2019
24
Reportage
Fragola, c'è il made in Italy per tutto l'anno
In Italia, grazie alle diverse aree produttive e tecniche di coltivazione, si può raccogliere fragola per tutto l'anno. E la qualità è sempre più al centro del progetto. Quali sono le principali varietà di fragola coltivate? Plantgest ha intervistato Gianluca Baruzzi del Crea di Forlì.
In Italia nel 2018 sono stati prodotti 1.516.635 quintali di fragola (tra pieno campo e coltura protetta) su una superficie di circa 4.171 ettari. E' quanto emerge dai dati Istat, su elaborazione della redazione di Plantgest. Nel 2008 gli ettari coltivati erano circa 6.049 e la produzione di 1.596.007 quintali. Nel mondo nel 2017, in base ai dati Faostat, sono state prodotte 9.223.815 tonnellate su una superficie 395.844 ettari. Il Paese leader è la Cina con 9.223.815 tonnellate su una superficie di 133.114 ettari. Seguono poi gli Usa con 1.449.280 tonnellate (su 21.327 ettari) e Messico con 658.436 tonnellate (su 13.850 ettari). L'Italia è al 14esimo posto con 125.335 tonnellate e 4.855 ettari, e quinto in Europa.
La produzione fragolicola made in Italy è caratterizzata da diversi areali produttivi, tutti con caratteristiche ambientali ed agronomiche diverse. Questo ha permesso di fatto una forte destagionalizzazione delle fragole prodotte in Italia che ha portato a 'spalmare' la produzione praticamente lungo tutto l'anno solare. Negli ambienti meridionali sono concentrati i quasi 2/3 della produzione nazionale, con un trend in crescita. In aumento anche la scelta della coltura protetta rispetto al pieno campo: al sud Italia l'uso delle protezioni, sia per proteggere che per anticipare la raccolta, ha raggiunto nel quasi la totalità degli impianti.
Per fare una panoramica delle diverse realtà produttive di fragole in Italia, e della scelta varietale, abbiamo intervistato Gianluca Baruzzi, ricercatore del Crea-Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura sede di Forlì.
La fragola della varietà Florida Fortuna*® è diffusa in Sicilia ed è distribuita in Italia dal Vivai F.lli Zanzi
(Fonte foto: Vivai F.lli Zanzi)
La varietà di fragola Sabrina* è molto diffusa in Campania ed è distribuita in Italia da Planitalia
(Fonte foto: ©Planitalia)
La varietà di fragola Sibilla* è una delle possibili scelte in Emilia-Romagna ed è distribuita in Italia da Geoplant e Salvi Vivai
(Fonte foto: ©Salvi Vivai)
La Valle Padana era nei primi anni '80 la princiaple area produttiva in Italia. Oggi la situazione è invece molto diversa: dai circa 2mila ettari si è arrivati a poco di più di 200 ettari della scorsa stagione. La coltivazione tradizionale del pieno campo è stata quasi totalmente sostituita dalla coltura protetta, con diverse forme strutturali. Le principali varietà coltivate sono Sibilla*, Clery*, Joly*, Brilla*, Roxana NF205*, Alba NF311* e Aprica*. Le piante di fragola usate sono le frigoconservate messe a dimora a fine luglio e le cime radicate messe a dimora a metà agosto. La raccolta è concentratta in 25-30 giorni tra aprile e maggio".
La varietà di fragola rifiorente Malga*, per areali del nord Italia, è distribuita da Geoplant
(Fonte foto: ©Vivai Geoplant)
In Trentino la tecnica principale è quella del 'fuori suolo'. Vengono utilizzate sia varietà unifere che varietà rifiorenti. Fra le varietà unifere c'è Elsanta. Le piante messe a dimora sono quelle del tipo frigoconservato 'ingrossate' (tipologia 'Tray Plant' o 'Waiting Bad') che vengono opportunamente preparate al fine di 'programmare' la produzione. Nelle medesime aree di coltivazione, sempre in coltura fuori suolo, si stanno affermando notevolmente le varietà rifiorenti Murano* e Portola* che consentono un flusso produttivo per tutta l'estate.
