Fornita da Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura - Università degli Studi di Firenze
Cultivar ottenuta in Giappone alla fine dell'800 ed adatta a tutti i più importanti ambienti tipici per la coltivazione del Kaki. E' largamente coltivata in Giappone, occupando il secondo posto come mportanza dopo la Fuyu. In Italia è stata introdotta da una due decine di anni pur manifestanto già risultati incoraggianti ed interessanti. L'epoca della raccolta commerciale e quella della maturazione fisiologica sono intermedie. Appartiene al gruppo di cultivar costanti alla fecondazione con frutti non astringenti ed eduli alla raccolta (CFNA). La pianta è di vigoria media, portamento tendenzialmente aperto, scarsa o assente affinità d'innesto su D.lotus, scarsa resistenza alle basse temperature invernali, media fioritura distribuita sulla chioma in modo uniforme ed elevata produttività . Il frutto ha dimensioni ...
Cultivar ottenuta in Giappone alla fine dell'800 ed adatta a tutti i più importanti ambienti tipici per la coltivazione del Kaki. E' largamente coltivata in Giappone, occupando il secondo posto come mportanza dopo la Fuyu. In Italia è stata introdotta da una due decine di anni pur manifestanto già risultati incoraggianti ed interessanti. L'epoca della raccolta commerciale e quella della maturazione fisiologica sono intermedie. Appartiene al gruppo di cultivar costanti alla fecondazione con frutti non astringenti ed eduli alla raccolta (CFNA). La pianta è di vigoria media, portamento tendenzialmente aperto, scarsa o assente affinità d'innesto su D.lotus, scarsa resistenza alle basse temperature invernali, media fioritura distribuita sulla chioma in modo uniforme ed elevata produttività . Il frutto ha dimensioni medie, con forma leggermente appiattita in sezione longitudinale e quadrata o vagamente quadrato-solcata in sezione trasversale. La buccia è di colore giallo-arancio alla raccolta e arancio intenso alla maturazione fisiologica. Risulta semiaderente. La polpa è di colore giallo alla maturazione di raccolta e giallo-arancio più intenso in prossimità delle logge ovariche a quella fisiologica, liquescente o talora farinosa, con zona fibrosa centrale media e con parte basale più ampia e filamenti presenti in quantità media. Il sapore è ottimo alla raccolta mentre a quella fisiologica è mediocre con contenuto di zuccheri medio.
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L'automazione e la robotizzazione, applicate alla micropropagazione, migliorano l'efficienza, la standardizzazione e la scalabilità dell'intera filiera in laboratorio. Il caso pratico di Battistini Vivai è un esempio di come si possono integrare queste macchine avanzate e lo abbiamo documentato in un video dedicato
Battistini Vivai di Cesena ha presentato nuove varietà e selezioni di ciliegio, albicocco, susino, mirtillo e lampone. Focus su autofertilità, shelf life e adattamento per una frutticoltura ad alta efficienza produttiva