Viticoltura, tecnici e aziende fanno il punto a Vigna & Olivo 2025

Il 12 marzo scorso si è tenuta la tredicesima edizione di Vigna & Olivo. L'evento, incentrato sulla coltura della vite, ha visto la partecipazione di docenti universitari, che hanno affrontato il tema del miglioramento genetico e dell'irrigazione, e di numerose aziende che hanno illustrato l'offerta in termini di agrofarmaci e prodotti per la nutrizione

Viticoltura, tecnici e aziende fanno il punto a Vigna & Olivo 2025 - Plantgest news sulle varietà di piante

L'evento di Vigna & Olivo 2025 dedicato alla vite è stato molto partecipato (Foto di archivio)

Fonte immagine: © ItalianFoodProd - Adobe Stock

La 13esima edizione di Vigna & Olivo , di cui AgroNotizie® è mediapartner, ha suscitato, come sempre, molto interesse da parte degli agricoltori pugliesi, ma anche dal resto d'Italia. L'appuntamento del 12 marzo 2025, dedicato alla vite, ha visto la partecipazione di accademici e rappresentanti delle aziende produttrici di mezzi tecnici. Durante il webinar si sono affrontati temi legati alla genetica, alla gestione dell'acqua e all'innovazione tecnologica per una produzione sempre più sostenibile.

 

La giornata ha visto la presenza di due docenti dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Cinzia Montemurro ha parlato degli sforzi fatti per rendere le viti resistenti ai patogeni attraverso il miglioramento genetico, mentre Giuseppe Lopriore ha esposto le tecnologie oggi disponibili per una gestione più accorta dell'acqua in vigneto. Infine, Simone Kartsiotis, di Agrobit, ha illustrato come il digitale può rendere più efficiente il lavoro del viticoltore.

 

Il contributo della genetica alla viticoltura del futuro

La professoressa Cinzia Montemurro ha presentato un'approfondita analisi sulle resistenze genetiche della vite, evidenziando come le varietà tradizionali di Vitis vinifera siano particolarmente vulnerabili a patogeni quali oidio e peronospora. Ha spiegato come, attraverso l'incrocio con specie selvatiche americane ed euroasiatiche, sia stato possibile ottenere varietà più resistenti, riducendo così la necessità di trattamenti fitosanitari.

 

Cinzia Montemurro ha illustrato le principali strategie di miglioramento genetico adottate, tra cui la selezione assistita da marcatori molecolari (Marker Assisted Selection, Mas), che consente di individuare precocemente piante portatrici di geni di resistenza. Ha inoltre spiegato l'importanza della piramidazione dei geni di resistenza, ovvero l'accumulo di più loci di resistenza in un'unica varietà per garantire una protezione più duratura contro le fitopatie.

 

Varietà resistenti derivate da incroci interspecifici

Varietà resistenti derivate da incroci interspecifici

(Fonte foto: Cinzia Montemurro dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro)

 

Un altro tema chiave affrontato è stato l'editing genetico, con particolare riferimento alla tecnologia CRISPR-Cas9. Questa tecnica, che ricade all'interno delle Tea, le Tecnologie di Evoluzione Assistita, permette di modificare in maniera mirata il Dna delle piante senza dover ricorrere all'introduzione di geni estranei, rendendo così più accettabili le nuove varietà dal punto di vista normativo e commerciale. Emblematica è la sperimentazione portata avanti dall'Università degli Studi di Verona, che ha ottenuto dei cloni di Chardonnay resistenti a peronospora. Piante che tuttavia sono state distrutte da ignoti.

 

Infine, la professoressa ha discusso il tema della resistenza a Xylella fastidiosa fastidiosa, un ceppo batterico responsabile della malattia di Pierce, che ha già devastato vigneti in California e che è stato recentemente individuato anche in Puglia. L'unica fonte di resistenza conosciuta è la Vitis arizonica, una vite selvatica americana la cui introduzione nei programmi di breeding potrebbe portare a nuove soluzioni di difesa per il futuro.

 

Cliccando su questo link è possibile scaricare la presentazione di Cinzia Montemurro dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

 

Cos'è l'editing del genoma?

Cos'è l'editing del genoma?

(Fonte foto: Cinzia Montemurro dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro)

 

Irrigazione: una risorsa da ottimizzare

Il professor Giuseppe Lopriore ha invece posto l'attenzione sulla gestione dell'acqua in viticoltura, evidenziando l'impatto che le variazioni climatiche stanno avendo sui fabbisogni irrigui dei vigneti. Ha spiegato che la vite è una pianta con un comportamento idrico estremamente variabile, con alcune varietà che tendono a consumare molta acqua (anisoidriche) e altre più conservative (isoidriche). Questo aspetto, combinato con le caratteristiche del suolo e del portainnesto, rende la gestione idrica del vigneto una delle sfide più complesse per il viticoltore.

