Nocciolo e gelate primaverili, l'importanza delle cultivar tardive
L'utilizzo di varietà a fioritura e germogliazione posticipata può essere un vantaggio per i produttori. Ne è un esempio la nocciola Tonda Francescana® che assicura una produzione elevata nelle zone corilicole di fondo valle soggette a ritorni di freddo primaverili
Sono ormai passati i "giorni della merla" e anche in questo periodo, come negli anni precedenti, è mancato l'abituale freddo invernale. Le temperature miti dell'inverno 2023-2024 hanno influito non poco sull'anticipo della fioritura dei noccioli. Nel Centro Italia già durante la seconda decade di gennaio alcune cultivar più precoci, come la Tonda di Giffoni, presentavano gli amenti ben allungati e i fiori femminili già aperti.
Fiori femminili aperti della varietà Giffoni
(Fonte: Studio di consulenza "ProVerde")
Non è possibile avanzare ipotesi in merito ai possibili rischi di un tale anticipo di fioritura, non potendo prevedere l'andamento climatico di questo mese di febbraio e dei primi mesi successivi. Soltanto se assistiti dalla fortuna e dall'assenza di ritorni di freddo ci si può attendere una buona riuscita dell'allegagione anche nelle varietà a fioritura precoce.
Purtroppo come ci hanno insegnato gli anni più recenti dopo alcuni mesi invernali con clima mite non sono mancate le gelate, anche tardive, che hanno giocato un ruolo determinante nel ridurre drasticamente la media delle raccolte attese. Il rischio è sicuramente più elevato per i noccioleti di fondo valle, dove l'effetto delle nebbie persistenti e dell'inversione termica si fa sentire almeno fintanto che il sole resta basso all'orizzonte e non è in grado di riscaldare il terreno.
Fiori maschili su cultivar impollinatrice a fine gennaio
(Fonte: Studio di consulenza "ProVerde")
Prendendo come riferimento l'Umbria, Regione dove il nocciolo è coltivato su oltre 1.000 ettari, il rischio dei ricorsi di freddo fuori stagione è già ben conosciuto nelle piantagioni più datate notoriamente presenti da secoli lungo la Valle del Tevere, in alcune delle Valli del Ternano e soprattutto nella Valle Umbra dove è nota l'antica tradizione corilicola della città di Bevagna (Pg).
La Tonda Francescana®
Per questo ancora prima degli anni 2000 l'Università degli Studi di Perugia (Unipg), in particolare con il professore Agostino Tombesi, aveva portato a compimento una serie di incroci per ottenere delle nuove varietà che presentassero fioritura e germogliazione tardiva pur mantenendo integre, o meglio accrescessero, le qualità organolettiche e di attitudine industriale rispetto alle migliori cultivar italiane.
La scelta della selezione ricadde fin da subito sulla varietà oggi conosciuta con il nome di Tonda Francescana® (codice Unipg F6P200), testata per oltre 30 anni in diverse località dell'Umbria e in altre zone corilicole caratterizzate da clima particolarmente rigido.
Le caratteristiche di questa cultivar sono soprattutto la fioritura tardiva, la germogliazione medio-tardiva e la presenza di internodi molto ravvicinati che incidono positivamente sul numero dei fiori femminili, e di conseguenza sull'aumento della produzione di nocciole. Nonostante l'attuale inverno sia stato particolarmente mite, nel tratto umbro della Valle del Tevere ad oggi la fioritura della nuova cultivar non è ancora iniziata.
Tonda Francescana® a fine gennaio
(Fonte: Studio di consulenza "ProVerde")
La Tonda Francescana® è ormai presente in tutta la Penisola e in altri areali del mondo, dal Sud America all'Est Europa, senza aver mai manifestato problemi legati al clima. Sono quindi diversi i vantaggi nel disporre di una cultivar che consenta agli agricoltori di non doversi preoccupare per le conseguenze che il freddo potrebbe avere sul loro raccolto.
A cura dell'agrotecnico Moreno Moraldi, Studio di consulenza "ProVerde"