebbero trovarsi concentrate in superficie a contatto con quelle delle erbe spontanee che ricevono la scarica elettrica.
Concludendo, la prova eseguita su circa 50 ettari di noccioleto di Tonda Francescana®, al sesto anno di vegetazione, tra l'altro caratterizzato da un'abbondante produzione di nocciole in corso di maturazione, ha dato dei risultati più che soddisfacenti.
I contatti intercorsi con un concessionario locale di macchine agricole e con l'Ingegnere Guido Fastellini, Market Leader Precision Technology di CNH Industrial, organizzatori dell'iniziativa, permetteranno sicuramente di approfondire i risultati della prova e di trasferire l'innovazione su tutti i corileti della Fondazione per l'Istruzione Agraria in Perugia, a beneficio degli equilibri naturali che permetteranno di concretizzare l'impegno nella sostenibilità legata alla coltivazione del nocciolo.
Guarda il video sull'utilizzo del diserbo elettrico
A cura di Moreno Moraldi, Studio di consulenza agroforestale "Proverde"
Matteo Stabile e Tommaso Patacca, Fondazione per l'Istruzione Agraria in Perugia