 

Lopriore ha illustrato le principali tecniche di monitoraggio dello stato idrico delle piante, tra cui l'uso di sensori di prossimità, termografie, dendrometri per misurare le variazioni di diametro del tronco e strumenti per il rilevamento del flusso di linfa. Ha sottolineato come la disponibilità di dati precisi possa aiutare a ottimizzare le strategie irrigue, migliorando l'efficienza dell'uso dell'acqua e riducendo gli sprechi.

 

Un punto fondamentale trattato è stato quello dell'irrigazione a deficit controllato (Regulated Deficit Irrigation, Rdi), una tecnica che prevede una riduzione mirata dell'apporto idrico in determinati momenti del ciclo vegetativo, in particolare prima dell'invaiatura, per migliorare la qualità dell'uva senza compromettere la resa produttiva. Lopriore ha inoltre evidenziato l'importanza di strumenti predittivi basati sull'intelligenza artificiale (Dss) e sul machine learning per sviluppare modelli di bilancio idrico sempre più accurati.

 

Sfide climatiche e idriche

Sfide climatiche e idriche

(Fonte foto: Giuseppe Lopriore dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro)

 

Infine, il docente dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro ha lanciato un monito sulle previsioni climatiche per il 2040, che indicano un aumento delle temperature medie di 1,5°C con un conseguente incremento dell'evapotraspirazione e della domanda irrigua. Per molte aree viticole storiche questa tendenza potrebbe rendere insostenibile la produzione senza un'adeguata innovazione tecnologica e gestionale.

 

Cliccando su questo link è possibile scaricare la presentazione di Giuseppe Lopriore dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

 

L'agricoltura digitale secondo Agrobit

Simone Kartsiotis, ceo e cto di Agrobit, ha illustrato le soluzioni digitali sviluppate dall'azienda per supportare agricoltori e tecnici nella gestione del vigneto. La visione di Agrobit è quella di rendere le tecnologie digitali accessibili anche alle piccole e medie imprese, sfruttando Sistemi di Supporto alle Decisioni (Dss) basati su immagini acquisite da smartphone, droni e camere montate su trattori.

 

Tra gli strumenti presentati, iAgro consente di creare gemelli digitali delle piante per monitorare parametri biometrici come altezza, volume della chioma e superficie fogliare, mentre iTractor utilizza camere stereoscopiche per stimare la resa del vigneto. Il sistema iDrone permette invece un'analisi dettagliata dello stato di salute della coltura grazie a riprese aeree multispettrali e termiche.

 

Dss basati su immagini

Dss basati su immagini

(Fonte foto: Simone Kartsiotis di Agrobit)

 

Kartsiotis ha sottolineato come queste tecnologie possano contribuire a una gestione più precisa delle risorse, ottimizzando l'uso di acqua, fertilizzanti e agrofarmaci, con riduzioni anche del 25% nell'impiego di prodotti fitosanitari senza compromettere l'efficacia dei trattamenti. Ha infine presentato un progetto sperimentale per l'individuazione precoce della flavescenza dorata tramite droni, dimostrando il potenziale dell'agricoltura digitale nella prevenzione e nella gestione delle fitopatie.

 

Cliccando su questo link è possibile scaricare la presentazione di Simone Kartsiotis di Agrobit.

 

Le aziende protagoniste: difesa e nutrizione

Di seguito riportiamo i titoli delle presentazioni dei rappresentati delle aziende produttrici di mezzi tecnici per la difesa del vigneto e la nutrizione.

 

Cliccando sui link è possibile scaricare le presentazioni per approfondire le proposte commerciali delle singole aziende:

 

Viticoltura, una sfida complessa ma possibile

Dalle riflessioni finali è emerso come la viticoltura moderna si trovi di fronte a sfide sempre più complesse, legate ai cambiamenti climatici, alle nuove avversità e a normative più stringenti. Tuttavia, gli strumenti a disposizione dei viticoltori sono in continua evoluzione: dalle nuove varietà resistenti alle biosoluzioni, fino alle tecnologie digitali per la gestione dei trattamenti.

 

Il contesto è sfidante, ma le soluzioni disponibili sono sempre più varie, andando ad arricchire la cassetta degli attrezzi del viticoltore. Come sottolineato da Gianluca Chieppa, agronomo e presidente di Arptra, "è fondamentale una collaborazione tra il mondo della ricerca, l'industria e gli agricoltori per affrontare le sfide della viticoltura del futuro".

 

L'appuntamento con Vigna & Olivo proseguirà il 26 marzo 2025 con un focus dedicato all'olivo per esplorare le novità in materia di coltivazione, difesa e gestione di questa importante pianta mediterranea. In questa occasione Ivano Valmori, fondatore di Image Line® e direttore responsabile di AgroNotizie®, parlerà anche dei nuovi obblighi legati al Quaderno di Campagna dell'Agricoltore (QDCA).

 

Vigna & Olivo è organizzato con il patrocinio dell'Arptra, dell'Associazione Vento di Maestrale, dell'Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia, dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Bari, del Coordinamento Regionale Periti Agrari della Puglia (Corepa) e dell'Associazione Italiana per la Protezione delle Piante (Aipp).

 

AgroNotizie® è un marchio registrato da Image Line® Srl Unipersonale

Autore: Tommaso Cinquemani

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