Pesco e nettarina: il punto fra vivaio e mercato
Con Geoplant Vivai una panoramica sulle tendenze 2025 per le drupacee: varietà a polpa gialla e nuove selezioni tolleranti a monilia. Uno sguardo anche all'uso degli astoni di un anno per futuri impianti più adattabili e facili da gestire

La pesca a polpa gialla Dulcebo 052 sarà una novità a partire dal 2026
Fonte immagine: Geoplant Vivai
Per le drupacee, la campagna 2025 ha confermato un buon andamento del comparto, in particolare con ottimi risultati per pesche e nettarine. Sebbene nei frutteti non siano mancate criticità climatiche e fitosanitarie: il virus sharka è stato favorito da condizioni fresche e umide, presentandosi con una sintomatologia molto marcata. Il meteo ha inoltre inciso sulle produzioni, con un inverno piovoso e gelate tardive, soprattutto nel Nord Italia.
"Fino ad oggi la campagna pesco e nettarina è stata positiva e molto probabilmente si chiuderà in maniera altrettanto positiva. Si registra qualche quintale in meno rispetto alle aspettative iniziali, però complessivamente la produzione è andata bene a differenza degli anni precedenti. Questo si vede anche dai prezzi mediamente alti (1,50 euro a chilo)" spiega Gianluca Pasi, tecnico agronomo di Geoplant Vivai (Ra), azienda vivaistica che si occupa anche di miglioramento genetico e selezione varietale.
Inoltre, gli impianti colpiti dall'alluvione del 2023, che sembravano aver superato lo stress, hanno iniziato a soffrire di moria, rendendo perciò necessari, a distanza di due anni, l'espianto e la messa a dimora di nuove piante.
In questo scenario, Gianluca Pasi fa una panoramica sulle varietà di pesche e nettarine più richieste e spiega come sta evolvendo la produzione di astoni per rispondere alle nuove sfide del comparto. Inoltre, anticipa tre nuove selezioni in arrivo nel 2026.
Pesco e nettarina: ritorna e si conferma la polpa gialla
"La nettarina gialla continua a essere il prodotto più ricercato, difatti questa tipologia rappresenta oltre l'80% della nostra produzione" dice Pasi.
Dalle precoci alle tardive le varietà a polpa gialla più richieste sono le seguenti.
Najipop e Najiris, due varietà precoci e abbastanza recenti di Star Fruits.
Najireine* (Star Fruits) e Atanais* (Psb) entrambe con la stessa epoca di maturazione di Big Top.
Di epoca intermedia invece c'è Gea*, selezionata da Geoplant e che rimane secondo Pasi la varietà di riferimento per l'epoca di maturazione nei primi quindici giorni di luglio.
"Gea* è ormai un cavallo di battaglia da 15 anni a questa parte. Si è confermata di nuovo una varietà ad altissimo livello".
Matiss (Psb) e Dorabelle*, due varietà che maturano nella seconda quindicina di luglio.
"Anche quest'anno Matiss e Dorabelle* si sono confermate con le loro produzioni, anche se hanno patito un po' il clima nella seconda metà di luglio perché molto piovoso. Pomologicamente però sono due ottimi prodotti nonostante gli stress meteorici subiti".
Infine, Dulciva*, Febe*, Dulcior*, Najasia e Kinolea sono genetiche più classiche con periodo di maturazione tardivo (agosto).
"Questo è da 2-3 anni il nostro tipico calendario di maturazione e sta andando molto bene. Perciò è sicuramente riconfermato anche per il prossimo anno" continua Pasi.
Quest'anno c'è anche un interesse maggiore verso le pesche a polpa gialla.
Pasi però specifica: "La maggiore richiesta è perché ci sono stati molti espianti. Non avendo più potuto reimpiantare per un certo numero di anni il mercato si è trovato carente di prodotto e i frutticoltori sono tornati a richiederlo. Questa però è una fase: ci aspettiamo che nel giro di 2-3 anni questo ritorno della pesca gialla si esaurirà".
