Appartiene alla Famiglia delle
Fagacee, Genere
Corylus ed è originaria dell’Asia minore. In Italia è diffuso in tutte le regioni (dalla piaura fino a 1300 m di altitudine) con particolare riferimento ad alcune zone del Centro e del Sud (Provincia di Avellino, Napoli, Viterbo e Messina) e del Nord (Cuneo e Alba). La specie a cui appartengono la quasi totalità delle varietà coltivate oggi in Italia è
C.avellana. Esistono per cui altre specie come il
C.colurna (non pollonifero), il
C.maxima, il
C.cornuta (resistente all’eriofide) ed il
C.americana (resistente al freddo e ad alcune altre malattie) che possono avere un tiepido interesse commerciale ma un’importante interesse soprattutto dal punto di vista del miglioramento genetico.
Il
C.avellana è caratterizzato da:
- un albero a tipico portamento a cespuglio (le varie branche sono dette pertiche), policaule (alla base della pianta attorno al ceppo vengono emessi numerosi germogli detti polloni), e monoico (con infiorescenze maschili e femminili portati dallo stesso albero). L’apparato radicale è fascicolato molto esteso e può arrivare fino alla profondità di 80-90 cm (la parte principale è posizionata fra i 10 ed i 40 cm).
- Le foglie, disposte in modo alterno lungo il ramo, sono ovoidali, seghettate e tomentose sulla pagina inferiore. Le gemme risultano piccole e di due tipi principali (gemme a legno e gemme a frutto).
- Sui rami di un anno sono disposte le gemme e gli amenti. Da quanto descritto precedentemente, a proposito della pianta, risulta che il nocciolo presenta fiori maschili e fiori femminili distinti ma portati però sulla stessa pianta. In questo modo si può individuare l’infiorescenza maschile come un amento costituito da piccoli fiori con solo stami ed antere inseriti su di un asse centrale a forma di spiga e portati in modo pendulo all’ascella delle foglie dei rami di un anno. L’infiorescenza femminile, invece, al momento di sbocciare crea all’esterno della gemma un ciuffo di stili color rosso molto attraenti. La fioritura avviene nei mesi invernali in un periodo di tempo compreso tra Dicembre e Marzo. Le fioriture possono essere contemporanee (omogamia), con fioritura maschile che precede la femminile (proterandria) e con fioritura maschile che può seguire la femminile (proteroginia). In alcuni casi questa caratteristica può essere influenzata dall’andamento climatico. Il 30-50% delle infiorescenze può essere interessata da cascola subito dopo il germogliamento. Questo fenomeno non sembra dovuto a mancata impollinazione o da competizione tra i fiori dello stesso glomerulo, ma dal tipo di impollinatore e dalle basse temperature. Così come sembra favorita da fenomeni di dominanza apicale lungo il ramo dell’anno. La pianta risulta anche autosterile dato che il polline prodotto non è in grado di fecondare i fiori femminili della stessa pianta e della medesima varietà. Infatti il periodo fertile dei fiori femminili dura circa un mese e vanno da quando gli stili spuntano sulla gemma mista (inizio fioritura) a quando si afflosciano ormai secchi (fine fioritura). A sua volta l’’emissione di polline dura molto meno, in genere una settimana, ed ogni singolo amento produce un numero impressionante di granuli pollinici (fino a 30 milioni) con diffusione affidata esclusivamente al vento. Il polline trasportato dal vento si posa sugli stigmi dei fiori femminili e se non è compatibile con loro non germina e degenera. Se viene accettato germina emettendo un budello pollinico che si dirige verso la base degli stili. Fino a questo momento il fiore femminile è costituito da due stili, alla cui base non si è ancora differenziato l’ovario. A questo punto l’ovario comincia a formarsi sotto lo stimolo dell’avvenuta impollinazione anche se fino al mese di Maggio non raggiunge il completo sviluppo che si manifesta con la differenziazione degli ovuli. Solo in quel preciso momento avviene la fecondazione tra i nuclei del budello pollinico e quelli dell’ovulo (4-5 mesi dopo l’impollinazione).
- Il frutto è una nucula (frutto secco indeiscente e cioè che non si apre a maturità), con seme avvolto da una pellicola che si stacca con la tostatura ed il frutto a sua volta contenuto in un involucro o cupola costituito da brattee carnose. Raramente i frutti sono singoli, più spesso sono uniti in infruttescenze di 3-4 nocciole. Le varietà italiane maturano tra la metà di Agosto e la fine di Settembre. A maturazione il frutto si stacca dalla cupola e cade spontaneamente a terra. In alcune varietà starninifere l’involucro è così lungo che la nocciola non riesce ad uscirne rendendo onerosa la raccolta.