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Sputacchina dell'olivo, difendiamoci

Il Philaenus spumarius o sputacchina media dell'olivo rappresenta il principale insetto vettore dello Xylella fastidiosa, agente patogeno del CoDiRO sull'olivo. Ma come possiamo limitarne lo sviluppo? Quali sono le tecniche per combatterlo e circoscrivere la diffusione della Xylella?

Sputacchina dell'olivo, difendiamoci - Plantgest news sulle varietà di piante

Adulto di Philaenus spumarius o sputacchina media dell'olivo

Fonte immagine: © CNO-Consorzio Nazionale degli olivicoltori

Il batterio Xylella fastidiosa, agente patogeno del CoDiRO-Complesso del disseccamento rapido dell'olivo, ha pesantemente colpito il settore olivicolo-oleario della Puglia e dell'Italia tutta. Sin dal suo manifestarsi, nel 2013, sono state progressivamente messe in atto delle misure fitosanitarie e degli interventi finanziari destinati a contrastarlo ed a sostenere gli imprenditori del settore e dei territori interessati. Guarda sul sito della Camera dei Deputati il documento dell'11 giugno 2020 che aggiorna sulla situazione Xylella fastidiosa in Italia.

Diamo qualche dato del fenomeno, in base a quanto pubblicato da Coldiretti Puglia ad aprile 2020 - sulla base dello studio della prestigiosa rivista americana Pnas (Atti dell'Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d’America): si stima che Xylella potrebbe costare circa 20 miliardi di euro nei prossimi anni in Europa; che in Puglia in 6 anni il danno stimato ha già superato 1,6 miliardi in euro e che potrebbe arrivare in un paio di anni a 5,2 miliardi di euro; che le piante compromesse in Puglia al 2019 sono oltre 20 milioni.

Il batterio non è sporigeno ma si trasmette attraverso insetti vettori. Tra tutti il principale è la Philaenus spumarius (da studi del Prof. Donato Boscia del Cnr di Bari), nota come sputacchina (Ordine Rincoti e famiglia Aphrophoridae), che si nutre della linfa presente nei vasi linfatici delle piante succhiandola grazie ad un apparato boccale pungente e succhiatore. Il batterio presente nella pianta infetta si trasmette all'insetto e viene conservato per tutta la sua vita nell'apparato digerente. Nel momento in cui raggiungerà una nuova pianta per nutrirsi immetterà involontariamente il batterio all'interno dello xilema, diffondendo di fatto la malattia.

"L'ipotesi più probabile è che la Xylella sia arrivata in Italia attraverso una pianta già infetta - ha spiegato il prof. Donato Boscia in alcune interviste -. Dai nostri studi crediamo che nella zona di Gallipoli, dove nel 2010 si è verificato il primo focolaio del batterio, sia arrivato all'interrno di una pianta ornamentale importata dall'estero, in particolare dall'Olanda. Analizzando il Dna di una pianta malata di caffè presente in un vivaio olandese è stato possibile ricondurre l'infezione ad un ceppo endemico del Costa Rica, un grande esportatore di piante ornamentali (come l'oleandro): 43 milioni nel solo 2012. Ulteriori indagini hanno poi permesso di datare l'infezione (il primo caso nel 2010) e il 'paziente zero', un oleandro di provenienza olandese e d'origine costaricana".

 
Sintomi di Codiro su olivo dati dal batterio Xylella fastidiosa
Sintomi di Codiro su olivo dati dal batterio Xylella fastidiosa
(Fonte foto: © Donato Boscia del Cnr Bari, Franco Nigro dell'Uniba e Antonio Guario della Regione Puglia - foto tratta da sito web Eppo)
 