Novità 2026 per i frutticoltori
Per il pesco e la nettarina ci saranno nuove introduzioni a partire dal prossimo anno.
Un esempio è la pesca Dulcebo 052: polpa gialla, periodo di raccolta a fine luglio e tollerante al fungo patogeno monilia. Al momento è in fase di valutazione in piccoli campi prova.
"Dalle nostre osservazioni Dulcebo 052 è andata molto bene. Ai produttori è piaciuta ed essendo tollerante alla monilia potrebbe andare bene anche per il mercato biologico. Inizieremo perciò a moltiplicarla".
Nel prossimo futuro è previsto l'arrivo di una nuova nettarina di fine luglio con caratteristiche pomologiche veramente molto interessanti e sarà possibile vedere i primi impianti pre commerciali la prossima estate. Inoltre per proseguire con la linea delle pesche gialle tolleranti a monilia è previsto, sempre nel 2026, l'arrivo di una pesca gialla con maturazione a metà agosto veramente notevole per produttività e calibro dei frutti.
L'azienda vivaistica, quindi, sta puntando molto sulle selezioni tolleranti al patogeno fungino e che coprano la parte finale della stagione produttiva (da fine luglio a fine agosto).
Ma sta valutando anche altri caratteri, come la media vigoria per agevolare la gestione del frutteto. Pasi, infatti, dice: "Selezionare varietà con una vigoria più contenuta consente di evitare gli interventi chimici o meccanici, come la potatura verde. Questo perché c'è carenza di manodopera e poche sostanze attive disponibili, di conseguenza si cerca di aiutare l'agricoltore a ridurre gli interventi tramite il materiale vivaistico".
Infine, per le caratteristiche pomologiche le innovative selezioni devono avere frutti con un sapore tendenzialmente dolce, sub acido, polpa spicca e un elevato calibro prevalentemente AA.
"Cerchiamo di selezionare nuovi materiali genetici con caratteri di resistenza ai principali patogeni (monilia in primis) e di calibro elevato (AA-AAA)".
La scarsità di manodopera e la progressiva sparizione di molti principi attivi richiede uno notevole sforzo anche per chi fa selezione varietale.
Astoni di un anno: vantaggi agronomici e gestionali
Per i futuri impianti il clima sempre più instabile sta portando a modificare i cicli produttivi vivaistici, passando dalla tradizionale pianta di 18 mesi a piante di 1 anno con ciclo di 8-9 mesi.
"Non sono piante nane - precisa Gianluca Pasi -. Semplicemente hanno un ciclo di permanenza in vivaio più breve. La pianta rimane più piccola, ma non è necessariamente un difetto".
I vantaggi infatti sono molteplici: riduzione dello stress post trapianto, maggiore equilibrio vegetativo, minore incidenza di gommosi e moria e una migliore adattabilità agli sbalzi climatici sempre più frequenti.
"Notiamo che una pianta più giovane e più piccola riesce a sopportare meglio condizioni molto piovose o molto asciutte già nel primo anno di coltivazione".
Dal punto di vista agronomico questi astoni hanno un apparato radicale più sviluppato, e quindi più performante, rispetto agli astoni tradizionali. Un carattere fondamentale visto che oggi si tende a curare di più la parte radicale che la chioma, questa attenzione si traduce in un albero più equilibrato e pronto a rispondere in campo fin dalle prime fasi.
Un ulteriore vantaggio poi riguarda la logistica: "Trasportare piante di tre metri oggi costa troppo. La taglia piccola permette di ottimizzare i costi di trasporto e rispondere meglio alle esigenze di mercato, senza rinunciare alla qualità agronomica" conclude Pasi.
Oggi circa il 60-70% del vivaio Geoplant è già costituito da piante di un anno, e questa tendenza è destinata a crescere.