2018
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Reportage
La frutta tropicale piace agli italiani
Il trend dei consumi è in crescita e l'Istat ha dovuto cambiare il paniere: dal 2018 dentro mango e avocado, dopo aver in passato già inserito l'ananas
Negli ultimi anni si è registrato un costante aumento del consumo della frutta tropicale, solo fino a qualche anno fa poco presenti sulla tavola degli italiani. Ed il mercato continua a crescere e rafforzarsi: nel primo trimestre del 2017 si è registrato un incremento del 9,3% a volume rispetto allo stesso periodo del 2016.
In particolare il mango, che già aveva chiuso il 2016 con un +10,6% a volume rispetto al 2015 ed un aumento delle famiglie acquirenti del 10,1%. Nel primo trimestre del 2017 la crescita è stata del 22,9% rispetto allo stesso periodo del 2016. Tutto questo ha indotto recentemente l'Istat ha modificare il paniere degli italiani: nel 2018 entrano l’avocado ed il mango. Il passo rappresenta una svolta importante e non banale. Anche per questo motivo il Macfrut 2018 (9-11 maggio 2018) ha deciso di svolgere al suo interno il 1° Tropical Fruit Congress, un appuntamento dedicato alla frutta tropicale ed unico in Europa.
Per capire meglio questo fenomeno in grande ascesa e per capirne meglio ripercussioni ed opportunità sull'agricoltura italiana la redazione di Plantgest ha chiesto ha Vittorio Farina, professore presso il dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell'Università di Palermo e Pietro Cuccio di Cupitur di rispondere ad alcune domande.
Al Macfrut 2018 il 1° Tropical Fruit Congress, un appuntamento dedicato alla frutta tropicale in Europa
"Se mango e avocado una volta costituivano una curiosità - spiega Farina - oggi sono presenti stabilmente sulla tavola degli italiani. I consumatori si sono modernizzati ed hanno affinato i loro gusti. Il mango viene scelto colorato, dolce, succoso e ricco di composti nutraceutici e l'avocado si presta a mille preparazioni gastronomiche".
Ma esiste una correlazione tra cambiamento climatico e la coltivazione di frutta tropicale in Sicilia?
"La frutticoltura tropicale, in realtà, esiste in Sicilia già dagli anni '80 ma solo nell'ultimo decennio si è assistito ad un incremento esponenziale delle superfici coltivate. Il cambiamento climatico se da un lato ha dato l'opportunità ai nostri agricoltori di coltivare tali fruttiferi, dall'altro può essere un limite: si pensi al verificarsi di fenomeni repentini ed intensi, come le bassissime temperature invernali, che seppur di breve durata sono in grado di provocare la morte delle giovani piante".
Che opportunità può essere allora per i produttori italiani, siciliani in primis?
"In realtà è una opportunità enorme, perchè la Sicilia è praticamente l'unica regione italiana ad avere aree pedoclimaticamente vocate. Tra l'altro, la vicinanza con in mercati europei permette di raccogliere un frutto 'ripe on tree', maturato all'albero, e praticamente 'ready to eat', pronto per il consumo. Occorre, però, implementare il sistema cooperativistico pensando ad un brand unico 'made in Sicily' fortemente riconoscibile. Così si può aumentare il potere contrattuale dei singoli agricoltori e limitare la concorrenza con la Spagna, unico vero concorrente oggi".
Frutti di avocado prodotti in Sicilia e venduti con il brand 'Sicilia Avocado'
Quali sono le principali caratteristiche del prodotto e quali le principali difficoltà per coltivarle?
"Le attività di ricerca che abbiamo condotto hanno evidenziato la possibilità di ottenere frutti di mango e avocado di qualità superiore rispetto ai frutti di importazione che vengono raccolti praticamente verdi e sono poi sottoposti a lunghi viaggi. Ne è prova il fatto che mango e avocado di Sicilia vanno praticamente a ruba sui mercati italiani ed europei. Bisogna, però, tenere conto che queste produzioni restano limitate ad areali strettamente vocati e che occorre attenersi a particolari cure colturali".
