Come fare per…
Come difendersi dall'oidio del cetriolo
Il Mal bianco o Oidio è la malattia fungina più pericolosa per le Cucurbitaceae. Oggi per difendersi si possono usare agrofarmaci e varietà resistenti.
Se prendiamo in considerazione le Cucurbitaceae (melone, cetriolo e zucchino in particolare) e guardiamo le condizioni ambientali e colturali italiane il Mal bianco o Oidio costituisce la malattia fungina più importante e aggressiva. Se si sceglie di coltivare queste piante bisogna tenere in considerazione questa malattia e la possibilità di difendersi dalla stessa. I suoi agenti responsabili sono il Sphaerotheca fuliginea (oggi Podosphaera xanthii) e l'Erysiphe cichoracearum (oggi Golovinomyces cichoracearum). Per maggiori informazioni sull'Oidio delle Cucurbitacee guarda su Fitogest.it: se sei già registrato (puoi usare le stesse credenziali di Plantgest.com e del Network di Image Line) guarda anche gli agrofarmaci che puoi usare sulle varie piante.
Focalizziamoci sul cetriolo, orticola simbolo della cucina estiva. Oggi il rapporto tra questa coltura e la malattia è particolarmente forte in quanto il cetriolo è oggetto di grande attenzione da parte delle aziende grazie al crescente interessante da un punto di vista strategico e di prospettiva. Negli ultimi anni il trend produttivo è stato negativo ma dal punto di vista dei consumi e del mercato c'è stato uno sviluppo. Così è iniziato un processo di rilancio grazie all'innovazione tecnica e varietale. Nel 2021 in Italia sono stati coltivati 1.827,75 ettari, tra pieno campo e serra, per una produzione di 622.517 quintali. La leadership rimane della regione Puglia con 736 ettari, seguita dalla Sicilia con 319 ettari. Le tipologie di cetriolo che oggi sono più diffuse sono il lungo olandese (quella liscia prevalentemente consumata in Europa) e lo slicer partenocarpico (quella spinosa maggiormente diffusa in Italia).
I sintomi
Guardiamo perché il Mal bianco o Oidio rappresenta una patologia così strategica e d'impatto per la coltivazione del cetriolo e dello zucchino. L'agente patogeno durante il periodo più freddo rimane in letargo nello strato superiore del suolo e in alcune piante erbacee spontanee. Con l'arrivo della primavera e delle migliori condizioni climatiche si sveglia e le spore, trasportate dal vento e dalle gocce di pioggia leggera (quella troppo pesante ha un effetto negativo), raggiungono poi le foglie inferiori della pianta del cetriolo iniziando l’infezione. I principali sintomi dell’Oidio sono a carico degli organi vegetativi della pianta: foglie, fusti e piccioli. E' però sulle foglie dove si sviluppa in modo consistente evidenziando dapprima piccole macchie polverulenti sulla pagina inferiore. Col tempo crescono passando anche alla pagina superiore, per diventare grosse macchie bianche che confluiscono tra loro per ricoprire l'intera superficie fogliare o intere porzioni vegetali. Se la malattia non viene fermata può espandersi a tutta la pianta fino a raggiungere, in casi molto gravi, anche i cetrioli che iniziano a marcire. In altre situazioni la pianta pur non manifestando sintomi particolarmente evidenti può ingiallire per eventualmente disseccare. In entrambi casi, direttamente o indirettamente, l’Oidio può portare ad una riduzione della produzione e della qualità dei frutti comportando un danno commerciale più o meno grave.
