2019
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Che cos'è
Peperone, coltivazione sempre più al top
Questa pianta orticola è sempre più presente sulla tavola degli italiani. La sua coltivazione si sta specializzando sempre di più. Per capire il cambiamento del peperone abbiamo intervistato Giorgio Prosdocimi Gianquinto dell'Unibo e Vincenzo Mondello dell'Enza Zaden
Il peperone è un ortaggio molto apprezzato sia in Italia che in Europa. In base ad un'indagine di GFK-Growth from Knowledge del 2017 il peperone è al nono posto nella classifica degli ortaggi più consumati in Italia con circa 200mila tonnellate, mentre al primo posto si posiziona la patata con oltre 700mila tonnellate. A livello produttivo in Italia nel 2018 sono stati coltivati oltre 10mila ettari (8.293 ettari in pieno campo e 1.976 ettari in coltura protetta) per una produzione di circa 2.600.000 quintali (1.901.875 quintali in pieno campo e 789.757 in coltura protetta). I dati individuano un trend positivo per la coltivazione in pieno campo ed un trend negativo nella coltivazione in coltura protetta rispetto al 2017 (Fonte dati: Istat).
In questi ultimi anni il peperone ha vissuto un'elevata dinamicità, che gli ha permesso di adeguarsi sempre di più alle mutate esigenze del mercato e del consumatore di oggi. Lungo, mezzo lungo, tre quarti lungo. Oppure quadrato, corno, cornetto, ciliegia, friggitello e altri ancora. E poi dolci, piccanti, verdi, rossi, gialli, per coltura protetta o per pieno campo, da mercato fresco o da industria. Un crogiolo di elementi che hanno permesso a questa solanacea di ritrovare vigore.
"Sul piano tecnico - spiega Giorgio Prosdocimi Gianquinto, professore di orticoltura presso l'Università di Bologna - cresce l’attenzione per la sostenibilità generale delle produzioni e sulla scia di tale tendenza si possono osservare differenti orientamenti: l’aumento della coltivazione protetta rispetto al pieno campo per mitigare gli impatti negativi del cambiamento climatico o per sfuggire o limitare i danni prodotti da parassiti sempre più invasivi; la continua crescita tecnologica dei sistemi all'interno delle strutture protettive per una migliore gestione del clima dell’ambiente di coltivazione e, di conseguenza, delle fasi di sviluppo della coltura; un sempre maggiore interesse nei riguardi dei sistemi di coltivazione fuori suolo e delle tecniche d’innesto che permettono di superare le limitazioni imposte dal terreno.
Trainata dalla domanda di salubrità, cresce sia la produzione biologica sia l’integrata con l’obiettivo del residuo zero come testimoniato dalla sempre maggior diffusione di mezzi di difesa che fanno ricorso all’impiego di insetti od organismi ausiliari o antagonisti per il contenimento di agenti patogeni e parassiti".
Makko F1, 3/4 lungo rosso tipo lamuyo per coltivazioni in serra nel periodo autunno-invernale
(Fonte Foto: © Enza Zaden)
Incrementare le rese produttive è da sempre il fattore che ha guidato il miglioramento delle specie coltivate e che oggi più che mai rimane attuale per l’esigenza di aumentare la produzione di cibo, contenere i costi di produzione e migliorare l’efficienza dei processi di produzione. Dal punto di vista qualitativo si sta lavorando sugli aspetti nutrizionali (es. vitamina C) e organolettici (es. consistenza, colore) e, negli ultimi tempi, vi è una grande attenzione verso le tipologie di frutto quadrato di colore giallo, rosso e arancio e dimensioni ridotte, anche molto ridotte, con frutti molto piccoli tipo snack".
"La tecnologia - prosegue Prosdocimi Gianquinto - sta aiutando la coltivazione del peperone per fare scelte sempre più mirate. Resistenze genetiche, selezione di ibridi e di portinnesti più efficienti e tolleranti gli stress , miglioramento degli apprestamenti protettivi (film e materiali di copertura, illuminazione, controllo climatico), miglioramento dei sistemi di irrigazione e della nutrizione, adozione di sistemi di allevamento più efficienti per l’intercettazione della luce (es. allevamento a Y), difesa integrata, fuori suolo, rilevazione e gestione di diversi fattori della crescita e della fisiologia fino alla robotizzazione della raccolta sono solo alcuni esempi di come la tecnologia possa sostenere e aiutare la realizzazione di obiettivi di sostenibilità. Da non dimenticare poi tutto il mondo del post-raccolta e del packaging che ha un ruolo fondamentale nel preservare la qualità e la freschezza e contenere gli scarti. Anche il recupero di quelli che fino a ieri erano considerati scarti all’interno di nuove destinazioni d’uso rappresenta un contributo significativo alla crescita della sostenibilità".