"Inizialmente mi sono allontanato dall'agricoltura, diventando architetto. Poi mi sono allontanato anche dalla mia terra, girando il mondo e conoscendo nuovi luoghi. Una volta arrivato alle Hawaii mi sono innamorato di quel luogo e di quella cultura. Li ho potuto conoscere la frutta tropicale ed ho potuto lavorare con tanti ricercatori e produttori, affinandone le mie conoscenze. All'inizio del 2000 ho deciso di tornare portandomi dietro queste conosvenze e la voglia di coltivare questi frutti in Sicilia. E così è stato.
La Cupitur Srl è la più grande produttrice di litchi in Italia: prossimo obiettivo l'Europa
Oggi la mia azienda produce 20mila kg di mango, 12mila kg di litchi e 10mila kg di avocado. In realtà la storia della frutta tropicale in Sicilia è abbastanza lunga. Non è giusto dire che sia legata esclusivamente al cambiamento climatico. La differenza di oggi, rispetto a ieri, è la presenza di un mercato. E questo aiuta molto per lo sviluppo della coltivazione e per l'aumento della sua fama.
Il nostro è un prodotto di grande qualità: ad esempio il mango viene raccolto a 18-25 Brix (già maturo sulla pianta) mentre negli altri Paesi lo raccolgono a 8° Brix (e quindi la maturazione avviene durante il viaggio nei container). E poi nel giro di poco tempo dalla raccolta viene trasportato sui banchi dei negozi per essere venduto.
Oggi il consumatore conosce questi frutti ed i suoi benefici e li vuole, anche a costo di pagare un pò di più. Senza dimenticare che coltivarli oggi è possibile a costi minori rispetto al passato.
Questo è un settore che se ben sfruttato può portare ai siciliani grande opportunità economica e posti di lavoro. Bisogna essere all'avanguardia e non rimanere legati all'epoca passata. Con questo però non voglio dire di abbandonare l'agrumicoltura, anzi è necessario trovare il giusto mix. Il nuovo imprenditore agricolo siciliano può puntare su entrambe le coltivazioni per tentare di fare reddito".
In particolare il mango, che già aveva chiuso il 2016 con un +10,6% a volume rispetto al 2015 ed un aumento delle famiglie acquirenti del 10,1%. Nel primo trimestre del 2017 la crescita è stata del 22,9% rispetto allo stesso periodo del 2016. Tutto questo ha indotto recentemente l'Istat ha modificare il paniere degli italiani: nel 2018 entrano l’avocado ed il mango. Il passo rappresenta una svolta importante e non banale. Anche per questo motivo il Macfrut 2018 (9-11 maggio 2018) ha deciso di svolgere al suo interno il 1° Tropical Fruit Congress, un appuntamento dedicato alla frutta tropicale ed unico in Europa.
Per capire meglio questo fenomeno in grande ascesa e per capirne meglio ripercussioni ed opportunità sull'agricoltura italiana la redazione di Plantgest ha chiesto ha Vittorio Farina, professore presso il dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dell'Università di Palermo e Pietro Cuccio di Cupitur di rispondere ad alcune domande.
Al Macfrut 2018 il 1° Tropical Fruit Congress, un appuntamento dedicato alla frutta tropicale in Europa
(Fonte foto: ©FreePhotos-Pixabay)
Il punto sulla frutta tropicale in Italia
Professor Farina perchè in Italia è cresciuto l'interesse per i frutti tropicale, così come testimoniato recentemente dall'Istat?"Se mango e avocado una volta costituivano una curiosità - spiega Farina - oggi sono presenti stabilmente sulla tavola degli italiani. I consumatori si sono modernizzati ed hanno affinato i loro gusti. Il mango viene scelto colorato, dolce, succoso e ricco di composti nutraceutici e l'avocado si presta a mille preparazioni gastronomiche".
Ma esiste una correlazione tra cambiamento climatico e la coltivazione di frutta tropicale in Sicilia?
"La frutticoltura tropicale, in realtà, esiste in Sicilia già dagli anni '80 ma solo nell'ultimo decennio si è assistito ad un incremento esponenziale delle superfici coltivate. Il cambiamento climatico se da un lato ha dato l'opportunità ai nostri agricoltori di coltivare tali fruttiferi, dall'altro può essere un limite: si pensi al verificarsi di fenomeni repentini ed intensi, come le bassissime temperature invernali, che seppur di breve durata sono in grado di provocare la morte delle giovani piante".