In Alto Adige la fragolicoltura è localizzata in diverse vallate, ma è particolarmente diffusa in Val Martello. La principale varietà unifera è Elsanta. L'impianto, in genere di durata triennale, viene eseguito con piante frigoconservate di elevate dimensioni (A+ o WB) che forniscono un primo ciclo di fruttificazione dopo circa 40-50 giorni dalla piantagione. Anche in queste zone alpine si stanno affermando gli impianti con varietà rifiorenti, soprattutto in coltura fuori suolo. Capofila varietale è Murano*".
La produzione fragolicola made in Italy è caratterizzata da diversi areali produttivi, tutti con caratteristiche ambientali ed agronomiche diverse. Questo ha permesso di fatto una forte destagionalizzazione delle fragole prodotte in Italia che ha portato a 'spalmare' la produzione praticamente lungo tutto l'anno solare. Negli ambienti meridionali sono concentrati i quasi 2/3 della produzione nazionale, con un trend in crescita. In aumento anche la scelta della coltura protetta rispetto al pieno campo: al sud Italia l'uso delle protezioni, sia per proteggere che per anticipare la raccolta, ha raggiunto nel quasi la totalità degli impianti.
Per fare una panoramica delle diverse realtà produttive di fragole in Italia, e della scelta varietale, abbiamo intervistato Gianluca Baruzzi, ricercatore del Crea-Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura sede di Forlì.
La fragola della varietà Florida Fortuna*® è diffusa in Sicilia ed è distribuita in Italia dal Vivai F.lli Zanzi
(Fonte foto: Vivai F.lli Zanzi)
Si parte dalla Sicilia
"L'inizio della produzione di fragole in Italia avviene in Sicilia - spiega Gianluca Baruzzi del Crea - all'inizio di dicembre. Le aree produttive sono la provincia di Marsala e Trapani. Qui la tecnica di coltivazione è il tunnel (messo in opera dal mese di ottobre) con piante 'cime radicate' messe a dimora tra la fine d'agosto ed i primi di settembre. La varietà principalmente coltivata è Florida Fortuna*®, dal basso fabbisogno in freddo: copre la quasi totalità della scelta varietale".Si passa alla Calabria
"Nell'areale di Lamezia Terme (CZ) si concentra quasi tutta la produzione calabrese - continua Baruzzi -. Il periodo di raccolta rispetto alla Sicilia è leggermente ritardato a causa sia delle condizioni climatiche meno favorevoli e sia all'uso delle piante fresche a radice nuda (che sono meno performanti nel periodo precoce rispetto alle più performanti piante cime radicate). L’affermazione della fragolicoltura in ambiente protetto ha consentito di sfruttare meglio le condizioni climatiche e gli effetti di eventi climatici sfavorevoli. Le principali varietà coltivate sono Sabrina*, Marisol, Camarosa, Kamila* e Florida Fortuna*®. Le piante vengono messe a dimora nella prima decade di ottobre. Negli utlimi anni sta crescendo anche una piccola produzione di fragola rifiorente (varietà Albion*) nell'altopiano della Sila con produzioni di qualità durante tutto il periodo estivo".La varietà di fragola Sabrina* è molto diffusa in Campania ed è distribuita in Italia da Planitalia
(Fonte foto: ©Planitalia)
C'è poi la Campania
"La Campania è la seconda regione italiana per produzione di fragola con oltre 900 ettari - prosegue Baruzzi -. Le due aree produttive sono la Piana del Sele e l'Agro-Aversano. In antrambi i casi la tecnica di coltivazione è la coltura protetta con l'ausilio di tunnel messi in opera circa un mese dopo la messa a dimora delle piante fresche a radice nuda, che avviene all'inizio di ottobre. In questo modo la raccolta può avvenire da gennaio fino a fine maggio. Le principali varietà sono Sabrina* e Melissa* (31% del totale)".Basilicata, leader in Italia