Il ciclo biologico della Sputacchina

Per combattere al meglio è necessario conoscere. E lo studio del ciclo biologico è importante. Il Philaenus spumarius in Puglia compie un ciclo all'anno, a differenza di quello che avviene in altri areali. Si inizia con la comparsa delle forme giovanili tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo. Le piante ospiti in questo caso sono piante erbacee appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, Fabiaceae e Apiaceae che crescono spontanee in natura o che vengono coltivate. Gli adulti compaiono poi tra la fine di aprile e l'inizio di maggio. Essendo molto mobili si spostano su vari arbusti selvatici e su alcune piante arboree (tra cui anche l'olivo), essendo anche  un insetto polifago. Questa fase dura fino all'autunno, per poi far ritorno sulla vegetazione erbacea per ovodeporre e completare il ciclo. Sverna infine come uovo sui residui vegetali.  
Per avere informazioni sull'andamento del monitoraggio della sputacchina puoi guardare il sito della Regione Puglia sull'emergenza Xylella, aggiornato di anno in anno.
Il monitoraggio è mirato alla valutazione della densità di popolazione ed al rilievo dei vari stadi di sviluppo del ciclo biologico degli insetti vettori di Xylella fastidiosa, al fine di fornire indicazioni utili sulla tempistica di esecuzione degli interventi per il controllo delle forme giovanili e degli adulti.
 

Come difendersi?

In primis guardiamo le misure agronomiche: gestione del suolo e potatura. Per gestione del suolo s'intende lavorazioni superficiali del terreno che permettono di ridurre, nel periodo primaverile, la popolazione dell’insetto vettore negli stadi giovanili (poco mobili e prive di batterio) e di liberare il terreno da specie infestanti che potrebbero essere piante ospiti del batterio. La lotta al vettore con mezzi meccanici è obbligatoria nella zona cuscinetto e nell’area di 20 chilometri della zona infetta in cui si attuano le misure di contenimento. Poi c'è anche la potatura, che serve a ridurre le occasioni d'infezione sottraendo all’insetto vettore i rami più teneri ed anche ad ottimizzare l'uso degli agrofarmaci. Gli scarti di potatura vanno trinciati o bruciati sul posto, per evitare di trasportare insetti adulti potenzialmente infetti fuori dall’area d’intervento.
Un'altra azione d'intervento è data dall'utilizzo degli insetticidi, da effettuare con sostanze attive registrate su olivo contro Philaenus spumarius: acetamiprid, deltametrina, fosmet e olio essenziale di arancio dolce (adatto all'agricoltura biologica).
I dati sono riferiti alla data del 24 luglio 2020 cercando su Fitogest.com nel 'Cerca una soluzione' per Olivo e per Sputacchina media (Philaenus spumarius).
Guarda anche le modalità d'uso nelle varie zone di contenimento e di cuscinetto sul sito web istituzionale www.emergenzaxylella.it.
La Decisione della Commissione europea 789/2015 e s.m.i. prevede misure fitosanitarie obbligatorie per il controllo dei vettori, nell'ambito di una strategia di contenimento della diffusione del batterio.
 

Piante resistenti a Xylella

Oggi, dopo anni di studi e di ricerca, sono state individuate delle varietà di olivo che presentano una naturale tolleranza a questo pericoloso batterio. Gli esiti di alcune ricerche condotte dal Cnr e dallo staff del prof. Boscia hanno rivelato che della ricerca hanno inoltre rivelato che Frantoio, Leccino e Fs-17* (o Favolosa) mostrano sintomi attenuati o leggeri (le ultime due sintomi molto leggeri). Di contro però ci sono varietà che sono risultate estremamente suscittebili a Xylella. La cultivar Coratina infatti, ampiamente diffusa in Puglia, è molto suscettibile al batterio, è cioè incapace di resistere all’attacco del patogeno. Stessa sorte per Kalamata. Guarda sul canale Youtube di Infoxylella la presentazione del prof. Donato Boscia durante la seconda conferenza europea sulla Xylella fastidiosa, tenutasi ad Ajaccio in Corsica dal 29 al 30 ottobre 2019. Guarda anche sul sito dell'Efsa per avere ulteriori informazioni sulla conferenza.

Autore: Lorenzo Cricca
© Plantgest - riproduzione riservata

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