Inoculi per insilati più stabili e performanti: tecniche, errori e soluzioni
Gli inoculi migliorano la conservazione del foraggio, riducono le perdite di sostanza secca e garantiscono insilati di alta qualità. Una visione tecnica spiegata da Maria Chinello di Kws Italia

Gli inoculi controllano la fermentazione durante il processo di insilamento migliorando la conservazione dell'insilato finale
Fonte immagine: Kws Italia
La buona riuscita dell'insilato è fondamentale per gli agricoltori che producono trinciato. Gli inoculi rappresentano una delle scelte più strategiche per migliorare la conservazione e la qualità degli insilati, anche se spesso sono ancora sottovalutati e poco conosciuti.
Maria Chinello, tecnico agroservice di Kws Italia, fa chiarezza sull'importanza, le condizioni di impiego e i vantaggi concreti che gli inoculi possono offrire alle aziende agricole e zootecniche. Approfondendo non solo gli aspetti tecnici, ma anche casi in cui l'utilizzo di questi prodotti ha fatto davvero la differenza in annate difficili.
Inoculi: guida all'uso e ai benefici
Gli inoculi sono un argomento tecnico, ma di grande interesse per gli agricoltori. Ci aiuti a fare chiarezza su cosa sono e a cosa servono?
"Gli inoculi sono additivi batterici, di fatto quindi batteri lattici il cui compito principale è convertire gli zuccheri delle piante in acidi, che successivamente migliorano la conservazione dei foraggi. Controllano la fermentazione durante il processo di insilamento, favorendo un abbassamento repentino del pH (quindi una rapida acidificazione) e un maggiore controllo della stabilità aerobica una volta aperta la trincea".
E quando è consigliabile utilizzarli?
"Gli inoculi diventano particolarmente utili quando non si è certi della corretta fermentazione e le casistiche sono diverse. Ad esempio è utile utilizzarli nel caso di matrici con pochi zuccheri in modo da veicolare la fermentazione nella maniera più opportuna; oppure quando il foraggio è molto umido e quindi si potrebbe rischiare delle fermentazioni anomale. Si possono usare anche nel caso di matrici "stressate" che hanno avuto problemi in campo, con una penalizzazione della qualità e del contenuto di zuccheri".
Quali benefici riscontrano gli agricoltori dopo averli utilizzati?
"Chi utilizza inoculi osserva in genere un insilato di qualità superiore, più stabile e con minori perdite di sostanza secca. Questo significa più sostanza secca per l'alimentazione animale".
Anche il miglior prodotto può risultare inefficace se usato nel modo sbagliato. Quali sono gli errori più comuni legati all'utilizzo degli inoculi? E come si possono evitare?
"Spesso si pensa che gli inoculi possano risolvere qualsiasi tipo di problema. In realtà ci sono diverse tipologie e composizioni, ognuna pensata per condizioni specifiche. È fondamentale scegliere l'inoculo in base al tipo di foraggio e alla gestione della trincea, sia nella fase di insilamento sia dopo l'apertura".
Parlare di numeri e benefici è importante, ma spesso sono le esperienze sul campo a parlare più chiaramente. Ti ricordi di un'azienda dove l'uso degli inoculi ha avuto un impatto evidente?
"Sì, me ne vengono in mente diverse, ma una in particolare mi ha colpita. In quell'azienda si era rotto il carro miscelatore e per alcuni giorni non sono riusciti a prelevare regolarmente dalla trincea. Il rischio di deterioramento era alto, ma fortunatamente avevano utilizzato Kws Lactostability e il fronte non ha avuto problemi. L'utilizzo degli inoculi ha garantito la stabilità aerobica della trincea, un segno chiaro dell'efficacia del prodotto".
"Kws Italia è molto attenta alle prove sul campo per verificare concretamente l'efficacia dei prodotti in condizioni reali" continua Chinello.
Le condizioni climatiche possono influenzare in modo significativo la qualità del foraggio. Ricordi un'annata particolarmente difficile in cui gli inoculi hanno dato risultati positivi?
"Ricordo bene qualche anno fa quando diverse aziende furono colpite dalla grandine. In quelle situazioni, le colture subiscono uno stress notevole e la qualità del foraggio viene compromessa. Chi ha deciso di inoculare ha comunque ottenuto un insilato qualitativamente buono grazie ai batteri lattici che controllavano la fermentazione, limitando le perdite di sostanza secca".
Molti allevatori potrebbero essere indecisi sull'utilizzo degli inoculi. Cosa diresti a chi sta valutando questa scelta per la propria azienda?
"Capisco che possa sembrare una scelta complessa, ma se applicati in modo corretto, gli inoculi rappresentano un investimento concreto sulla qualità dell'insilato. Significa meno perdite, più efficienza e un foraggio più sano per l'alimentazione degli animali".
Inoculi Kws: la scelta ottimale per un insilato di qualità
Fra le soluzioni a base di inoculi proposte dall'Azienda c'è Kws Silobalance.
Per le sue caratteristiche questo prodotto favorisce il controllo delle fermentazioni: abbassa velocemente il pH e limita l'insorgenza di microrganismi negativi, che deteriorerebbero la qualità dell'insilato nelle prime fasi di insilamento. E migliora la stabilità aerobica nei cereali autunno vernini, prevenendo l'insorgenza di muffe e lieviti.
Grazie alla riduzione delle perdite di sostanza secca, dovute alla fermentazione e al deterioramento aerobico, Kws Silobalance aumenta la quantità di alimento disponibile per l'alimentazione animale. Con un recupero fino a 5 tonnellate di sostanza secca per 100 tonnellate di insilato, rispetto alla matrice non trattata.