"La Basilicata è la regione italiana con la maggiore superficie coltivata con piante di fragola con poco meno di mille ettari. La principale varietà coltivata è Sabrosa* Candonga®, che identifica perfettamente la fragolicola lucana. Per l'impianto vengono unicamente usate piante fresche a radice nuda messe a dimora nella prima decade di ottobre. La raccolta è possibile da gennaio a fine maggio". Possono essere presenti piccole presenze d'impianti con altre varietà: Melissa*, Marisol e Florida Fortuna*®.La varietà di fragola Sibilla* è una delle possibili scelte in Emilia-Romagna ed è distribuita in Italia da Geoplant e Salvi Vivai
(Fonte foto: ©Salvi Vivai)
Ecco il Lazio e l'Emilia-Romagna
"Esiste anche una produzione nell'Agro-Pontino - dice Baruzzi -, in particolare nell'area di Terracina. La varietà coltivata è Favette. La tecnica di coltivazione principale è la coltura protetta con piante frigoconservate sia fresche che a radice nuda. Il periodo di maturazione va da marzo a maggio.La Valle Padana era nei primi anni '80 la princiaple area produttiva in Italia. Oggi la situazione è invece molto diversa: dai circa 2mila ettari si è arrivati a poco di più di 200 ettari della scorsa stagione. La coltivazione tradizionale del pieno campo è stata quasi totalmente sostituita dalla coltura protetta, con diverse forme strutturali. Le principali varietà coltivate sono Sibilla*, Clery*, Joly*, Brilla*, Roxana NF205*, Alba NF311* e Aprica*. Le piante di fragola usate sono le frigoconservate messe a dimora a fine luglio e le cime radicate messe a dimora a metà agosto. La raccolta è concentratta in 25-30 giorni tra aprile e maggio".
La produzione del Veneto
"Arriviamo alla produzione veneta, che oggi è leader del nord Italia. Qui la tecnica usata permette una prima produzione autunnale ed una seconda produzione primaverile, grazie all'uso di piante frigoconservate dalle elevate dimensioni (A+) messe a dimora nella seconda metà di agosto. Lo standard varietale classico (e unifero) è rappresentato da Aprica*, Garda*, Eva*, Antea*®. Si stanno diffondendo anche le varietà rifiorenti (Malga SG134* in particolare) che permettono di estendere la raccolta al periodo estivo".La varietà di fragola rifiorente Malga*, per areali del nord Italia, è distribuita da Geoplant
(Fonte foto: ©Vivai Geoplant)
Uno sguardo al nord Italia
"In Piemonte la principale area è quella del Cuneese - conclude Baruzzi -. Tra le cultivar unifere usate abbiamo Asia NF421*, Alba NF311* e Clery*, che di fatto ritardano di circa 2 settimane l’epoca di maturazione della Valle Padana. La tecnica di coltivazione è del tutto simile a quella dell'Emilia-Romagna. Nelle aree più montane del piemonte c'è la possibilità di usare varietà rifiorenti, facendo ricorso però a piante frigoconservate messe a dimora nel mese di aprile. In questo caso le varietà principali sono Portola* e San Andreas* e consentono un flusso produttivo costante per tutti i mesi estivi.In Trentino la tecnica principale è quella del 'fuori suolo'. Vengono utilizzate sia varietà unifere che varietà rifiorenti. Fra le varietà unifere c'è Elsanta. Le piante messe a dimora sono quelle del tipo frigoconservato 'ingrossate' (tipologia 'Tray Plant' o 'Waiting Bad') che vengono opportunamente preparate al fine di 'programmare' la produzione. Nelle medesime aree di coltivazione, sempre in coltura fuori suolo, si stanno affermando notevolmente le varietà rifiorenti Murano* e Portola* che consentono un flusso produttivo per tutta l'estate.
In Alto Adige la fragolicoltura è localizzata in diverse vallate, ma è particolarmente diffusa in Val Martello. La principale varietà unifera è Elsanta. L'impianto, in genere di durata triennale, viene eseguito con piante frigoconservate di elevate dimensioni (A+ o WB) che forniscono un primo ciclo di fruttificazione dopo circa 40-50 giorni dalla piantagione. Anche in queste zone alpine si stanno affermando gli impianti con varietà rifiorenti, soprattutto in coltura fuori suolo. Capofila varietale è Murano*".
Autore: Lorenzo Cricca
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