Che opportunità può essere allora per i produttori italiani, siciliani in primis?
"In realtà è una opportunità enorme, perchè la Sicilia è praticamente l'unica regione italiana ad avere aree pedoclimaticamente vocate. Tra l'altro, la vicinanza con in mercati europei permette di raccogliere un frutto 'ripe on tree', maturato all'albero, e praticamente 'ready to eat', pronto per il consumo. Occorre, però, implementare il sistema cooperativistico pensando ad un brand unico 'made in Sicily' fortemente riconoscibile. Così si può aumentare il potere contrattuale dei singoli agricoltori e limitare la concorrenza con la Spagna, unico vero concorrente oggi".
Frutti di avocado prodotti in Sicilia e venduti con il brand 'Sicilia Avocado'
(Fonte foto: ©www.siciliaavocado.it)
Quali sono le principali caratteristiche del prodotto e quali le principali difficoltà per coltivarle?
"Le attività di ricerca che abbiamo condotto hanno evidenziato la possibilità di ottenere frutti di mango e avocado di qualità superiore rispetto ai frutti di importazione che vengono raccolti praticamente verdi e sono poi sottoposti a lunghi viaggi. Ne è prova il fatto che mango e avocado di Sicilia vanno praticamente a ruba sui mercati italiani ed europei. Bisogna, però, tenere conto che queste produzioni restano limitate ad areali strettamente vocati e che occorre attenersi a particolari cure colturali".
Frutta tropicale in Sicilia, parola ad un produttore
Sono diversi i produttori che hanno intrapreso in Italia la coltivazione di questi frutti esotici. Tra loro c'è Pietro Cuccio, dell'azienda Cupitur. Nel 2002 decide di tornare in Italia dopo aver viaggiato e soggiornato per diverso tempo alle Hawaii. Qui conosce e coltiva alcuni frutti tropicali, grazie anche alla collaborazione con l'Università di Hilo (Hawaii- Big Island) e con Brian Paxton, un agronomo australiano."Inizialmente mi sono allontanato dall'agricoltura, diventando architetto. Poi mi sono allontanato anche dalla mia terra, girando il mondo e conoscendo nuovi luoghi. Una volta arrivato alle Hawaii mi sono innamorato di quel luogo e di quella cultura. Li ho potuto conoscere la frutta tropicale ed ho potuto lavorare con tanti ricercatori e produttori, affinandone le mie conoscenze. All'inizio del 2000 ho deciso di tornare portandomi dietro queste conosvenze e la voglia di coltivare questi frutti in Sicilia. E così è stato.
La Cupitur Srl è la più grande produttrice di litchi in Italia: prossimo obiettivo l'Europa
(Fonte foto: ©Greissdesign-Pixabay)
Oggi la mia azienda produce 20mila kg di mango, 12mila kg di litchi e 10mila kg di avocado. In realtà la storia della frutta tropicale in Sicilia è abbastanza lunga. Non è giusto dire che sia legata esclusivamente al cambiamento climatico. La differenza di oggi, rispetto a ieri, è la presenza di un mercato. E questo aiuta molto per lo sviluppo della coltivazione e per l'aumento della sua fama.
Il nostro è un prodotto di grande qualità: ad esempio il mango viene raccolto a 18-25 Brix (già maturo sulla pianta) mentre negli altri Paesi lo raccolgono a 8° Brix (e quindi la maturazione avviene durante il viaggio nei container). E poi nel giro di poco tempo dalla raccolta viene trasportato sui banchi dei negozi per essere venduto.
Oggi il consumatore conosce questi frutti ed i suoi benefici e li vuole, anche a costo di pagare un pò di più. Senza dimenticare che coltivarli oggi è possibile a costi minori rispetto al passato.
Questo è un settore che se ben sfruttato può portare ai siciliani grande opportunità economica e posti di lavoro. Bisogna essere all'avanguardia e non rimanere legati all'epoca passata. Con questo però non voglio dire di abbandonare l'agrumicoltura, anzi è necessario trovare il giusto mix. Il nuovo imprenditore agricolo siciliano può puntare su entrambe le coltivazioni per tentare di fare reddito".
Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata