Convegno Nazionale della Società Italiana di Agronomia: il mondo cambia, l'agricoltura anche
A Torino si è concluso il 54° Convegno Nazionale della Sia dal titolo "Le strategie agronomiche in risposta alle trasformazioni dei sistemi agricoli e colturali"

Si è tenuto a Torino il 54° Convegno Nazionale della Società Italiana di Agronomia
Fonte immagine: Società Italiana di Agronomia
Si è concluso con un risultato molto positivo il 54° Convegno Nazionale della Società Italiana di Agronomia (Sia) dal titolo "Le strategie agronomiche in risposta alle trasformazioni dei sistemi agricoli e colturali". Il convegno, che ha visto la partecipazione di oltre centottanta esperti provenienti da tutta Italia e dall'estero, si è tenuto a Torino dal 17 al 19 settembre 2025 ed è stato organizzato dalla Società Italiana di Agronomia insieme all'Università di Torino. Si è trattato di un'occasione molto importante per parlare di come nell'agricoltura sia in corso un cambiamento accelerato.
Di fatto, i sistemi agricoli sono sempre in evoluzione, rispondendo alle esigenze della società, alle sfide ambientali e a un contesto economico spesso imprevedibile. Di recente, questa trasformazione è stata più rapida e profonda. Negli ultimi dieci anni, le aziende agricole si sono ridotte del 25%, con differenze minime tra i territori, evidenziando un fenomeno strutturale. Questo processo è accompagnato da un consolidamento dei rapporti con le filiere e il settore della trasformazione alimentare. Si prevede che questa tendenza cresca nei prossimi anni, in tutte le aree, anche quelle marginali, dove l'agricoltura gioca un ruolo fondamentale di presidio del territorio e di difesa dal dissesto idrogeologico. Emergeranno quindi modelli di aggregazione che superano la dimensione aziendale tradizionale, riducendo i costi, integrando tecnologie avanzate e interagendo meglio con le filiere produttive.
Questo cambiamento richiede una revisione delle strategie agronomiche e dell'approccio alle innovazioni. È necessario ripensare le strategie per cogliere le opportunità offerte dalle nuove tecnologie nel fronteggiare le sfide del cambiamento climatico in atto, rispondere alla domanda di nuovi modelli agricoli più sostenibili, gestire aziende più grandi, valorizzare i rapporti con le filiere, così come potenziare i servizi ambientali offerti dal settore agricolo.
Le tre giornate sono state un momento di confronto ma anche di costruzione sulle sfide più attuali del settore, contribuendo a offrire risposte sulle sfide future e proponendo idee, strategie e soluzioni per affrontarle.
Il convegno è iniziato lo scorso mercoledì 17 settembre con una giornata speciale che ha unito la pratica alla teoria. Dopo una visita tecnica alla Cooperativa Agricola Speranza - Vanzetti Holstein, centro di avanguardia nel settore delle agroenergie in un contesto di valorizzazione di sottoprodotti e scarti, i lavori si sono spostati all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, dove è stato organizzato un workshop dal titolo "Ricerca e formazione in agroecologia". Alla riunione c'erano relatori importanti da tutta Europa e i partecipanti si sono confrontati, all'interno di tavoli interattivi, su come migliorare in Italia l'approccio alla ricerca, alla formazione universitaria e al trasferimento tecnologico per permettere una migliore messa in pratica dei principi e delle innovazioni tecniche sviluppate in agroecologia.
Giovedì 18 e venerdì 19 settembre scorsi, i lavori si sono svolti a Torino, dove sono state presentate le più recenti attività di ricerca nel settore dell'agronomia nel quadro delle trasformazione dell'agricoltura, della tecnologia che sta innovando il settore e del rapporto tra l'agricoltura e l'ambiente, concentrandosi su come valorizzare i servizi agroecosistemici, soprattutto nelle aree marginali.
In particolare, Luca Bechini dell'Università degli Studi di Milano e Alessandro Tondelli del Crea hanno trattato il tema dell'agricoltura conservativa e delle prospettive agronomiche e genetiche attese, mentre Raffaele Casa dell'Università degli Studi della Tuscia e Michela Janni del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno presentato una relazione su strumenti e scenari per l'agricoltura digitale. Infine, Mauro Bassignana dell'Institut Agricole Régional di Aosta e Giorgio Testa dell'Università degli Studi di Catania hanno esaminato i casi della conservazione e della valorizzazione dei servizi ecosistemici forniti dalle aree agricole marginali.
Il convegno si è confermato un appuntamento di notevole importanza per la comunità scientifica e le giornate di lavoro hanno permesso di tracciare le linee guida per un'agricoltura futura che sia innovativa, sostenibile e in grado di rispondere efficacemente alle sfide globali.