Lampone e stress termico: tre nuove varietà tolleranti

Presentati da Sant'Orsola tre innovativi lamponi ad alta resa e qualità. Resistenti al caldo, produttivi e di colore brillante offrono agli agricoltori pezzatura costante, facile raccolta e ottima conservabilità

Lampone e stress termico: tre nuove varietà tolleranti - Plantgest news sulle varietà di piante

Coltivazione sotto tunnel e fuori suolo di una delle nuove selezioni

Fonte immagine: Sant'Orsola

Il lampone del futuro è già pronto: meno suscettibile ai patogeni, adattabile alle alte temperature, altamente produttivo e di colore rosso brillante a maturazione. Stiamo parlando di tre selezioni innovative denominate SO.LU.12.38.01, SO.LU.13.35.21 e SOU607.

 

Costituiti dopo 12 anni di sperimentazioni da Gianluca Savini, responsabile della consulenza tecnica e dell'Area Ricerca e Sviluppo, e Paolo Zucchi, breeder e responsabile del campo sperimentale di Vigolo Vattaro (Tn), entrambi della Cooperativa Sant'Orsola.

 

Lamponi tolleranti al caldo: le nuove varietà

Queste selezioni derivano da incroci tradizionali, usando il metodo della impollinazione guidata, e sottoposti negli anni a continui controlli per verificarne la stabilità genetica e l'effettivo miglioramento.

 

"Usiamo circa 40 linee di incrocio ogni anno, per un totale di 8mila semenzali piantati all'anno. Dopodiché osserviamo i semenzali per i caratteri desiderati" dice Gianluca Savini.

 

I caratteri desiderati, di cui parleremo a breve, sono sia agronomici che qualitativi. E per comprendere meglio la risposta delle nuove varietà l'Area di Ricerca e Sviluppo le ha confrontate con Lagorai Plus*, un lampone brevettato da Sant'Orsola e coltivato da anni dal Nord al Sud Italia.

 

Caratteri agronomici

In questo caso l'Area di Ricerca e Sviluppo ha selezionato le piante per la forma dell'arbusto, la minore suscettibilità alle malattie fungine (ruggine) e agli insetti (cicalina e ragnetto rosso); e soprattutto una maggiore adattabilità allo stress termico.

 

"Negli ultimi anni abbiamo lavorato molto per selezionare varietà di lampone che si adattassero alle elevate temperature, poiché questa è una specie che generalmente mal sopporta questo stress. Le nuove varietà non hanno nessun problema a svilupparsi con picchi di 37-38 gradi sotto i tunnel di coltivazione".

 

Essendo maggiormente tolleranti rispetto alle varietà più tradizionali riescono ad avere un'ottima produttività: "Lagorai Plus* produce 1,2 -1,3 chili per pianta. I nuovi lamponi invece hanno un range che va da 1,5 a 1,7 chili per pianta. La pezzatura poi rimane costante per tutta la finestra produttiva, che dura circa un mese".

 

La densità di impianto è modulata in funzione dell'areale di coltivazione: mediamente si adottano 20mila piante per ettaro nelle aree del Sud Italia e 16mila piante per ettaro nelle aree del Nord. Nelle condizioni pedoclimatiche settentrionali, tale sesto d'impianto consente di raggiungere produzioni medie di circa 24 tonnellate ad ettaro di prodotto, rispetto alle 19 tonnellate ad ettaro ottenute con la varietà tradizionale.

 

Le nuove selezioni sono tutte e tre unifere e richiedono le stesse cure colturali della Lagorai Plus*.

 

"Il nostro miglioramento genetico viene fatto tutto in fuori suolo. Quindi la selezione è svolta in vaso fin dal primo anno, perciò non abbiamo dati su come rispondono le piante in suolo. Ma comunque tutto il mercato mondiale dei piccoli frutti produce in vaso e sotto tunnel" specifica Savini.

 

Caratteri qualitativi

Per il breeder i caratteri di interesse sono il colore, il grado Brix, la pezzatura, la facilità di raccolta e la conservabilità.

 

Molto interessante e vantaggiosa per gli agricoltori è la facilità di raccolta. Savini, infatti, spiega: "Rispetto alla vecchia varietà le nuove selezioni hanno le foglie più piccole, quindi i lamponi sono più visibili. Inoltre, hanno i germogli laterali più lunghi permettendo di avere un numero elevato di frutti per germoglio".