Teseo F1, peperone corno di toro per coltivazioni in serra, tunnel e pieno campo
(Fonte foto: © Enza Zaden)
Da un punto di vista varietale i parametri su cui si sta lavorando con maggiore insistenza sono la riduzione della pezzatura, l'aumento della qualità organolettica, l'incremento della shelf-life. Il breeding inoltre sta lavorando verso la selezione di varietà tolleranti alle principali avversità per il peperone: in particolare nematodi galligeni del genere Meloidogyne, Phytophthora capsici e Oidio (Leveillula taurica). Enza Zaden è detentore del marchio Tribelli® (tipi snack, rosso, arancio e giallo) e Cornelio® (tipi corno, rosso e giallo di grande versatilità in esclusiva a Valfrutta Fresco Spa). Inoltre nello slot autunno-precoce in serra nei tipi lamuyo proponiamo Makko F1 e nel corno di toro rosso siamo leader con Teseo F1 per coltivazioni tutto l’anno".
"Nel futuro prossimo - conclude Mondello - dobbiamo aspettarci una maggiore specializzazione nella produzione ed un affinamento ulteriore nell’utilizzazione delle tecniche di produzione (dall’uso di insetti utili all’impiego di varietà tolleranti), al fine di avere un prodotto più buono e salubre".
In questi ultimi anni il peperone ha vissuto un'elevata dinamicità, che gli ha permesso di adeguarsi sempre di più alle mutate esigenze del mercato e del consumatore di oggi. Lungo, mezzo lungo, tre quarti lungo. Oppure quadrato, corno, cornetto, ciliegia, friggitello e altri ancora. E poi dolci, piccanti, verdi, rossi, gialli, per coltura protetta o per pieno campo, da mercato fresco o da industria. Un crogiolo di elementi che hanno permesso a questa solanacea di ritrovare vigore.
Peperone, le principali novità tecniche
Da un punto di vista agronomico il peperone richiede alcuni accorgimenti per essere coltivato al meglio. Ad esempio preferisce un terreno profondo, equilibrato, con una limitata quantità di argilla e permeabile per limitare i ristagni idrici. Il pH ottimale è compreso tra 6,5 e 7,2. Inoltre è una specie molto sensibile al freddo ed alla carenza di luminosità. In queste condizioni di criticità ambientale la pianta si ferma, per poi riprendere con gradualità man mano che le condizioni climatiche migliorano. Proprio per sopperire a queste difficoltà, ed a tante altre, i ricercatori ed i tecnici hanno lavorato per mettere a punto modalità di coltivazione, nuove varietà e tecnologie utili per produrre al meglio e per un minor sfruttamento delle risorse."Sul piano tecnico - spiega Giorgio Prosdocimi Gianquinto, professore di orticoltura presso l'Università di Bologna - cresce l’attenzione per la sostenibilità generale delle produzioni e sulla scia di tale tendenza si possono osservare differenti orientamenti: l’aumento della coltivazione protetta rispetto al pieno campo per mitigare gli impatti negativi del cambiamento climatico o per sfuggire o limitare i danni prodotti da parassiti sempre più invasivi; la continua crescita tecnologica dei sistemi all'interno delle strutture protettive per una migliore gestione del clima dell’ambiente di coltivazione e, di conseguenza, delle fasi di sviluppo della coltura; un sempre maggiore interesse nei riguardi dei sistemi di coltivazione fuori suolo e delle tecniche d’innesto che permettono di superare le limitazioni imposte dal terreno.
Trainata dalla domanda di salubrità, cresce sia la produzione biologica sia l’integrata con l’obiettivo del residuo zero come testimoniato dalla sempre maggior diffusione di mezzi di difesa che fanno ricorso all’impiego di insetti od organismi ausiliari o antagonisti per il contenimento di agenti patogeni e parassiti".
Makko F1, 3/4 lungo rosso tipo lamuyo per coltivazioni in serra nel periodo autunno-invernale
(Fonte Foto: © Enza Zaden)
Uno sguardo all'innovazione varietale
Anche la produzione di nuove varietà di peperone è stata fondamentale per fornire produzioni di alta qualità, con ridotto fabbisogno energetico ed a basso impatto ambientale. "Sul piano varietale - continua Prosdocimi Gianquinto - le novità continuano ad essere costituite con costanza, spinte dalle esigenze del mondo produttivo da un lato e della commercializzazione e consumo dall’altro. La resa produttiva, gli aspetti qualitativi del prodotto e le resistenze/tolleranze ai principali parassiti e patogeni sono anche per il peperone, come per gran parte delle specie ortive, i settori chiave del miglioramento genetico.Incrementare le rese produttive è da sempre il fattore che ha guidato il miglioramento delle specie coltivate e che oggi più che mai rimane attuale per l’esigenza di aumentare la produzione di cibo, contenere i costi di produzione e migliorare l’efficienza dei processi di produzione. Dal punto di vista qualitativo si sta lavorando sugli aspetti nutrizionali (es. vitamina C) e organolettici (es. consistenza, colore) e, negli ultimi tempi, vi è una grande attenzione verso le tipologie di frutto quadrato di colore giallo, rosso e arancio e dimensioni ridotte, anche molto ridotte, con frutti molto piccoli tipo snack".
