L'oliva di Gaeta diventa Dop

Dopo un percorso durato quindici anni, la Commissione europea ha approvato la domanda di registrazione tra le Denominazioni di origine protette per questa particolare produzione olivicola concentrata tra le province di Latina, Roma, Frosinone e Caserta

L'oliva di Gaeta diventa Dop - Plantgest news sulle varietà di piante

Olive mature sulla pianta. Sono oltre 2 milioni gli olivi che produrranno l'oliva di Gaeta Dop

Fonte immagine: © Matteo Giusti - AgroNotizie

La Commissione europea ha approvato la domanda di registrazione dell'oliva di Gaeta nel registro delle Denominazioni di origine protette Dop.

L'oliva di Gaeta è un prodotto che possiamo a buon diritto considerare storico, infatti era già conosciuta fin dal Rinascimento in molte parti di Italia, tanto che il duca di Ferrara Ercole I nel XV secolo ne apprezzava la qualità.

Diffusa nel basso Lazio, prodotta dalla cultivar Gaeta, detta anche Itrana, l'oliva di Gaeta si caratterizza per il suo colore nero e per la raccolta particolarmente tardiva che può spingersi fino a marzo.

Oggi questa produzione può risultare molto interessante per il mercato locale e internazionale sia per la sua forte vocazione di uso nella cucina mediterranea e per sistemi di coltivazione a basso impatto ambientale.

Sono circa 2 milioni gli olivi, l'80% dei quali coltivati in provincia di Latina, e i restanti tra le province di Roma, Frosinone, e Caserta, con un prezzo medio al chilo che ad oggi è di 6-7 euro.

Ora come prossimi passi si prevedono la costituzione del consorzio di tutela, la promozione all'estero, il recupero degli oliveti collinari, non raramente in abbandono e l'aggregazione di filiera.

"Siamo davvero soddisfatti e orgogliosi del riconoscimento della Dop oliva di Gaeta e del lavoro svolto da Arsial, l'Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione in agricoltura del Lazio, per il raggiungimento di questo importante obiettivo" ha commentato Carlo Hausmann, assessore all'Agricoltura della Regione Lazio.

"La nostra agenzia - ha continuato l'assessore - ha infatti supportato il comitato promotore per la redazione del dossier necessario al riconoscimento della Dop, che è stato un percorso lungo e travagliato, con numerose riunioni e incontri con i produttori e i soggetti interessati, ma dopo quindici anni di lavoro abbiamo finalmente raggiunto l'importante obiettivo del riconoscimento".

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