Le tipiche macchine bianche, sintomo di Oidio o Mal bianco su foglia di cetriolo
(Fonte foto: © Basf Agro)
L’ambiente di diffusione
L’ambiente dove le piante vengono coltivate può rappresentare un elemento d’influenza rispetto alla comparsa e allo sviluppo della malattia. Le piogge ostacolano la diffusione dell’Oidio mentre viene favorita dall’elevata umidità relativa (optimum intorno al 70%) accompagnata da temperature di 26 °C circa (a meno di 10 ed a più di 35 °C l’infezione si blocca). Nelle coltivazioni di pieno campo giugno è il mese più critico per l’inoculo del fungo con agosto e settembre che rappresentano i mesi in cui si registra la massima diffusione. In serra, invece, le infezioni sono più precoci (già ad aprile si possono manifestare sintomi) e le alte temperature diurne frenano l’intensità e la progressione della malattia. Un altro elemento che influenza positivamente l'infezione è l'alta densità di piante coltivate (più è alta e più è facile lo sviluppo), poiché si creano condizioni di elevata umidità e temperatura prodotte dalla vicinanza tra le piante.
La difesa chimica
Fino ad oggi il modo migliore per difendersi da questa malattia è stata la lotta chimica mediante l’impiego di prodotti anti-oidici chimici o biologici, ricordandosi di alternare prodotti con differente meccanismo d’azione. La lotta deve essere avviata in modo tempestivo quando compaiono i primi centri d'infezione e proseguita con cadenze e tempi rapportati alla persistenza dei fungicidi impiegati ed all’epoca di raccolta del prodotto. Guarda su Fitogest le sostanze attive e i prodotti commerciali che sono utilizzabili su Oidio delle Cucurbitacee e su cetriolo. "Il Mal bianco - spiega Syngenta in una nota - rappresenta una delle principali patologie nei confronti delle Cucurbitaceae e per aiutare gli agricoltori abbiamo sviluppato negli anni diverse soluzioni. In primis c'è stato il Penconazolo: la nostra principale proposta è stata la gamma Topas®. Recentemente il nostro catalogo si è arricchito con Cidely® Top, il nuovo fungicida per il controllo dell'oidio e di altre numerose malattie delle colture orticole a base di due sostanze attive a diverso meccanismo di azione: il Difenoconazolo per un'azione preventiva e curativa e il Cyflufenamid per un'ulteriore azione preventiva. Oggi la nostra attività di ricerca ha permesso di realizzare un nuovo modo per difendersi grazie a Taegro®, la nostra soluzione a base di Bacillus amyloliquefaciens ceppo FZB24. Grazie alla sua origine biologica, i bassi dosaggi e il ridotto intervallo di sicurezza di sole 4 ore è la soluzione ideale per l’inserimento nei programmi di difesa non solo biologici, bensì anche di difesa integrata".
Ecco la varietà Clochard* di Meridiem Seeds, con frutto partenocarpico e spinoso
(Fonte foto: © Meridiem Seeds)
Le varietà resistenti
Uno dei parametri su cui si è concentrato il miglioramento genetico è stato l'ampliamento del set di resistenze biotiche (sono già disponibili numerosi ibridi resistenti a Cysdv) e abiotiche (per meglio adattarsi alle conseguenze del cambiamento climatico). La resistenza delle varietà all'Oidio, una di questa malattie biotiche, diventa così strategica permettendo di ottenere benefici a tutti i livelli: un risparmio sui trattamenti (per numero e costo), meno sostanze chimiche che vengono rilasciate nell'ambiente, si evita la comparsa di resistenza nel fungo, migliore capacità di conservazione del colore verde scuro brillante durante tutta la fase del post-raccolta, creazione di varietà 'bitter-free' che non tendono a produrre frutti amari quando la pianta risulta svilupparsi in condizioni di stress. "Una delle priorità di Meridiem Seeds nel miglioramento genetico del cetriolo - spiega Alessandro Campana - è l'ottenimento di varietà resistenti all'Odio (Podosphaera xanthii). Proprio da qui deriva, infatti, il successo che stiamo ottenendo con la varietà Clochard*. Si tratta di un ibrido partenocarpico, raccomandato per coltivazioni estive in tutte le aree geografiche. Le sue peculiarità, oltre alla sopracitata resistenza, sono la grande capacità produttiva e la facilità di gestione della pianta".
Autore: Lorenzo Cricca
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