Peperone e tecnologia, l'unione fa la forza
La tecnologia e lo sviluppo digitale sono elementi che migliorano la competitività del settore agricolo ed agroalimentare garantendo più qualità ai prodotti, ottimizzazione delle filiere, un aiuto alle sfide della crescita alimentare globale e della sostenibilità ambientale ed economica."La tecnologia - prosegue Prosdocimi Gianquinto - sta aiutando la coltivazione del peperone per fare scelte sempre più mirate. Resistenze genetiche, selezione di ibridi e di portinnesti più efficienti e tolleranti gli stress , miglioramento degli apprestamenti protettivi (film e materiali di copertura, illuminazione, controllo climatico), miglioramento dei sistemi di irrigazione e della nutrizione, adozione di sistemi di allevamento più efficienti per l’intercettazione della luce (es. allevamento a Y), difesa integrata, fuori suolo, rilevazione e gestione di diversi fattori della crescita e della fisiologia fino alla robotizzazione della raccolta sono solo alcuni esempi di come la tecnologia possa sostenere e aiutare la realizzazione di obiettivi di sostenibilità. Da non dimenticare poi tutto il mondo del post-raccolta e del packaging che ha un ruolo fondamentale nel preservare la qualità e la freschezza e contenere gli scarti. Anche il recupero di quelli che fino a ieri erano considerati scarti all’interno di nuove destinazioni d’uso rappresenta un contributo significativo alla crescita della sostenibilità".
Teseo F1, peperone corno di toro per coltivazioni in serra, tunnel e pieno campo
(Fonte foto: © Enza Zaden)
Il peperone secondo Enza Zaden
"Per Enza Zaden - spiega Vincenzo Mondello, tecnico e commerciale di Enza Zaden - il peperone rappresenta un'importante referenza. Diverse sono le varietà che proponiamo ai nostri clienti e che abbiamo inserito a catalogo. In questi anni il peperone ha cambiato il proprio aspetto e le proprie necessità, rendendo necessario un cambio d'approccio agronomico. Una delle novità tecniche più interessanti sul peperone in generale, e soprattutto in coltivazione protetta, è la lotta integrata tramite il lancio di insetti antagonisti per il controllo delle popolazioni d'insetti dannosi al fine di poter ridurre l’uso di prodotti chimici.Da un punto di vista varietale i parametri su cui si sta lavorando con maggiore insistenza sono la riduzione della pezzatura, l'aumento della qualità organolettica, l'incremento della shelf-life. Il breeding inoltre sta lavorando verso la selezione di varietà tolleranti alle principali avversità per il peperone: in particolare nematodi galligeni del genere Meloidogyne, Phytophthora capsici e Oidio (Leveillula taurica). Enza Zaden è detentore del marchio Tribelli® (tipi snack, rosso, arancio e giallo) e Cornelio® (tipi corno, rosso e giallo di grande versatilità in esclusiva a Valfrutta Fresco Spa). Inoltre nello slot autunno-precoce in serra nei tipi lamuyo proponiamo Makko F1 e nel corno di toro rosso siamo leader con Teseo F1 per coltivazioni tutto l’anno".
Peperone, uno sguardo al futuro
"Per il futuro - conclude Prosdocimi Gianquinto - vedo: presenza di varietà meglio performanti in termini di resa e qualità; maggiore diversificazione per destinazione d’uso; miglioramento delle resistenze genetiche nei confronti dei principali patogeni e fitofagi, con impatto positivo sulla sanità delle produzioni; mgliore tolleranza agli stress abiotici; incremento della specializzazione produttiva e delle tecnologie applicate alla produzione, a partire dalle tecnologia nelle serre che vedranno sempre più l’impiego di sistemi di supporto alla decisione (SSD) dell'imprenditore e l'inserimento dei primi robot per la raccolta meccanica"."Nel futuro prossimo - conclude Mondello - dobbiamo aspettarci una maggiore specializzazione nella produzione ed un affinamento ulteriore nell’utilizzazione delle tecniche di produzione (dall’uso di insetti utili all’impiego di varietà tolleranti), al fine di avere un prodotto più buono e salubre".
Autore: Lorenzo Cricca
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