 

In questo contesto, la caratteristica più evidente è la facilità di distacco del frutto dalla pianta. Il lampone, infatti, è botanicamente un frutto aggregato e rimane attaccato al germoglio produttivo tramite il ricettacolo. In alcune varietà il contatto tra queste due parti è più saldo, rendendo la raccolta meno agevole. Al contrario, le nuove selezioni presentano un legame più debole, che facilita il distacco e abbassando il tempo necessario di raccolta del 30% rispetto alla pratica abituale.

 

Invece com'è la qualità sensoriale e la conservabilità?

"I nuovi lamponi mantengono fra i 9 e gli 11 Gradi Brix, quindi elevato, e un'acidità bassa. Questo mette in risalto la dolcezza e soprattutto non fa diventare il frutto scuro dopo la raccolta. Nella vecchia varietà succede questo fenomeno, mentre le tre selezioni mantengono un colore brillante, dando l'aspetto di un prodotto più fresco".

 

Infine, si conservano in cella frigorifera per 10-15 giorni come la varietà di riferimento Lagorai Plus*.

 

Lamponi precoci e produttivi: ecco le nuove varietà

SO.LU.12.38.01 è una selezione che anticipa di circa una settimana la maturazione rispetto a Lagorai Plus* (inizio estate). Si distingue per rusticità, adattabilità e rese molto elevate. Ha un fabbisogno in freddo medio alto, stimato tra le 700 e le 900 ore.

 

I tralci vigorosi, con corti rami laterali e foglie di piccole dimensioni, espongono i frutti in modo chiaro e ordinato, semplificando la raccolta. Il distacco dal ricettacolo è particolarmente agevole, riducendo i tempi di lavoro.

 

Lampone SO.LU.12.38.01

Lampone SO.LU.12.38.01

(Fonte: Cooperativa Sant'Orsola)

 

Le bacche, di calibro medio e forma conica, hanno un colore rosso chiaro stabile nel tempo e un sapore fruttato gradevole. Hanno un peso medio di 5,1 grammi. In condizioni ottimali, è possibile raccogliere a giorni alterni, migliorando l'efficienza operativa.

 

Anche SO.LU.13.35.21 è una selezione rustica e ad alta resa, con maturazione leggermente anticipata rispetto a Lagorai Plus*.

 

La pianta ha una struttura equilibrata che favorisce l'ingresso della luce e una gestione agevole in campo. Ha un fabbisogno in freddo medio, tra le 600 e le 700 ore.

 

Lampone SO.LU.13.35.21

Lampone SO.LU.13.35.21

(Fonte: Cooperativa Sant'Orsola)

 

I frutti, rossi e dalla forma conica allungata, si distinguono per il calibro importante: 6,2 grammi in media, con i primi raccolti che possono raggiungere gli 11 grammi. Questa caratteristica migliora l'efficienza della raccolta nelle prime fasi di produzione.

 

La shelf life è buona e il profilo organolettico ben bilanciato, con dolcezza armoniosa e piacevoli note fruttate.

 

Infine, SOU607 è una selezione che viene coltivata per la produzione long cane. Ha un fabbisogno in freddo medio alto, tra le 700 e le 900 ore.

 

Il calendario di maturazione è simile a quello di Lagorai Plus*, ma con rese superiori. Il portamento compatto e i rami laterali corti e regolari facilitano la raccolta.

 

Lampone SOU607

Lampone SOU607

(Fonte: Cooperativa Sant'Orsola)

 

Le bacche, di calibro medio e forma conico cordata, colpiscono per il colore arancio-rosso brillante e l'aspetto uniforme lungo tutta la stagione produttiva. Raggiungono un peso medio di 5,5 grammi. La lunga conservabilità e il sapore intenso, con note fruttate fresche, le rendono adatte sia per il mercato fresco sia per la distribuzione organizzata.

 

"I nuovi lamponi sono nell'ultima fase di validazione per diventare varietà e si stanno osservando già da alcuni produttori. Al momento hanno solo un codice identificativo e dal 2026 faremo la richiesta di privativa comunitaria per la protezione vegetale" conclude Savini.

 

Il campo sperimentale

Come scritto all'inizio dell'articolo la Cooperativa ha un campo sperimentale riconosciuto nel mondo ortofrutticolo internazionale per il suo valore.

 

L'attività di ricerca, sperimentazione e sviluppo iniziata nel 2002, infatti, ha consentito di brevettare 14 varietà di lampone, protette in Europa dall'organismo di controllo Cpvo e vendute nei principali Paesi produttori di lamponi.

 

Escono dalla ricerca e dalla sperimentazione in questo campo anche il mirtillo, il lampone e la mora a residuo zero. E anche metodi per l'ottimizzazione dell'uso dell'acqua, ridotta del 30% per ogni tipo di coltivazione.

Autore: Chiara Gallo

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