PUBBLICATO IL PRIMO NUMERO DI CROPBIOTECH UPDATE IN ITALIANO

A cura dell'Isaaa (International service for the acquisition of agri-biotech applications)

Tra i numerosi e interessanti articoli, che toccano i problemi di ogni parte del mondo, ne abbiamo scelto uno che in questo momento ci tocca molto da vicino: gli Ogm

PUBBLICATO IL PRIMO NUMERO DI CROPBIOTECH UPDATE IN ITALIANO - Plantgest news sulle varietà di piante

L'Isaaa (International service for the acquisition of agri-biotech applications) ha pubblicato il primo numero di CropBiotech Update in italiano, la newsletter settimanale gratuita sul settore delle agrobiotecnologie.

L'obiettivo è quello di raggiungere un pubblico più vasto possibile e fornire informazioni e aggiornamenti sul settore delle agrobiotecnologie a livello mondiale.

Numerosi gli argomenti trattati in questo primo numero. Noi ci concentreremo su uno in particolare, anche in considerazione dell'interesse che riveste. Si tratta del "Primo studio europeo sulla coesistenza con gli Ogm".

Di recente, l'Institute for Research on Agronomic Techniques (IRTA) di Lleida, Catalogna, Spagna, ha presentato il primo studio europeo sulla coesistenza con le piante modificate geneticamente.

I dati sono basati sui risultati sperimentali ottenuti nel 2003 in prove condotte in campo sul mais-Bt nei pressi di Invars d'Urgell.
In queste prove i ricercatori hanno esaminato le interazioni tra il

mais-Bt della varietà "Compa CB" (Bt-176) e il mais della varietà isogenica convenzionale "Brasco".

I risultati hanno dimostrato che una distanza di 25 metri tra i campi destinati a colture GM e non GM era sufficiente per garantire  il contenimento del transgene nel mais non-GM a livelli inferiori della soglia di etichettatura dello 0,9% prevista dalla Commissione Europea.
Tuttavia, questa distanza di sicurezza viene raccomandata solo per superfici superiori a un ettaro.

Nei campi più piccoli e nelle zone in cui le colture GM sono direttamente adiacenti alle colture convenzionali, la soglia per l'etichettatura Ce veniva superata, soprattutto sottovento. Il fenomeno è stato osservato in strisce di larghezza fino a 10 metri tra campi di mais GM e non-GM.

Questo effetto è notevolmente ridotto nei campi di estensione superiore a un ettaro. Il rimescolamento del polline di mais proveniente dai margini del campo e da piante più lontane dalle colture GM - che il polline pesante del mais non era in grado di raggiungere neppure in presenza di vento forte - è stata ritenuta responsabile di questa diluizione.

L'articolo completo è stato pubblicato su European Biotechnology Science & Industry News, 3(4), (2004) e può essere scaricato all'indirizzo http://www.biocom.de/english/ebn-index.htm.

 

Per ulteriori informazioni: knowledge.center@isaaa.org

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